mercoledì 24 ottobre 2012

Andrea Scanzi: “Il Sanremo di Fazio, una canzone prevedibile”


da: Il Fatto Quotidiano

Il Sanremo di Fazio, una canzone prevedibile
di Andrea Scanzi

Fabio Fazio, se non altro, ha sempre avuto la capacità di declinare la prevedibilità in cifra stilistica. Tutto quello che (non) dice e (non) fa, rientra furbescamente nella sua (non) linea editoriale. Non fa notizia che le sue interviste si rivelino ogni volta dei colloqui disinnescati: al contrario, sentirlo porre delle domande vere equivarrebbe alla generazione di un cortocircuito inaccettabile per il suo folto pubblico (che anche domenica lo ha premiato con il 14,1% di share). Dal 12 febbraio al 16 febbraio 2013, Fazio condurrà la 63esima edizione del Festival di Sanremo. Lo ha già fatto due volte, peraltro egregiamente. La sua idea di “competizione canora” è nota: tanti big, tanti applausi. E nessun sconfitto. Dal regolamento sono state addirittura tolte le eliminazioni. Ogni artista porterà due canzoni; se la prima verrà bocciata, potrà eseguire l’altra e arrivare alla finale senza patemi. Sabato, sul blog di Davide Maggio, è stato anticipato quello che già si sapeva: Fazio, all’Ariston come a Che tempo che fa, inviterà gli amici. Nulla di nuovo: ogni suo programma non è che l’allargamento del suo salotto di casa. Rivedremo Luciana Littizzetto, Roberto Saviano (probabilmente) e il consueto gruppo di autori (a partire da Michele Serra). Il conduttore, che ha già ricevuto il sì di Claudio Baglioni e Andrea Bocelli, sta provando a convincere Fiorello e Benigni (più difficile).

La polemica, per ora minima ma destinata ad allargarsi, riguarda la ritrosia di Fazio a chiamare i cantanti lanciati dai reality. Soprattutto quelli di Mediaset: quindi
niente Emma Marrone (che ha vinto Sanremo un anno fa) e Alesandra Amoroso, mentre dovrebbe esserci Marco Mengoni. Pierdavide Carone si è arrabbiato molto (“Temo che Fazio possa snobbarmi solo perché vengo da un talent”). Se il gioco è quello di tratteggiare Fazio come l’emblema candido di quella guache caviar democratica e pidina, garbatissima (in apparenza) e iper-settaria (di fatto), è fatica sprecata: sono tutte cose che, chi vuole, conosce già. Da decenni, più che da anni. Con il montare del grillismo e della cosiddetta antipolitica, Fazio è sempre più nel mirino di coloro che Repubblica definisce piccosamente “professionisti dell’anticonformismo”. Difetti, al netto di simpatie e antipatie, ne ha non pochi. Preferire però i Gino Paoli alle Emma qualsiasi, più che “snobismo”, pare semplicemente buon gusto. 

Nessun commento:

Posta un commento