Caso Aldrovandi, la Cassazione conferma le condanne
ai poliziotti: 3 anni e 6 mesi
La Cassazione ha
reso definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio
colposo di Federico Aldrovandi ai 4 poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto,
Enzo Pontani e Luca Pollastri. In particolare la quarta sezione penale ha
respinto il ricorso presentato dalla difesa dei 4 agenti contro la condanna che
era già stata emessa dalla Corte d'Appello di Bologna il 10 giugno del 2011. La
drammatica vicenda ha al centro lo studente 18enne ucciso la sera del 25
settembre del 2005 per i colpi ricevuti dai 4 poliziotti chiamati da una donna
che aveva visto il giovane in stato di agitazione in via Ippodromo a Ferrara.
Piazza Cavour,
dopo circa 4 ore di camera di consiglio, ha riconosciuto l'eccesso colposo da
parte dei 4 poliziotti nell'adempimento del loro dovere. Anche in primo grado
il tribunale di Ferrara aveva emesso la stessa sentenza di condanna. I
poliziotti non rischiano il carcere visto che 3 anni sono coperti dall'indulto.
Tuttavia a condanna definitiva scatteranno i provvedimenti disciplinari.
Alla lettura della
sentenza il padre di Federico si commuove. "Oggi ho respirato aria di
giustizia -afferma Lino Aldrovandi- Vorrei che quest'aria si respirasse in
tutti i tribunali". I famigliari di Federico hanno avuto come compagni di
battaglia Ilaria Cucchi e Lucia Uva, sorelle di Stefano e Giuseppe, altri due
giovani morti in circostanze nelle quali sono implicati uomini delle forze
dell'ordine. Oggi sono venute anche loro in Cassazione per stare vicine al loro
'compagno' di battaglia.
"Penso a
queste famiglie - continua Lino Aldrovandi - spero che anche loro un giorno
non
lontano possano respirare quest'aria di giustizia". Per quello che lo
riguarda Lino Aldrovandi, vigile urbano figlio di un carabiniere, oggi dice di
sentirsi "un po' in pace. Vorrei che Federico fosse ricordato per quello
che era".
Per tutta la
giornata di attesa in Cassazione il papà di Federico ha ricevuto la solidarietà
degli amici presenti nell'aula della Cassazione ma anche diversi sms di
poliziotti che hanno preso le distanze dai 4 colleghi condannati oggi dalla
Cassazione. "Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà -spiega Lino
Aldrovandi- In alcuni casi si tratta di poliziotti che conosco a malapena.
Comunque gesti di umanità per un ragazzo che in una sera di 7 anni fa è stato
ucciso senza un perché".
In Cassazione i
famigliari di Federico Aldrovandi non si cono costituiti parte civile dopo aver
raggiunto una transazione con il ministero dell'Interno e dopo aver ricevuto le
scuse del capo della Polizia Antonio Manganelli che ha incontrato i genitori
del giovane durante una visita privata. I poliziotti condannati definitivamente
sono ancora in servizio ma non più nella città dove sono accaduti i fatti.
Per Amnesty
International Italia, commentando la sentenza, si è trattato di ''un lungo e
tormentato percorso di ricerca della verità e della giustizia".
L'organizzazione per i diritti umani ha rinnovato ''solidarietà e vicinanza ai
familiari di Federico Aldrovandi, che in questi anni -si legge in una nota-
hanno dovuto fronteggiare assenza di collaborazione da parte delle istituzioni
italiane e depistaggi dell'inchiesta''.
Nessun commento:
Posta un commento