da: Il Sole 24 ore
Il grillino Pizzarotti accende i motori. Parma riapre
il consiglio comunale con una giunta dimezzata
di Francesco Dradi
Si accendono di
nuovo i riflettori su Parma: oggi, all'ultimo giorno disponibile, si insedia il
consiglio comunale, con la convalida degli eletti, e con l'esposizione del
programma amministrativo del sindaco "grillino", Federico Pizzarotti.
L'attesa è così alta che gli ingressi nella sala del consiglio comunale saranno contingentati, sia per il pubblico che per i giornalisti (agli inviati nazionali e stranieri sarà riservata la sala stampa). Il consiglio sarà trasmesso in streaming sul sito web del Comune.
L'attesa è così alta che gli ingressi nella sala del consiglio comunale saranno contingentati, sia per il pubblico che per i giornalisti (agli inviati nazionali e stranieri sarà riservata la sala stampa). Il consiglio sarà trasmesso in streaming sul sito web del Comune.
Permane un clima
di incertezza perché, salvo colpi di scena, Pizzarotti si insedierà con una
giunta dimezzata. Al momento sono noti 5 assessori su 8. Gli ultimi due sono
stati nominati ieri sera: la vicesindaco Nicoletta Paci (53 anni, è l'unica
"politica", poiché eletta consigliera nel Movimento 5 Stelle,
Pizzarotti le ha affidato la delega alla scuola) e l'assessore allo sport e
alle politiche giovanili Giovanni Marani, 35 anni, pallavolista e socio di una
web agency. Mancano tuttora: l'assessore al welfare (potrebbe essere Fabio
Fabbro, attuale presidente del Centro Servizi Volontariato) e quello alla
cultura e all'urbanistica. Curiosamente, in questo quadro, rimangono vacanti le
deleghe alla sicurezza
e ai lavori pubblici.
E' definitiva la
rinuncia, ufficialmente per risparmiare, al reinserimento della figura del
direttore generale, per il quale Pizzarotti avrebbe gradito il ferrarese
Valentino Tavolazzi, espulso da Beppe Grillo.
Solo ieri, infine, i grillini hanno concordato con il Pd l'elezione del presidente del consiglio comunale (che va eletto con una maggioranza del 75% dei consiglieri, quindi bipartisan). Sarà Marco Vagnozzi, un fedelissimo della prima ora, che negli ultimi due anni ha lavorato come assistente al gruppo del 5 Stelle in regione. Vicepresidente del consiglio sarà il pidino Massimo Iotti (carica già ricoperta nel passato mandato), mentre capogruppo del Pd sarà Nicola Dall'Olio, lo sconfitto alle primarie ma "re" delle preferenze alle comunali. Il candidato sindaco sconfitto, Vincenzo Bernazzoli, si è già dimesso dal consiglio comunale optando di rimanere in carica come Presidente della Provincia.
Solo ieri, infine, i grillini hanno concordato con il Pd l'elezione del presidente del consiglio comunale (che va eletto con una maggioranza del 75% dei consiglieri, quindi bipartisan). Sarà Marco Vagnozzi, un fedelissimo della prima ora, che negli ultimi due anni ha lavorato come assistente al gruppo del 5 Stelle in regione. Vicepresidente del consiglio sarà il pidino Massimo Iotti (carica già ricoperta nel passato mandato), mentre capogruppo del Pd sarà Nicola Dall'Olio, lo sconfitto alle primarie ma "re" delle preferenze alle comunali. Il candidato sindaco sconfitto, Vincenzo Bernazzoli, si è già dimesso dal consiglio comunale optando di rimanere in carica come Presidente della Provincia.
I rumors dicono
che Federico Pizzarotti potrebbe annunciare un'azione di responsabilità legale
nei confronti di tutta la giunta precedente, per la questione debiti, sulla
scia della relazione finale lasciata dal commissario straordinario Mario
Ciclosi, molto dura nei confronti dell'ex amministrazione Vignali.
Sempre sugli
aspetti economici è attesa, nel discorso programmatico, anche la comunicazione
delle linee delineate dal suo staff di consulenti gratuiti, composto da Loretta
Napoleoni, Maurizio Pallante e Fabio Salviato. In particolare sul come il
Movimento 5 Stelle intende affrontare l'indebitamento delle partecipate che per
Spip, Stu Stazione e Parma Infrastrutture risulta particolarmente incagliato.
Infine il sindaco
Pizzarotti dovrebbe indicare quale sarà la strada per "chiudere"
l'inceneritore in costruzione da parte di Iren. In particolare se sarà bloccato
il cantiere in corso e come sarà affrontata l'eventualità delle penali (il solo
costo dell'impianto è di 193 milioni, con la rete di teleriscaldamento il conto
sale a 300 milioni).
Nessun commento:
Posta un commento