lunedì 18 giugno 2012

Mosca: la regina del jet set contro Putin


da: La Stampa

Mosca, Putin non perdona la starlette che lo ha tradito
La polizia nella casa della Sobchak, la regina del jet set diventata dissidente
di Mark Franchetti

Come personaggio mondano più noto della Russia, Ksenia Sobchak non è nuova allo scandalo. Ha oltraggiato i conservatori con un reality show in cui i concorrenti facevano quasi sesso in diretta e una volta sulla tv nazionale ha esaltato i pregi della masturbazione nella vasca da bagno. Ma per anni i russi l’hanno ritenuta intoccabile dato che suo padre era il mentore politico di Vladimir Putin. E lei non ha mai smentito la voce ricorrente che il presidente russo fosse il suo padrino. Le cose appaiono molto diverse oggi, sei mesi dopo che Sobchak ha sorpreso fan e critici unendosi alle proteste anti-governative di piazza e re-inventandosi come un’aspra critica del Cremlino.
Dando il segno più evidente che Putin ha infine perso la pazienza con la figlia di colui che gli diede il suo primo incarico politico, pochi giorni fa una ventina di poliziotti armati hanno fatto irruzione nell’appartamento di Sobchak. Nel contesto di un giro di vite contro l’opposizione seguito all’inizio, il mese scorso, del terzo mandato presidenziale di Putin, la polizia ha anche perquisito le abitazioni di altri tre principali critici del Cremlino e li ha convocati per un interrogatorio.
Il raid di prima mattina a casa Sobchak è stato particolarmente sgradevole. Corpulenti poliziotti hanno impedito all’appariscente celebrità di vestirsi in modo appropriato e al suo avvocato di entrare nel palazzo prima che finisse la perquisizione dei suoi effetti personali.

Gli investigatori hanno letto beffardamente ad alta voce alcune delle sue lettere d’amore ai sogghignanti poliziotti mascherati a guardia dei locali che, almeno ufficialmente, sono stati perquisiti in relazione a una grande inchiesta su episodi di violenza a una manifestazione contro Putin il mese scorso.
Anche se Sobchak, 30 anni, non aveva nemmeno partecipato alla manifestazione, il suo passaporto è stato confiscato dagli investigatori che hanno anche sequestrato circa 2 milioni di dollari in contanti dalla sua cassaforte. La magistratura ha annunciato un’inchiesta per appurare se ha pagato le tasse su questa somma.
La più famosa donna contemporanea della Russia, Sobchak, che guadagna oltre 2 milioni di dollari l’anno principalmente come conduttrice televisiva, ha spiegato che teneva i soldi a casa perché non si fida delle banche. E che non doveva niente al fisco. Uno dei poliziotti le ha detto che il raid era stato fatto «per punirla per essersi messa con le persone sbagliate.»
«Questa è una vendetta politica - ha detto Sobchak -. È chiaro ed evidente che hanno rubato i soldi che ho guadagnato con il mio lavoro. E per fortuna non hanno messo droga nel mio appartamento». E poi: “Si sono comportati in modo del tutto illegale, da criminali. La cosa più sconvolgente è stata la sensazione di impotenza. Le mie mani tremavano. Ero alla loro mercé e mi hanno fatto sentire che potevano far di me quel che volevano. Stiamo assistendo alla trasformazione di un sistema autoritario in dittatura”.
Suo padre, Anatoly Sobchak, sindaco liberale di St Petersburg nei primi Anni 90, fu il capo e il mentore politico di Putin. Dodici anni dopo la sua morte, Putin parla ancora con affetto di lui. In un’imprevedibile metamorfosi Sobchak è passata da ragazza glamour nota per una serie di fidanzati ricchi, servizi fotografici espliciti e l’amore per il lusso a tagliente commentatrice sociale e politica. I suoi tweet e il suo blog hanno più di 300.000 seguaci.
«Il mio malcontento covava da tempo, ma ero combattuta tra la mia eterna gratitudine verso Putin come essere umano per come ha aiutato la mia famiglia e il mio crescente giudizio negativo per quello che sta succedendo nel Paese». Da allora è diventata ospite fissa ai raduni anti-Putin e durante le elezioni presidenziali ha lavorato come osservatore indipendente. Presenta anche due talk show politici televisivi ed è diventata una critica irriverente delle autorità.
«La società sta cambiando e voglio dare il mio contributo. Persone come me, cui è andata bene sotto Putin, ora si guardano intorno e si rendono conto che l’aria è soffocante, vogliamo una società più giusta». «Putin è fedelissimo a quelli che considera vicino a lui - ha detto un ex consigliere del Cremlino -, ma è anche spietato con quelli che pensa lo tradiscano. Agli occhi della macchina repressiva russa Sobchak è un bersaglio lecito ora che si è messa pubblicamente contro il Cremlino». «Le cose si sono fatte già molto serie - ha detto Sobchak -. Certo che fa paura, ma non vedo perché dovrei cambiare la mia posizione. La mia sola colpa è di aver espresso liberamente la mia opinione».
* Corrispondente da Mosca per il «Sunday Times» di Londra Traduzione di Carla Reschia

Nessun commento:

Posta un commento