Il segretario del
Pd Pier Luigi Bersani, ha scritto in una lettera alle associazioni 'Se non ora quando', 'Libera', 'Liberta' e Giustizia', e il 'Comitato
per la liberta':
“La Rai vive il
momento più drammatico della sua storia: umiliata da chi l'ha asservita ai
capricci della destra, incapace di competere, priva di un chiaro indirizzo industriale. Non è solo un problema di autonomia dell'informazione o di scarso pluralismo, oggi il male è ben più profondo.
Le decisioni che dovrebbero essere guidate da valutazioni esclusivamente
aziendali vengono prese sempre più fuori dall'Azienda. Anni di lottizzazione
hanno cambiato la RAI, finendo per inaridire la capacità innovativa della più grande
industria culturale del Paese, il tutto mentre migliaia di lavoratori e
lavoratrici ogni giorno con professionalità e passione si impegnano per
un'azienda che amano, come la amano gli italiani. Gli ascolti calano, la raccolta
pubblicitaria fatica, l'innovazione tecnologica è bloccata, le prospettive industriali
sono nel buio: questa oggi è la Rai. Davvero dobbiamo rassegnarci a un triste declino?
Io credo di no; d'altra parte, se qualcosa di buono è venuto da questi mesi
terribili, è la conferma che sono in tantissimi a non volerlo fare.
Se vi scrivo è perché
questa battaglia l'abbiamo fatta anche per dare una risposta concreta alla
richiesta che in tante occasioni ci avete ripetuto: 'i partiti fuori dalla
Rai'. Noi oggi lo facciamo davvero. Nella prossima legislatura metteremo mano a
una riforma che farà rinascere l'Azienda, aprendola anche al contributo di chi,
come voi, ha dimostrato di amarla molto più di parecchi di quelli che l'hanno
amministrata in questi anni.
Lunedì scade il tempo per la presentazione
delle candidature per il CdA. Noi non ne presenteremo. A fronte di
questa nostra posizione – più volte ribadita - la destra rifiuta ogni
discussione, ogni riflessione e intende procedere. Qualora le vostre Associazioni ritenessero di indicare due candidature per il
CdA noi siamo pronti a sostenerle
per garantire comunque, nella transizione ad una nuova governance dell'Azienda,
la voce di liberi protagonisti della societa' civile".
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