da: la repubblica
Titanus,
lo scudo nobile del cinema italiano
Il
Festival di Locarno, in programma ad agosto, dedica una retrospettiva al
periodo d'oro della società fondata nel 1904 con il nome Monopolio, poi mutuato
nell'attuale nel 1954. La selezione comprende titoli realizzati dal dopoguerra
agli anni Settanta, alcuni rari e sconosciuti
di Franco
Montini
È la società che ha prodotto i filoni
popolari di maggior successo nella storia del cinema italiano: dai melò
strappalacrime di Matarazzo, alla saga del neorealismo rosa di Pane amore e
fantasia e Poveri, ma belli, ma anche indimenticabili capolavori: Rocco e i
suoi fratelli e Il gattopardo di Visconti, Il cappotto di Lattuada, Il bidone
di Fellini, I magliari di Rosi. Per quantità e qualità, oltre che per anzianità
cronologica, la Titanus è la prima e più prestigiosa impresa produttiva del
cinema italiano.
Gustavo Lombardo fondò la Monopolio,
destinata a diventare successivamente Lombardo Film e infine Titanus, nel
lontano 1904. Lo scudo con la scritta Titanus, a partire dal 1954 accompagnato
dall'inconfondibile motivo musicale, quasi una carica di cavalleria, è apparso
sul grande schermo centinaia di volte. La library della società, oggi attiva
esclusivamente in ambito televisivo, comprende, infatti, 368 titoli.
In poche parole la storia della Titanus,
forse unico esempio di studios made in Italy, ovvero una società a ciclo
completo, attiva nella produzione, nella distribuzione e nell'esercizio, si
intreccia e si confonde tout court con le vicende storiche del nostro cinema ed
è per questo motivo che il Festival di Locarno ha deciso di dedicare la
retrospettiva della prossima edizione, in programma dal 6 al 16 agosto, alla
Titanus. L'ampia rassegna si concentrerà sul periodo d'oro della società dei
Lombardo, il patriarca Gustavo, il figlio Goffredo, il nipote Guido, proponendo
un'ampia serie di titoli realizzati dal dopoguerra agli anni Settanta, con
un'attenzione rivolta anche ai film più rari e sconosciuti.
L'ambizione, infatti, è quella di far
emergere la filosofia e le modalità di produzione della Titanus, un laboratorio
dove, fin dalle origini, il cinema popolare e quello d'autore si confondono e
si nutrono vicendevolmente. Se fu Gustavo a far esordire al cinema Totò producendo i suoi due primi film Fermo con le mani! nel 1937 e Animali pazzi due anni dopo, è in
particolare per merito di Goffredo, subentrato alla guida della società alla
morte del padre nel 1951, che la Titanus punta sulla serialità con la
realizzazione di film a basso costo e basso rischio, privi di attori di
richiamo, ma capaci di ottenere ugualmente un clamoroso successo popolare. Film
come Poveri ma belli di Dino Risi,
costato 72 milioni di lire nel 1957, ma capace di incassare, solo nel primo
anno di sfruttamento, oltre un miliardo e di trasformare improvvisamente Marisa
Allasio, Maurizio Arena, Renato Salvatori, giovani e sconosciuti attori, nei
nomi più richiesti. Ma i guadagni ottenuti con questo tipo di produzione
popolare, che comprende anche i già citati melò
di Raffaello Matarazzo con la coppia Amedeo Nazzari-Yvonne Sanson, altra
invenzione di Goffredo Lombardo, così come gli Spartacus e simili del genere
epico/mitologico e nel decennio successivo degli anni '60, con la distribuzione
dei musicarelli con Morandi, la
Pavone, la Caselli e Bobby Solo, Goffredo Lombardo li utilizzava per produrre
raffinato cinema d'autore e, consapevole della necessità del ricambio
generazionale, investendo in particolare sui giovani registi. A cavallo fra gli
anni '50 e '60, la Titanus produce, fra gli altri, L'estate violenta e La
ragazza con la valigia di Zurlini, L'assassinio e I giorni contati di
Petri, Le quattro giornate di Napoli
di Loy, L'isola d'Arturo di Damiani, I fidanzati di Olmi, Il disordine di
Brusati.
Inoltre, consapevole che il mercato
cinematografico non può limitarsi ad una dimensione nazionale, negli stessi
anni Goffredo Lombardo avvia anche una serie di coproduzioni internazionali con
le major di Hollywood: nascono così La maja desnuda con la star Ava
Gardner, protagonista anche de La sposa bella, accanto a Dick Bogarde. Una
coproduzione con la 20th Century Fox è il kolossal Sodoma e Gomorra, che,
rivelatosi un flop, insieme ai costi crescenti per la produzione de Il
Gattopardo di Visconti nel 1963 rischia far fallire la Titanus. Solo
sacrificando l'intero patrimonio immobiliare della società, con la vendita dei
teatri di posa della Farnesina, di quelli della via Appia e delle sale cinematografiche
di Napoli, la Titanus riesce a proseguire l'attività, concentrandosi nel
settore della distribuzione, ancora una volta puntando ad un mix di cinema
popolare e film d'autore. Fra le centinaia di film distribuiti negli anni '70 e
'80, spiccano esordi importanti: L'uccello
dalle piume di cristallo di
Dario Argento, Tu mi turbi di Benigni e Immacolata e Concetta di Piscicelli, il
film da Oscar Il giardino dei Finzi Contini di De Sica; grandi produzioni
americane, Apocalypse Now di Coppola
e Il cacciatore di Cimino, fino a La messa è finita di Nanni Moretti.
L'ultimo film per il cinema prodotto dalla Titanus è Il camorrista, ovvero l'esordio dietro la macchina da presa di Giuseppe Tornatore, l'ennesima
coraggiosa e bella intuizione di Goffredo Lombardo.
Nessun commento:
Posta un commento