lunedì 12 novembre 2012

Sulla pelle degli esodati: un atto politico del governo “tecnico” Monti


Che nessuno osi sostenere che l’esecutivo Monti sia un governo tecnico.
La “telenovela” sulla pelle degli esodati è un atto politico preciso. Non rimane che auspicare – come Casini – un Monti bis per il prosieguo della “telenovela”.
Diversamente dai prodotti televisivi che rientrano in questa categoria, la “telenovela esodati” del governo Monti non fa supporre un lieto fine.


da: Lettera 43

Calvario esodati: pochi fondi
Estesa la platea, manca la copertura.

Si è riaperto il nodo degli esodati nella legge di stabilità.
La Ragioneria avrebbe evidenziato una estensione della platea nell'emendamento dei relatori che renderebbe carente la copertura.
Il confronto è aperto con la volontà di trovare una soluzione. Tra le ipotesi una maggiore stretta sull'indice di rivalutazione di pensioni ricche.
L'EMENDAMENTO CHIAVE. I relatori hanno depositato il 10 novembre l'emendamento che include nella platea dei lavoratori da salvaguardare come 'esodati' anche «i lavoratori licenziati, entro il 31 dicembre 2011, anche in conseguenza di fallimento o di altra procedura concorsuale nonché di cessazione dell'attività dell'impresa, purché privi di occupazione, che maturino il diritto a pensione sulla base delle previgenti regole entro i successivi 24 mesi».

NON BASTA L'AUTOCOPERTURA. Le risorse individuate, invece, poggiano su un meccanismo di 'autocopertura' - cioè di utilizzo delle risorse già stanziate - considerando di scontare dal computo degli esodati i periodi di 'non lavoro' coperti finanziarimente grazie agli scivoli economici presi dal lavoratori come buonuscita dall'impiego.
A settembre - come una sorta di clausola di salvaguardia - è prevista nell'emendamento la possibilità, se le risorse non saranno sufficienti, di rivedere in maniera restrittiva «l'indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato».
SUL TAVOLO UN SUB-EMENDAMENTO. La mattina dell'11 novembre la ragioneria avrebbe evidenziato che la copertura, vista l'estensione della platea, non è più sufficiente.
Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi un sub-emendamento del governo che proporrebbe l'utilizzo della stretta sulle pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia ma come copertura tout court da subito.
Su questo tema il confronto sarebbe però ancora aperto anche se l'obiettivo è quello di arrivare concretamente a una soluzione il prima possibile.

La Cgil: «Non c'è il paracadute per tutti»
Non si è lasciata convincere facilmente la Cgil: «Non ci sembra che l'emendamento concordato in commissione bilancio possa costituire, neppure lontanamente, la soluzione del problema dei cosiddetti esodati. Aspettiamo di vedere i testi finali, soprattutto alla luce dei sub-emendamenti del governo che come sempre sono ulteriormente peggiorativi, ma si smetta di dire che è stato inventato il paracadute per tutti, perché semplicemente non è vero», ha recitato una nota di Vera Lamonica, segretario nazionale del sindacato.
«CHI SONO GLI AVENTI DIRITTO?». «Va bene, ed è un passo avanti, l'idea del Fondo che possa essere alimentato anno per anno, ma non si può prescindere dalla definizione certa degli aventi diritto, così come proposti dall'emendamento della commissione lavoro poi ritenuto inammissibile. Così come non si possono escludere a priori tutti coloro che matureranno i requisiti dopo il 2014».
«BASTA CON I PASTICCI». Inoltre «in quanto alle risorse viene poi da chiedere a quelli che hanno urlato contro il contributo di solidarietà alle pensioni superiori ai 150 mila, soluzione peraltro non certo richiesta da noi, perché ora si può invece intervenire su quelle intorno a sei volte il minimo. Ci auguriamo che dal lavoro che si sta svolgendo non vengano fuori ulteriori pasticci, e che a ogni passo avanti che si fa, quale quello di riconoscere, da parte del parlamento, la necessità di affrontare e risolvere il problema, ne corrispondano due indietro in termini di spezzettamento e riduzione della platea di tutti gli aventi diritto».

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