lunedì 3 febbraio 2014

Dove sono oggi le “donne offese” da Berlusconi?

da: http://www.huffingtonpost.it/

Dove sono oggi le "donne offese" da Berlusconi?
di Giancarlo Loquenzi

"Quest'uomo offende noi donne e offende la democrazia" è un appello pubblicato da Repubblica e firmato da oltre 100 mila persone, con l'adesione di decine di movimenti femminili locali e nazionali, l'Arci, Zeroviolenza, Senonoraquando. MIgliaia di foto di "donne offese" sono pubblicate sul sito del giornale e sui social network collegati.
Ovviamente quest'uomo era Silvio Berlusconi che qualche giorno prima aveva detto a Rosy Bindi "lei è più bella che intelligente".
Poi venne la grande manifestazione del febbraio 2011, "Un milione di donne in piazza contro Berlusconi". Si era appena dopo l'esplosione del caso Ruby e in tutta Italia le donne chiedevano dignità e dimissioni del premier.
L'appello era lanciato da Nadia Urbinati, Michela Marzano, Barbara Spinelli. Poi corsero a firmarlo miriadi di donne illustri: Valeria Golino, Enza Sampò, Milva, Lella Costa, Tana de Zulueta, Nicoletta Braschi, Emma Dante, la lista è interminabile.

Anche in piazza, intellettuali, attrici, giornaliste, star, esponenti politiche risposero all'appello di "Se non ora quando" al grido "Vogliamo un paese che rispetti le donne" e per questo chiedeva le dimissioni di B. C'era Cristina Comencini, Angela Finocchiaro, Lunetta Savino, Concita de Gregorio, ma anche Susanna Camusso e Giulia Buongiorno e mille altre. Gli striscioni rivolti al premier dicevano "siano donne a 360 gradi non a 90!".
Lo slancio di indignazione si è ripetuto ancora più recentemente, quando durante la campagna elettorale del 2013 Berlusconi prese di mira una un'impiegata della Green Power di Mirano dicendole, mentre quella doveva scortarlo nella visita dell'impianto, "lei viene, quando viene?". Le donne militanti se la presero anche con la sventurata impiegata, rea di aver sorriso imbarazzata invece di reagire con sdegno.
Dove sono oggi tutte queste donne offese, queste associazioni, queste firme, questi appelli, queste manifestazioni, questo sdegno, questa solidarietà. Dove sono oggi che Beppe Grillo e i suoi prendono sistematicamente di mira la presidente della Camera, Laura Boldrini e non con galanterie sconvenienti o facezie da cascamorto ma con l'incitazione allo stupro, alla violenza, con domande tipo "Che cosa fareste in auto con la Boldrini" rilanciate dallo stesso Grillo su Facebook. Dove sono oggi quando un deputato grillino accusa le parlamentari nel Pd di essere state elette perchè facevano pompini?
Possibile che Barbara Spinelli non senta il bisogno di buttare giù due righe di appello anche contro Grillo? Lei che dopo le elezioni ne firmò uno per convincerlo ad andare al governo e salvarel'Italia?
Oggi piuttosto la Spinelli litiga con Scalfari e proclama: "Il movimento di Grillo va ascoltato". E Barbara de Monticelli, anche lei firmataria di quell'appello dov'è? Non la si vede impegnata a difendere la Boldrini o le deputate piddine allo stesso modo in cui difese la Bindi. E dove sono le attrici, le intellettuali, le poetesse, le registe impegnate, il popolo viola? Perchè non una voce, non uno striscione, si leva contro il sessismo machista dei grilini dentro e fuori il Parlamento?.

L'appello delle centomila si concludeva così: "Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest'uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo." Non vi pare che oggi quest'uomo sia Beppe Grillo e che vada fermato?

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