da: Il Fatto
Quotidiano
Sanità,
dalla Spending Review tagliati almeno 7.389 posti letto ospedalieri
Le
regioni più colpite sono la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Lazio. Per
l'Umbria invece ci sarà un aumento dei ricoveri ospedalieri. Nel regolamento è
stato previsto un taglio degli acuti e un potenziamento per i posti dedicati a
riabilitazione e lunga degenza
Saranno almeno 7.389
i posti letto ospedalieri destinati a scomparire per effetto del decreto sulla spending
review. E’ quanto prevede il regolamento sulla “Definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza
ospedaliera”, inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal ministro della Salute
Renato Balduzzi di concerto con il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. In
particolare verranno cancellati 14.043 posti letto in eccesso per gli acuti e
verranno potenziati quelli per la riabilitazione e la lungodegenza di 6.635
unità.
Quali sono le
regioni più colpite dallo schema di regolamento? Lombardia, Emilia Romagna e
Lazio, quelle cioè che dovranno ridurre più posti letto ospedalieri, sia
in termini relativi che assoluti. L’Emilia dovrà tagliare 2.543 posti (2.007
per acuti e 536 per post-acuti); la Lombardia 2.337 (1.426 per acuti e 911 per
post-acuti) e il Lazio 1.963 (1.644 e 319). L’Umbria è l’unica Regione che
potrà aumentarli in entrambe le tipologie, per un totale di 453 posti in
più.
In Piemonte, invece,
diminuiranno i posti per post-acuti e potranno aumentare quelli per acuti. Le
Regioni rimanenti (Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) al contrario potranno aumentare i
posti
per post-acuti e dovranno diminuire quelli per acuti. In sei di queste
Regioni (Liguria, Toscana, Abruzzo, Campagna, Puglia e Sicilia) il numero dei
posti letto, per effetto del gioco dei saldi, potrà complessivamente aumentare.
In cinque Regioni (Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna,
Lazio e Molise) si riscontrerà una diminuzione dei posti letto di entrambe le
tipologie.
Per quanto riguarda
la situazione della degenza ospedaliera, al 1 gennaio 2012 in Italia erano
effettivi 231.707 posti letto (3,82 ogni mille abitanti) di cui
195.922 per acuti (3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). La
legge 135/2012 indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti per
mille abitanti. Le Regioni che ad oggi presentano un numero di posti letto
superiore a quello previsto dai nuovi standard dovranno provvedere alla
riorganizzazione. Laddove, invece, il numero dei posti letto attuali fosse
inferiore, le Regioni avranno la facoltà di aumentarli fino alla soglia
indicata dal Regolamento. I calcoli si basano sulla popolazione generale di
ogni Regione pesata e corretta in base alla percentuale di anziani e ai flussi
di mobilità ospedaliera tra Regioni. Il correttivo tiene conto del fatto che
alcune Regioni registrano una mobilità attiva, in quanto i propri ospedali attraggono
pazienti residenti altrove.
”Nella lotteria dei
posti letto da tagliare perdono tutti, medici e cittadini”, commenta Massimo
Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici. La notizia, osserva Cozza, arriva
“a fronte di una sanità territoriale senza finanziamenti e dove il medico di
famiglia 7 giorni su 7 rimane solo un slogan”.
Nessun commento:
Posta un commento