da: Euronews
Notte
di sangue a Kiev. Yanukovich rifiuta dialogo ed esige ritiro manifestanti
Fallito il dialogo, resta lo scontro
frontale. È naufragato il tentativo di trovare un accordo tra governo e
opposizione in Ucraina durante la notte più difficile dall’inizio delle
proteste. I leader dell’opposizione hanno incontrato il Presidente Viktor Yanukovich
mentre il quartier generale dei manifestanti a Maydan brucia e il bilancio
degli scontri è salito a 22 morti e centinaia di feriti.
“Yatsenyuk tenta la mediazione con il
Presidente, io sono andato in Piazza Maydan per parlare con la polizia, con i
manifestanti, per fermare la violenza” ha detto Vitaly Klitschko. “Ma la
posizione del Presidente è che i dimostranti devono tornare a casa e sospendere
la protesta”.
Mentre la piazza è letteralmente in fiamme
Kiev è di fatto una città in cui vige lo stato d’emergenza. Sospesa la
circolazione della metropolitana, bloccate le principali vie d’accesso alla
capitale per impedire ad altri manifestanti di unirsi alla protesta. Tutto
l’Ovest del Paese è in movimento: a Lvov i manifestanti si
sono impossessati
delle armi in una base militare. Ma anche a Odessa i dimostranti avrebbero
assalito il quartier generale delle forze speciali per impedire che possano
spostarsi a Kiev.
Nessun commento:
Posta un commento