Chi si somiglia si
piglia. Lega e Pdl sono fatti l’una per l’altro. Lo hanno dimostrato
sgovernando l’Italia dal 2008...
da: Il Fatto
Quotidiano
Nomine Rai: la Lega vota scheda bianca lasciando un
posto al Pdl in cda
Dopo la nomina di Bianchi Clerici alla Privacy, il
Carroccio ha annunciato di non voler scegliere il suo candidato. Così
lascia il posto a un altro uomo in quota centrodestra. Polemiche sulla
scelta del Pd di affidarsi alle associazioni. Nucara: "E'
lottizzazione"
di Eleonora Bianchini
La Lega rinuncia
al suo candidato nel prossimo cda Rai e consente al Pdl di scegliere un uomo in
più. Una scelta che avviene dopo la nomina di Giovanna Bianchi Clerici
(Lega) al Garante della Privacy e che delinea il ricompattamento dell’asse
dell’ex maggioranza, almeno su alcuni fronti. A questo, infatti, si aggiunge il
voto di Palazzo Madama che ha approvato la proposta del presidente dei
senatori del Carroccio Federico Bricolo di accantonare l’articolo 1
sulla riduzione dei deputati per passare ai voti sul Senato federale.
Un’iniziativa condivisa anche dal vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano
Quagliariello e dal suo partito, al contrario del centrosinistra, dove Zanda
parla di “baratto” tra il semipresidenzialismo voluto dal partito di Berlusconi
e la riforma della seconda Camera.
La Lega ha
presentato una proposta di legge per privatizzare la Rai, più organica
rispetto
a quanto era contenuto nella legge Gasparri, dove la vendita era vincolata
all’azionariato popolare. In questo caso invece il testo prevede un’asta totale
o parziale. Il Carroccio ha anche aggiunto di non volere indicare nessun nome
per il cda del servizio pubblico, nonostante nelle settimane scorse circolasse
il nome della maroniana Gloria Tessarolo, fedelissima di Luca
Zaia, ma vicina anche a Flavio Tosi, tuttora nel cda di Raicinema. Il
posto lasciato dalla Bianchi Clerici non sarà quindi occupato da un altro
esponente in quota Lega che, come farà l’Idv, voterà scheda bianca per non fare
mancare il numero legale e consentire al Pdl di votare un nome di fiducia in
più.
A differenza
del Partito democratico che ha scelto di sostenere Gherardo
Colombo e Benedetta Tobagi su invito delle associazioni, sul fronte
del centrodestra continuano a circolare da settimane gli stessi nomi.
Tutti legati alla politica. Tra i favoriti ci sono Antonio Verro,
berlusconiano di ferro e consigliere uscente e Antonio Pilati, ex componente
dell’Antitrust e ideatore della legge Gasparri, oltre all’ex ministro della
Cultura Giancarlo Galan e Rubens Esposito, già capo dell’ufficio legale
della Rai e oggi consulente di Raiway e dell’Agcom. Per ora, però, bocche
cucite. Daniela Santanché preferisce non entrare nel merito perché “la Rai è
una materia di cui non mi occupo”. Ritiene però che il servizio pubblico versi
in una situazione “atipica” specie per l’indicazione del direttore generale Luigi
Gubitosi arrivata direttamente da Mario Monti (diversamente da quanto prevede
la procedura, secondo cui il dg deve essere nominato dai 9 membri del cda, ndr). Per Maurizio
Gasparri non si tratta di scelte in controtendenza rispetto alla
lottizzazione dalla politica, così come non lo sono state le nomine Agcom e
quelle della Privacy. “Vorrei ricordare che Colombo è certo un esempio di
impegno civile, ma anche che Tobagi è stata candidata in una lista civica a
sostegno di Filippo Penati del Pd per la provincia di Milano“. Quindi
secondo l’ex ministro delle comunicazioni i nomi emersi nel centrosinistra “non
sono indipendenti dalla politica”, ma vicini alla formazione che ora intende
sostenerli nella corsa verso viale Mazzini. Sui criteri di valutazione
interna del Pdl in attesa delle valutazioni della commissione parlamentare,
però, cala il silenzio. “Stiamo valutando decine di curriculum, ce ne sono di
eccezionali”. Che includono, ad esempio, i nomi già usciti sui giornali. “Non
abbiamo obblighi verso nessuno, sceglieremo senza pregiudizio”. Davvero leggete
i cv arrivati in commissione? “E perché no? E comunque non abbiamo ancora
votato per cui vedremo”. Perché non ampliare allora la scelta anche ad altre
associazioni? “Noi abbiamo le nostre, legate al mondo politico”. Quali ad
esempio? “Grazie, la saluto”.
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