Quando Alessio Vinci ha iniziato a fare ‘Matrix’,
ho seguito qualche spezzone per poche puntate. E ho archiviato rapidamente il
programma perché il “giornalismo piegato” non fa al caso mio.
Ciò che sapevo e ricordavo di lui, era che
veniva dalla CNN. Con l’arrivo in Mediaset, Vinci dev’essere stato investito da
un attacco acuto di Alzheimer tale da scordarsi completamente che significa
fare il giornalista.
Mediaset, con l’eccezione di ‘Terra’, non
ha programmi di approfondimento politico e/o di costume. Questa scelta “imprenditoriale”
è uno degli effetti del Berlusconi presidente del consiglio oggetto qualche
giorno fa di un un post nel blog.
Ma Berlusconi, un anno fa, ha lasciato il
posto al sobrio Monti, mentre ogni giorno eravamo sommersi da telegiornali e
talk (non certo di Mediaset) che ci parlavano di spread e recessione economica.
E, nel mentre, a La7 incrementavano gli ascolti e gli introiti pubblicitari
puntando su programmi, approfondimenti, dirette d’informazione.
Dato quanto sopra, pur con la “lentezza neuronica” che attiene a
Piersilvio Berlusconi e al comitato programmi di Mediaset, ecco arrivare la “svolta”.
Si cambia “pelle” alla domenica pomeriggio
che, da molti anni, è l’apoteosi del
modello culturale del berlusconismo.
La summa del trash affidato a “holetettenonsivede” (Barbara D’Urso) e
alla sua erede “untempoalmenosapevofarelaradio”
(Federica Panicucci). Bando al gossip, al trash, al nullismo.
La domenica pomeriggio passa all’informazione
con Sabrina Scampini e Alessio Vinci, trombato da ‘Matrix’ che passerà a uno
dei “giornalisti” più affidabili per Silvio Berlusconi: Augusto Minzolini.
Ma i dati d’ascolto sono pessimi. E,
allora, ecco che Mediaset ritorna al suo habitat naturale. Da novembre, Vinci
lascerà il posto a lei: “holetettenonsivede”
. L’usato sicuro (in senso televisivo…che avete capito).
La cosa mi lascerebbe totalmente
indifferente per le ragioni sopra esposte: i “giornalisti” come Vinci non fanno
al caso mio e le due “conduttrici” sopra citate sono un’ottima cura per chi
soffre di stitichezza. E io, al contrario, ho l’intestino regolare.
Sennonchè…mi capita di leggere questa dichiarazione
di due settimane fa dell’appena trombato conduttore del pomeriggio domenicale
di Canale 5: «L'errore è stato credere di importare dall'estero
un tipo di giornalismo anglosassone: qui il bizantinismo regna molto più della
chiarezza. Manca la libertà di sentirsi
libero»
Manca la libertà di sentirsi libero?
No. Dico.
Quando ha avuto in studio Roberto Formigoni – il video era
presente in tutte le home page dei quotidiani – Alessio Vinci ha avuto un moto di orgoglio giornalistico. Facile,
nei confronti di un politico scaricato da tutti. In primis: da Silvio
Berlusconi.
Quando ha “intervistato” Nicole Minetti si è “scordato” (colpa
dell’Alzheimer?) di fare domande
logiche, professionali, da giornalista indipendente. Eppure, la persona che
stava di fronte a lui era stata intervistata mesi fa – guarda un po’ – dalla CNN. Se la ricorda la CNN il signor
Alessio Vinci?
Attribuire responsabilità e colpe degli insuccessi – non tanto in termini di
share ma di professionalità giornalistica
– a tutti tranne che a se stessi è a dir poco indecente.
Il signor Alessio Vinci, farebbe meglio a
chiedersi se a Mediaset ha svolto il suo lavoro in modo professionale. E non
esiste professionalità senza indipendenza. Quella che hanno alcuni suoi
colleghi. Come Milena Gabanelli e Tony Capuozzo. Che non lavora alla CNN
ma a Mediaset.
Se in quest’ azienda non si sentiva libero
poteva fare come Mentana…andarsene.
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