da: La Stampa
"Attack the block", il mondo salvato dai
ragazzini cattivi
E’ uscito ieri nelle sale Attack the block , il
film di Joe Cornisch proiettato allo scorso Torino Film Festival. Lo presenta il
direttore del Festival Gianni Amelio.
Il finale di un film non si racconta nemmeno sotto tortura ma l’inizio sì, specie se si tratta di un film come Attack the Block , che parte da un’idea davvero brillante. È notte fonda in un quartiere malavitoso di Londra dove una gang di ragazzini incappucciati impazza e strapazza chi osa avventurarsi nel territorio. Mentre stanno per abbrancare l’ennesima vittima, un’infermiera che torna dal lavoro, qualcosa di strano piomba dal cielo e si schianta su un’automobile: è un meteorite dal quale viene fuori una piccola creatura forse inoffensiva, che i teppisti eliminano senza pensarci due volte. Ma è solo il primo assaggio. Da qui comincia una vera e propria invasione, guidata da truci alieni che vogliono vendicare il loro compagno ucciso. La zona diventa subito un campo di battaglia e per gli abitanti del quartiere c’è una sola via di scampo: che abbiano la meglio i tanto odiati teppisti, i ragazzini che rovinano le loro vite, ma che ora sono gli unici in grado di salvarli.
Joe Cornish, il regista, è al suo primo film ma ha un curriculum
Per spiegare lo spunto del suo film, Cornish racconta un fatto che gli successe qualche anno fa. «Una gang di minorenni mi rubò il portafoglio e il cellulare, approfittando del fatto che erano in tanti, anche se molto giovani, e io ero solo. L’idea della Terra bersaglio di un attacco alieno mi ha sempre affascinato, così cominciai a pensare che cosa sarebbe accaduto immaginando quest’attacco nel quartiere dove sono nato e cresciuto, nel Sud di Londra. E come sarebbe andata se una cosa del genere si fosse verificata mentre mi stavano rapinando? Da qui l’idea di un gruppo di ragazzini emarginati dalla società e temuti da tutti, che improvvisamente diventano eroi».
Vero o no che sia l’aneddoto, Attack the Block è un film che nasce dalla fantasia e non da un calcolo. Questo spiega la ragione del suo grande successo in patria. Successo che mi farebbe piacere se si ripetesse anche in Italia, dove viene distribuito dalla Filmauro. Che c’entro io, vi domanderete… L’ho scelto e presentato l’anno scorso al Torino Film Festival, dove ha vinto anche un premio. E non mi dispiace consigliarlo agli amici.
posta
RispondiEliminaFegg
ciao...ti ho risposto
RispondiEliminaun bacio