da: Il Fatto Quotidiano
Fiat
Pomigliano, il ricatto di Marchionne
“Firma
contro la Fiom o finisci in mobilità”
E’ stata organizzata dall’azienda – dice
una tuta blu, che vuole restare del tutto anonima – poi è stata passata ai
capi, i quali a loro volta l’hanno data ai team leader e, quindi, agli operai.
Da me sono venuti e mi hanno detto: “Ti
consiglio di firmarla, perché se non la firmi ti mettono in mobilità forzata”.
Ma io quella penna non l’ho neanche presa in mano. Ora ho paura di finire tra i
19 che dovranno essere licenziati, ma io faccio bene il mio lavoro e voglio essere
giudicato per quello”. All’altro operaio, che invece aveva firmato senza
neppure leggere, avrebbero intimato di non tornare sui suoi passi, pena
l’inserimento nella lista dei ‘segnalati’. Ma le denunce dei lavoratori non si
fermano qui. “Stiamo subendo un ‘terrorismo’, una pressione mentale che non ha
eguali”. E che si aggiunge alle difficili condizioni di lavoro: “Ho un minuto
per lavorare su ogni macchina, e appena finisco ce n’è subito un’altra. Non
abbiamo neanche il tempo di bere o di soffiarci il naso e in più siamo sempre
in piedi. Il nostro direttore ci disse: “Abbiamo tolto i tavolini e le sedie
perché tanto con questo nuovo sistema di lavoro non c’è nemmeno più bisogno di
sedervi”. Di fatto, stiamo sempre in piedi” di Andrea Postiglione.
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