Buona notizia. Se sarà Fazio a
condurre il prossimo festival di Sanremo non ci sarà Noemi. Non fa parte del
suo “cerchio magico”.
Mi risparmio del lavoro…
Fabio Fazio a Sanremo per un Festival autarchico
Il conduttore era già stato all'Ariston nel 1999 e nel 2000 portando a casa ascolti record. Il sì alla terza edizione dopo un incontro con Giancarlo Leone, direttore dell'area intrattenimento Rai
di Silvia Fumarola
Non si sa
cosa s’ inventerà stavolta, visto che sul palco dell’ Ariston ha già portato il
premio Nobel Renato Dulbecco, l’ ex presidente russo Gorbaciov, una rockstar
come Bono Vox che si rivolse direttamente all’allora premier «Signor
Berlusconi…» per chiedere l´azzeramento del debito dei paesi poveri. Fabio
Fazio approderà al prossimo Festival di Sanremo. L’ annuncio con ogni
probabilità sarà dato a giorni, presumibilmente in coincidenza con la
presentazione dei palinsesti Rai agli investitori della Sipra (il 18 giugno a
Roma, il 20 a Milano). Ieri l’incontro col direttore dell´intrattenimento Giancarlo
Leone, che si sarebbe confrontato col conduttore sul nuovo Sanremo ma
anche sul famoso lunedì di Che tempo che fa, la prima serata che è la novità
della stagione di RaiTre. Un programma tutto da costruire, con la presenza di
Roberto Saviano, dopo il successo di Vieniviaconme e Quello che (non) ho.
Ma il
nodo più importante da sciogliere per la Rai che naviga a vista era il
Festival, evento su cui si concentrano gli investimenti e che, dati Auditel
alla mano,
per l’azienda resta ancora una risorsa. Dopo Paolo Bonolis,
Antonella Clerici, Gianni Morandi che ha fatto il bis (guidati dalla squadra
Gianmarco Mazzi-Lucio Presta), a riprendersi la scena sarà Fabio Fazio per
quello che, aveva spiegato Leone già all’indomani dell’ultima edizione, «sarà
un festival tutto costruito in Rai». Sanremo autarchico con un´impronta forte,
quella del conduttore che ha a sua volta alle spalle un manager potente come
Beppe Caschetto (tra i suoi artisti Luciana Littizzetto, Neri Marcorè, Virginia
Raffaele, Luca e Paolo, Geppi Cucciari, Maurizio Crozza, solo per citarne
alcuni).
Certo una scommessa, visti gli ascolti record nel 1999 (con Laetitia Casta e
Renato Dulbecco) e nel 2000 (con il tenore Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines
Sastre). La media degli ascolti nelle serate dell´edizione del ‘99 fu 14
milioni e mezzo di spettatori col 56% di share (quella dell´esordio superò i 16
milioni), per l´edizione del 2000 la media fu di 12 milioni e 900mila col
54,93% .
In quelle
due occasioni Fazio era stato sia conduttore che direttore artistico (regia di
Paolo Beldì) e con ogni probabilità anche stavolta si ritaglierà il doppio
ruolo. I suoi festival sono entrati nella storia della tv perché avevano
stravolto la liturgia sanremese, portando sul palco dell´Ariston gente comune e
scienziati, aprendo all´impegno sociale (con la campagna “Drop the debt”, per
la cancellazione del debito del Terzo mondo), trasformando il palco in un
teatro d´opera barocco per Pavarotti. Pop e arte, in un mix che al pubblico era
molto piaciuto. Oggi il conduttore di Che tempo che fa, che si dividerà tra
RaiTre e RaiUno, avrà il compito di costruire il Festival dell´innovazione
(chissà, forse anche stavolta per due edizioni) in una RaiUno che strizza l’occhio
al pubblico familiare riproponendo vecchi titoli. Una partita da giocare,
magari con la complicità di Luciana Littizzetto e Geppi Cucciari, due donne da
tenere d´occhio.
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