Mentre la guerra civile continua, la “diplomazia” degli interessi
economici e le elezioni presidenziali negli Stati Uniti “sconsigliano”
interventi militari.
I pacifisti o presunti tali saranno soddisfatti. Mi dovrebbero però
spiegare come si mette fine a una guerra civile senza intervenire militarmente.
Negoziati, trattative? Certo. E’ ciò che si deve fare. Non si discute.
Se ai pacifisti non disturba, però, ci sarebbe un “piccolo particolare”.
Una delle controparti della trattativa è il dittatore Bashar al-Assad. Che
è come dire che nessuna mediazione riuscirà a far cessare le stragi quotidiane.
Ergo: tutto rimane com’è. Ma abbiamo fatto contenti i “pacifisti”…
Siria: Cina, giunti "punto critico"; Nato,
"no intervento armato"
La Cina ha
riconosciuto che la situazione in Siria è giunta a un punto critico, esprimendo
"grande preoccupazione". "La Cina esprime grande preoccupazione
per gli sviluppi in Siria. Noi riteniamo che la situazione sia in una
congiuntura critica", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di
Pechino, Liu Weimin. "Ci auguriamo che le parti in Siria facciano tutto il
possibile per proteggere i civili", ha aggiunto Weimin. L'intervento militare in Siria "non è la strada giusta" per
fermare la guerra civile in corso nel paese mediorientale. A dirlo è il capo della Nato, Anders Fogh Rasmussen.
"In questo momento non vi sono piani" per un'operazione della Nato
nel Paese, ha spiegato Rasmussen, per il quale il fallimento del tentativo di
trovare un accordo nell'ambito del Consiglio di sicurezza è stato un
"grande errore".
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