venerdì 21 febbraio 2014

Media, web: streaming, Netflix alla conquista dell’Europa

da: Lettera 43

Netflix, la web tivù dei desideri
Costa 8 dollari. Ha 45 mln di abbonati. Boom dell'on demand che conosce i gusti degli utenti. Che vuol sbarcare in Europa.
di Matteo Forlì

Distributiva, semantica, contenutistica. A colpi di rivoluzioni, il portale di video in streaming Netflix ha prima ucciso il mercato dell'home video (nato nel 1997 come servizio di noleggio dvd e videogame ha già seppellito Blockbuster) negli Usa. Poi ha riscritto le regole della fruizione di contenuti video online e il significato dell'on demand. Quindi ha raccolto in grande stile la sfida di creazioni originali, con produzioni faraoniche come la serie House of cards.

ALLA CONQUISTA D'EUROPA. Ora il leader americano dello Svod (Subscribe video on demand) - capace di dare una spallata ai download pirata con contenuti legali e di qualità (un po' quello che ha fatto Spotify per la musica) - promette di conquistare l'Europa (è presente dall'estate 2013 nel Regno Unito e nei Paesi scandinavi), e punta a raccogliere 1,6 milioni di nuovi abbonati nel primo trimestre del 2014.

Il proposito, annunciato agli azionisti dal capo delle comunicazioni della web tivù statunitense, Joris Evers, per avviare una «sostanziale espansione» nel Vecchio Continente, ha già spaventato i network tivù francesi e convinto in Italia Sky e Mediaset a investire prima di essere investite.
NETWORK FRANCESI IN ALLARME. «Non si tratta di una crisi economica che colpisce TF1, Canal+ e M6, ma di un cambiamento industriale accelerato che minaccia la loro sostenibilità», hanno spiegato in un appello al governo i patron dei canali francesi Nunzio Paolini, Méheut Bertrand e Nicolas de Tavernost chiedendo al loro ministro della Cultura armi pari per contrastare le agevolazioni legali e fiscali dei grandi colossi americani.

Negli Usa 33 mln di utenti e ricavi per 1,18 miliardi di dollari
I bilanci di Netflix certificano del resto che il boom della società fondata da Reed Hastings, che ha ammaliato Wall Street con un titolo cresciuto del 297,6% nel 2013, non conosce soste.
Il web network ha sestuplicato gli utili nel quarto trimestre 2013 (48 milioni di dollari dagli 8 dell'analogo periodo del 2012) e aumentato i ricavi da 945 milioni a 1,18 miliardi di dollari.
Guardare film e telefilm in qualsiasi momento, sugli schermi di smart tivù, pc, tablet o smartphone, e avere la possibilità di farlo in modo semplice e personalizzato è una formula che in pochi anni ha conquistato il pubblico americano. E convinto 33 milioni di utenti nei soli Usa a pagare i 7,99 dollari mensili del costo dell'abbonamento (gli abbonati del colosso via-cavo Hbo, per rendere l'idea, sono 28,7 milioni) per accedere a oltre 50 mila titoli tra film, show e serie tivù.
DATABASE SUI GUSTI DEL PUBBLICO. Ma sotto la ricchezza del catalogo c'è molto altro. Per esempio un database modulare in grado di intercettare i gusti della clientela e che prevede anche una funzione di ricerca 'attiva' per dispensare consigli su cosa guardare.
Il portale non è solo una library a disposizione in qualsiasi momento: la novità sta nell'algoritmo che 'aiuta' lo spettatore nella selezione. E permette al contempo a Netflix di conoscere meglio i gusti degli utenti.
Proprio questo vantaggio l'ha spinta a scommettere (sul sicuro) nella produzione diretta di prodotti originali allargando il fronte della concorrenza con i network tradizionali oltre l'innovazione distributiva.
LA SVOLTA NEI CONTENUTI. Il simbolo di questa svolta è House of cards, serie diretta da David Fincher e interpretata da Kevin Spacey.
Con una trama annodata negli intrighi di Washington e costata la bellezza di 100 milioni di euro, la serie è stata capace di sedurre persino il presidente Usa Barack Obama, che ha «minacciato» gli utenti di Twitter con un «No sploiler please» («Niente anticipazioni per favore»). E ha ricevuto, prima in assoluto tra quelle realizzate e distribuite solo online, un Emmy award per la miglior regia nella categoria Drama. Inoltre Robin Wright ha vinto il Golden Globe come Miglior attrice.
NUOVE SERIE IN ARRIVO. Ecco perché il lancio della seconda stagione, messa online per intero il 14 febbraio, simboleggia la prima vera aggressione agli schemi dei palinsesti televisivi e promette di farne l'antesignana di una fruizione totalmente libera, promuovendo quel binge watching (visione ininterrotta delle puntate) legale che potrebbe rappresentare l'unico antidoto ai download pirata.
Proprio la trasmissione in esclusiva di serie televisive autoprodotte è una delle chiavi strategiche della compagnia, che, dopo House of cards e Orange is the new black, ha in programma di lanciare nel 2014 Better call Saul, spin-off del fortunato Breaking bad.

Mediaset e Sky studiano una risposta allo streaming on demand
Altro proposito a breve-medio termine, certificato dall'aumento di 1,7 milioni di abbonati tra ottobre e dicembre 2013, è quello di aggredire i mercati fuori dai confini nazionali che per ora abbracciano 10,9 milioni di iscritti.
Netflix finora si è mossa con cautela fuori dagli States. E il motivo sono i costi dell'acquisizione dei diritti in tanti mercati con regole sulle filiere produttive-distributive e culture diverse. Oltre alla minore diffusione della banda larga, indispensabile per godersi i video online.
Le prossime mete di conquista dovrebbero essere la Germania e la Francia, ma la recente acquisizione della serie Romanzo criminale ha fatto supporre uno sbarco anche in Italia in primavera.
Tanto che i big dello show business nostrano sono già corsi ai ripari per imballare in fretta e furia un una «Netflix all'italiana».
LA CONCORRENZA DI INFINITY. Mediaset Infinity oggi gioca in solitario, cercando di attirare nuovi clienti con 30 giorni di prova gratuita a un servizio indipendente dal classico Premium. Scaduta la promozione il costo è di 9,99 euro al mese: il voucher autorizza solo alla visione di titoli vecchiotti, e in catalogo ce ne sono solo circa 500.
Per noleggiare le novità vengono chiesti ulteriori 3,49 euro a film.
Con un solo account si posso visualizzare i contenuti su cinque dispositivi, e su due in contemporanea.
RIVER SUL MODELLO DI NOWTV. River di Sky è ancora in attesa di un varo, ma il modello è quello di NowTv (la piattaforma della britannica BSkyB) dove con nove sterline (poco meno di 11 euro) si può portare a casa lo Sky Movies Pass, e avere a disposizione per un mese una selezione dei film in programmazione sulla pay tivù. Con poco meno di 10 sterline (circa 12 euro), invece, ci si assicura la compagnia dei sei canali sportivi targati BSkyB.
Facile dunque intuire come la soluzione trapiantata nei nostri confini possa assomigliarci.
Insomma per ora l'abbozzo d'offerta autoctona in streaming on demand pare ancora fuori target. E non sembra ancora lontanamente in grado di competere con Netflix.
Ma l'ombra del colosso americano è certamente destinata a stimolare la concorrenza su prezzi e contenuti. Per la gioia dei cinefili 2.0.

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