Fazio e il Festival del riciclo
Sanremo, ritorno al passato. Ospiti inclusi.
E tre. Dopo le
esperienze del 1999 e del 2000 per Fabio Fazio tornano ad aprirsi le porte del
Festival di Sanremo, segno evidente che la Rai ha deciso di consegnare le
chiavi di casa all’artista ligure. Il conduttore di Che tempo che fa ha
stoppato la strada, peraltro senza troppa fatica ai due Fiorello che pure erano
in corsa per Sanremo 2013.
Tra i primi ad
annunciarlo, infatti, era stato proprio Fiorello, che aveva smentito il
fratello: «Io e Beppe non faremo Sanremo insieme. Anche perché l’anno prossimo
Sanremo lo farà Fabio Fazio. Me l’ha detto Lorenza Lei (direttore generale
uscente, alla disperata ricerca della conferma o di una soluzione alternativa
ndr)».
IN ATTESA DI CONFERMA UFFICIALE. Certo, manca ancora l’ufficialità, ma visto come si stanno movendo le cose a viale Mazzini, la scelta di Fazio sarebbe cosa fatta. Con tutta probabilità Giancarlo Leone, direttore dell’intrattenimento Rai e vero dominus della tivù pubblica, farà il grande annuncio il 18 giugno, nel corso della convention, in programma a Milano, per la presentazione dei palinsesti agli investitori.
Non è detto, però, che l’attuale vertice aziendale non decida di giocare d’anticipo facendo propria la scelta, sciogliendo la riserva nel corso della riunione del consiglio di amministrazione, fissata per mercoledì 13. Scelta tattica e non tecnica, visto che il governo è pronto al pressing sui partiti per sbloccare la partita delle nomine.
Gli ospiti: la
sfilata dei soliti noti
In attesa di
vedere come andrà a finire il braccio di ferro per l’assetto del settimo
piano di viale
Mazzini, fra gli addetti ai lavori è iniziato il toto-ospite. Chi porterà
con sé, a Sanremo, Fabio Fazio? Quasi certamente ci saranno Luciana Littizzetto
e Roberto Saviano. Non è detto, poi, che un ruolo non venga trovato anche a
Filippa Lagerback, spalla di Fazio a Che Tempo che fa. Ma il vero nodo
sono gli ospiti.
L'ANNO DI DULBECCO E LETIZIA CASTA. Nel '99 Fazio
portò all’Ariston come conduttore il premio Nobel per la medicina Renato
Dulbecco, oltre a Laetitia Casta. E tra i super ospiti invitò un altro premio
Nobel (per la Pace) ovvero l’ex presidente russo Michail Gorbaciov.
Un anno più tardi
sul palco di Sanremo, sempre con Fazio, c’erano Ines Sastre, Teo Teocoli e
Luciano Pavarotti che aprì il Festival sulle note di Nessun dorma di
Puccini. Chissà cosa tirerà fuori dal cilindro per l’edizione 2013.
L'IPOTETICA CO-CONDUZIONE DI FAVINO. Magari abituato com’è ad avere sempre gli stessi ospiti in trasmissione, troverà il modo di dare uno spazio a Massimo Gramellini, editorialista de La Stampa, e magari convincerà anche Luciano Ligabue a rompere il tabù Sanremo.
L'IPOTETICA CO-CONDUZIONE DI FAVINO. Magari abituato com’è ad avere sempre gli stessi ospiti in trasmissione, troverà il modo di dare uno spazio a Massimo Gramellini, editorialista de La Stampa, e magari convincerà anche Luciano Ligabue a rompere il tabù Sanremo.
Magari si porterà
come co-conduttore Pierfrancesco Favino, uno degli attori più talentuosi del
nostro cinema e grande amico di Fazio, reduce dal successo della
trasmissione-evento Quello che (non) ho, andato in onda su La7 dopo le
polemiche seguite a Vieni via con me su RaiTre. Anche Sanremo arriva da un
anno d’oro, in termini di audience.
IL PICCO DI ASCOLTI CON CELENTANO. La conduzione di
Gianni Morandi e la presenza di Adriano Celentano hanno portato, per la serata
finale del Festival 2012, 14 milioni 456 mila telespettatori, con uno share del
50,93%. Anche Fazio, a suo tempo, aveva realizzato numeri di questa portata,
assicurando a Sanremo ascolti record.
E, ora che si
punta (nuovamente) a svecchiare la manifestazione, certamente Fazio non si farà
pregare per rinnovare l'impianto del Festival. Dalla Rai tutto tace, dopo la
circolare della direzione generale che ha sollevato polemiche e che vieta
dichiarazioni non autorizzate tramite social network da parte di dipendenti e
collaboratori dell’azienda. Protesta e ironia su Twitter, mentre l’azienda
chiarisce che il documento «segue l’interpretazione data dal consiglio di
amministrazione». Un ultimo atto che si poteva benissimo evitare.
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