sabato 22 febbraio 2014

Chi ha posto un veto su Nicola Gratteri ministro della Giustizia è un deficiente o un farabutto


Nicola Gratteri è procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Per il suo impegno contro la criminalità organizzata calabrese, vive da molti anni sotto scorta. Qualche anno fa, nella piana di Gioia Tauro, fu scoperto un asernale di armi da utillizzare per un attentato alla sua persona.

Oltre a ciò, di Nicola Gratteri ricordo, in particolare, le sue idee e le sue proposte su come cambiare la macchina della giustizia. Uno dei pochi magistrati non malato di visibilità – diversamente dagli Ingroia, De Magistris (ora sindaco di Napoli) e Woodcock – competente sulla questione fondamentale: come dovrebbe essere, per funzionare, la macchina della giustizia.

Quindi, ribadisco quanto scritto nel titolo: chi ha posto un veto alla sua nomina- sia egli Napolitano o Alfano o Berlusconi o chiunque altro -, è un deficiente o un farabutto. O entrambe le cose.

Di certo, chi ha lo eliminato dalla lista dei ministri dovrebbe provare una
profonda vergogna. Purtroppo, questa parola che rappresenta quello stato d’animo e mentale che ci dovrebbe far riconoscere le indecenze e costringerci a porre dei rimedi, è scomparsa dalle menti di troppi italiani. Non solo politici.

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