Che nessuno osi sostenere che l’esecutivo Monti
sia un governo tecnico.
La “telenovela” sulla pelle degli esodati è
un atto politico preciso. Non rimane che auspicare – come Casini – un Monti bis per il prosieguo della “telenovela”.
Diversamente dai prodotti televisivi che
rientrano in questa categoria, la “telenovela esodati” del governo Monti non fa
supporre un lieto fine.
da: Lettera 43
Calvario
esodati: pochi fondi
Estesa
la platea, manca la copertura.
Si è riaperto il nodo degli esodati nella
legge di stabilità.
La Ragioneria avrebbe evidenziato una
estensione della platea nell'emendamento dei relatori che renderebbe carente la
copertura.
Il confronto è aperto con la volontà di
trovare una soluzione. Tra le ipotesi una maggiore stretta sull'indice di
rivalutazione di pensioni ricche.
L'EMENDAMENTO CHIAVE. I relatori hanno
depositato il 10 novembre l'emendamento che include nella platea dei lavoratori
da salvaguardare come 'esodati' anche «i
lavoratori licenziati, entro il 31 dicembre 2011, anche in conseguenza di
fallimento o di altra procedura concorsuale nonché di cessazione dell'attività
dell'impresa, purché privi di
occupazione, che maturino il diritto
a pensione sulla base delle previgenti regole entro i successivi 24 mesi».
NON BASTA L'AUTOCOPERTURA. Le risorse
individuate, invece, poggiano su un meccanismo di 'autocopertura' - cioè di
utilizzo delle risorse già stanziate - considerando di scontare dal computo
degli esodati i periodi di 'non lavoro' coperti finanziarimente grazie agli
scivoli economici presi dal lavoratori come buonuscita dall'impiego.
A settembre - come una sorta di clausola di
salvaguardia - è prevista nell'emendamento la possibilità, se le risorse non
saranno sufficienti, di rivedere in maniera restrittiva «l'indice di
rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato».
SUL TAVOLO UN SUB-EMENDAMENTO. La
mattina dell'11 novembre la ragioneria avrebbe evidenziato che la copertura,
vista l'estensione della platea, non è più sufficiente.
Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi
un sub-emendamento del governo che proporrebbe l'utilizzo della stretta sulle
pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia ma come copertura tout
court da subito.
Su questo tema il confronto sarebbe però
ancora aperto anche se l'obiettivo è quello di arrivare concretamente a una
soluzione il prima possibile.
La Cgil: «Non c'è il paracadute per tutti»
Non si è lasciata convincere facilmente la
Cgil: «Non ci sembra che l'emendamento concordato in commissione bilancio possa
costituire, neppure lontanamente, la soluzione del problema dei cosiddetti
esodati. Aspettiamo di vedere i testi finali, soprattutto alla luce dei
sub-emendamenti del governo che come sempre sono ulteriormente peggiorativi, ma
si smetta di dire che è stato inventato il paracadute per tutti, perché
semplicemente non è vero», ha recitato una nota di Vera Lamonica, segretario
nazionale del sindacato.
«CHI SONO GLI AVENTI DIRITTO?». «Va
bene, ed è un passo avanti, l'idea del Fondo che possa essere alimentato anno
per anno, ma non si può prescindere dalla definizione certa degli aventi
diritto, così come proposti dall'emendamento della commissione lavoro poi
ritenuto inammissibile. Così come non si possono escludere a priori tutti
coloro che matureranno i requisiti dopo il 2014».
«BASTA CON I PASTICCI». Inoltre «in
quanto alle risorse viene poi da chiedere a quelli che hanno urlato contro il contributo
di solidarietà alle pensioni superiori ai 150 mila, soluzione peraltro non
certo richiesta da noi, perché ora si può invece intervenire su quelle intorno
a sei volte il minimo. Ci auguriamo che dal lavoro che si sta svolgendo non
vengano fuori ulteriori pasticci, e che a ogni passo avanti che si fa, quale
quello di riconoscere, da parte del parlamento, la necessità di affrontare e
risolvere il problema, ne corrispondano due indietro in termini di
spezzettamento e riduzione della platea di tutti gli aventi diritto».
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