da: Il
Fatto Quotidiano
Amianto in oltre 2400 edifici scolastici. Oltre 30mila studenti e prof a rischio
La stima (in difetto) è dell'Osservatorio nazionale amianto. Tra i vari casi quello di un asilo del Livornese in cui tracce della sostanza cancerogena sono state trovate anche sui grembiulini dei bambini. Intanto a Torino Guariniello ha aperto un'inchiesta sulle decine di casi di mesotelioma tra i docenti della provincia di Torino
di Luca Teolato
In Italia
sono ancora oltre 2.400 le scuole con presenza di amianto,
dopo 20 anni dalla messa al bando. Le persone coinvolte, secondo l’Osservatorio
Nazionale Amianto, sono oltre 30mila: i ragazzi, i docenti, i bidelli,
il personale amministrativo. La stima è in difetto, chiarisce l’Ona, che
fotografa la situazione drammatica in cui versano gli istituti scolastici.
“Questa cifra, già di per sé spaventosa – spiega Ezio Bonanni, presidente
dell’osservatorio – è una stima ‘prudente’ e soprattutto non si
calcolano i rischi, altrettanto gravi, per le scuole
situate vicino ad altri edifici in amianto. La presenza di questo materiale
altamente nocivo è distribuita in percentuali più o meno simili tra le regioni
italiane”.
“Il 6
giugno è stata presentata un’interrogazione parlamentare in seguito ad una
nostra sollecitazione – dichiara Bonanni – evidenziando alcuni esempi
drammaticamente emblematici che dimostrano l’estrema gravità della situazione
ed anche la totale assenza delle istituzione nella risoluzione dei singoli
casi”. Come già abbiamo raccontato sul Fattoquotidiano.it la Iarc (International
Agency For Research On Cancer) ha certificato che qualsiasi tipo di amianto è
pericoloso e non c’è una soglia al di sotto della quale non ci sia rischio ma
in Italia i casi di esposizione all’amianto sono
spaventosamente numerosi e particolarmente gravi.
Come la
vicenda di una scuola materna di Nibbiaia, una frazione collinare
immersa nel verde di Rosignano (in provincia di Livorno) dove, qualche mese fa,
è stata rilevata la presenza di amianto nel giardino dell’asilo e perfino
nei grembiulini dei bimbi, come accertato dopo un campionamento effettuato nel
dicembre 2011 (la scuola poi è stata chiusa). O come l’istituto scolastico
religioso “Villa Flaminia”, a Roma, che si trova vicino ai capannoni
in eternit di una ex caserma. I genitori degli alunni che frequentano
l’istituto hanno denunciato la pericolosità di quasi 25mila metri quadri di
cemento-amianto che coprono i fatiscenti capannoni di proprietà dell’Agenzia
del demanio. Ad oggi, nonostante siano passati molti anni, nonostante un
pronunciamento in merito del Tribunale di Roma, “non risulta che l’amianto sia
stato rimosso, in quel sito come in migliaia di altri siti d’Italia” si legge
nell’interrogazione parlamentare della senatrice Dorina Bianchi,
Pdl (ex Margherita, Pd e Udc), membro dell’Ona. Recentemente, l’Ona ha
sollevato anche il problema della presenza di amianto nelle caserme, tra
le quali quelle della Guardia di finanza. Un’attenzione particolare quindi “si
impone anche per tutelare la salute dei militari, che le stellette non
proteggono certo dal cancerogeno
amianto” denuncia Bonanni.
Tutto
questo mentre il pm Raffaele Guariniello ha avviato
delle indagini in ordine a decine di casi di mesotelioma tra i docenti
della provincia di Torino e “si può stimare in via prudenziale che ogni
anno circa un centinaio di docenti muoiano per colpa dell’amianto nelle
scuole”, spiega Bonanni. Di amianto si continua a morire in Italia (circa 5mila
vittime l’anno) con patologie terribili che possono sorgere anche dopo 30-40
anni.
Nessun commento:
Posta un commento