Giappone, il nucleare è vitale
“È
necessario riattivare i reattori nucleari”, ha detto il Premier giapponese,
Yoshihiko Noda, in una conferenza di stamattina, 8 giugno, precisando però che
questi saranno “a protezione della vita delle persone evitando, con le misure
di sicurezza, possibili incidenti come quello di Fukushima”.
“E’
vitale riaccendere le unità n. 3 e 4 della centrale di Oi della Kansai
Electric. Il nucleare e’ cruciale per il Giappone, che è privo di risorse
naturali”, ha aggiunto il Premier, assicurando la progressiva riduzione della
dipendenza dall’atomo a uso civile.
La
decisione di riavviare i reattori è stata ribadita più volte da Noda “essendo
nell’interesse della vita delle persone”.
L'energia nucleare appare, infatti, una fonte vitale di energia per il Giappone e la "sua economia non ne può fare a meno", sottolinea ancora Noda alla conferenza stampa trasmessa in tv a livello nazionale, evidenziando un dato importante: "prima della crisi di Fukushima il 30 per cento del fabbisogno elettrico giapponese era generato dall'atomo".
L’appello
pubblico e’ stato deciso dai vertici politici giapponesi sia per ottenere “la
comprensione popolare” al piano del governo che prevede di far ripartire i
reattori che avranno soddisfatto determinati requisiti di sicurezza, sia per
andare incontro alle amministrazioni locali che dovranno supportare una
decisione abbastanza
impopolare.
Issei
Nishikawa, governatore della prefettura di Fukui (il cuore nucleare del Sol
Levante con i suoi 14 reattori), è uno di quelli che più ha insistito perché
Noda mandasse un messaggio chiaro ai cittadini giapponesi sulla necessita’ del
riavvio.
Ci sono
attualmente 50 reattori in Giappone, tutti fermati dopo l’incidente di
Fukushima causato dal sisma-tsunami dell’11 marzo 2011. La maggior parte di questi
e’ stata bloccata per una manutenzione ordinaria, obbligatoria ogni 13 mesi, ma
il timore di un altro incidente ha finito per bloccarne la ripartenza.
L’amministrazione Noda però, di fronte ai seri rischi di blackout e alle
ingenti importazioni di gas per alimentare le centrali termoelettriche, sta
portando avanti in questi giorni una “moral suasion“, anche in vista
della grave carenza elettrica di alcune aree.
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