da: la Repubblica
"Volete tornare a lavorare?
Assumetevene le responsabilità"
La denuncia della Cgil: ai lavoratori di alcune
fabbriche colpite dal terremoto è stata chiesta la liberatoria, sollevando le aziende
da ogni onere civile e penale in caso di incidenti
di Marco Bettazzi
Andare a lavorare,
ma assumendosi ogni responsabilità in caso di nuove scosse. Con tanto di
liberatoria fatta firmare ai dipendenti delle aziende nelle zone terremotate. È
il fenomeno denunciato dalla Cgil regionale emiliana, che sta ricevendo
segnalazioni da alcuni lavoratori di Reggio Emilia e Modena. Come la lettera
presentata ai dipendenti (guarda il documento .pdf)
dalla Forme Physique di Carpi, nel modenese.
«Ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile», si legge nel documento reso pubblico dal sindacato. Con tanto di elenco dei dipendenti che hanno già firmato.
«Non ci sono aggettivi per definire questo comportamento, questa e altre richieste del genere finiranno direttamente al procuratore di Modena Vito Zincani che conduce le indagini sui morti sul terremoto», attacca Antonio Mattioli della Cgil.
È la stessa Forme Physique a spiegare perché è arrivata a questo: la circolare
«Un dramma nel dramma, una vergogna», attacca la Cgil. «In questo terremoto ci sono stati 18 morti sul lavoro e il sisma ha evidenziato una criticità dell’edilizia industriale che dovrà essere affrontata urgentemente. In molti casi si è risparmiato nel costruire gli immobili – continua la Cgil – e quello che è successo il 20 e il 29 maggio a Ferrara e Modena non può e non deve ripetersi».
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