da: la Repubblica
"Il prossimo web sarà tutto sociale"
Il guru di FB si emoziona in pubblico
Paul Adams, già a Google, da due anni il responsabile
del brand design del social network fondato da Mark Zuckerberg, davanti alla
platea dei pubblicitari a Cannes. "Attorno ai dati si costruisce il mondo
del futuro"
di Ernesto Assante
Paul Adams è un ragazzo timido. Nonostante sia oggi
il responsabile del brand design di
Facebook, nonostante porti in gran parte la responsabilità della
costruzione a "cerchie" di
Google+, avendo lavorato con Google fino a un paio di anni fa, nonostante
sia una delle "personalità" della Silicon Valley, non è uno che ami
parlare in pubblico e a Cannes, al Festival della Creatività, davanti alla
platea dei pubblicitari alla quale era stato invitato a parlare si è
addirittura bloccato, travolto dall'emozione. "Non mi era mai successo, è
stato incredibile", dice ridendo, "altro che social, ho messo in
mostra il lato più antisociale di me stesso". Adams è uno dei
"pensatori" del social web di oggi, i suoi studi hanno fatto da base
alla costruzione di Google+, il suo libro più recente "Grouped" è un
ottimo strumento per comprendere come funzionano e come evolveranno i social
network.
E ora, come responsabile del brand design di Facebook Adams si trova davanti ad una sfida interessante, capire come il più grande social network del mondo cambierà nel prossimo futuro, come sta già cambiando.
"È evidente a tutti
che Facebook sta attraversando un momento straordinario", dice Adams,
"e che le opportunità che ha davanti sono enormi". Certo, la quotazione ha portato molto denaro, ma ha anche creato un forte clima negativo attorno al
network. "È vero, ma per molti versi è irrilevante. Quello che conta è
come Facebook saprà rispondere alle richieste che arrivano dai suoi utenti,
come saprà cambiare assieme ai suoi utenti. C'è un punti di partenza che è
imprescindibile: tra qualche anno
quello che noi oggi definiamo il social
web scomparirà, ci sarà solo il web e
sarà tutto sociale. Perché noi siamo
esseri sociali e tendiamo a trasformare quello che usiamo in qualcosa che ci
assomigli. E così sta accadendo con i social network, trasformano Internet in
maniera profonda, da un web basato sui contenuti a un web basato sulle
persone".
E Facebook è al centro di questo cambiamento?
"No, volendo
essere onesti no, è la gente che sta facendo questo cambiamento e sta cambiando
anche Facebook, sta cambiando la Rete. E la Rete sta cambiando il nostro mondo.
Ogni generazione nuova che arriva sulla scena promette di cambiare tutto, ma
adesso sta accadendo di nuovo, è la più importante rivoluzione dopo quella
industriale, perché modifica profondamente la nostra vita".
È un cambiamento che comporta dei pericoli. Ieri in una sessione del Festival c'era chi sottolineava che i dati sono il petrolio del futuro. E voi raccogliete milioni di dati.
"È vero, i
dati sono fondamentali, attorno a dati si costruisce il mondo del futuro. Ma
attenzione, non sono le aziende a guidare questo cambiamento, ma la gente. Noi
rendiamo disponibili le nostre informazioni per avere quelle degli altri, condividiamo
tutto quello che vogliamo, vogliamo condivisione dai nostri amici. Oggi
vogliamo avere tutte le informazioni, ovunque, in ogni momento, sempre
disponibili, e questo sta accadendo. Lei ha potuto sapere molte cose di me,
cercando in rete, prima di incontrarmi, con una semplice ricerca in rete, e
questo è vero anche per prodotti, aziende e molto altro ancora. Informazion che
non arrivano solo dalle fonti ufficiali ma da persone normali che le hanno volute
condividere con altre. Facebook facilità la condivisione non la crea, Facebook
mette a disposizione degli strumenti, la gente li usa. E usandoli ci dice cosa
vuole, ci racconta di se, perché, come nella vita normale, siamo tutti
connessi".
L'evoluzione dei social media porta verso la mobilità...
"Non c'è
dubbio che si vada in quella direzione, smartphone e tablet ci portano ad
essere connessi in tempo reale e la gente approfitta di questa connessione per
comunicare con i propri amici, per condividere emozioni e storie, informazioni
e pensieri. Non è qualcosa che finirà, la comunicazione sociale è parte della
nostra stessa natura, e modella la nostra vita. Oggi con la tecnologia abbiamo
la possibilità di fare cose che fino a pochi anni fa erano impensabili. Ma
siamo solo all'inizio. Basta pensare che dalla creazione dell'alfabeto
all'invenzione della stampa sono passati migliaia di anni, mentre dalla nascita
di Internet solo un ventennio, fondamentalmente è in una versione beta".
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