mercoledì 6 giugno 2012

Terremoto in Emilia, concerto di beneficenza: il “no” di Vasco Rossi


In merito al concerto pro-terremotati che si terrà il 25 giugno allo stadio Dall’Ara, così Vasco Rossi da casa sua, cioè Facebook: non parteciperò a nessun concerto di beneficenza. Non amo quel modo di farla, poco costoso e poco faticoso. Certo rispetto chi la fa così, ci crede ed è sincero. Ma io penso che la beneficenza si debba fare tirando fuori i soldi dal proprio portafoglio, senza troppo spettacolo e pubblicità”.

Bene. Vasco Rossi sicuramente caccerà fuori i soldi dal portafoglio e farà concretamente un gesto di solidarietà. Bene. Ciò che afferma contiene indubbie verità e ognuno ha un suo modo di reagire e agire nei confronti di chi ha bisogno.
Però. Poiché c’era. Su Facebook. Dove praticamente vive…
Poteva risparmiarsi la frasetta di circostanza: “rispetto chi la fa così, ci crede ed è sincero”.

Posto che, ci sarà chi fa poco sforzo, caccia poco denaro e si fa pubblicità, un concerto non è solo un modo di farsi pubblicità a spese di altri è anche una manifestazione che dà presenza.
Gli emiliani terremotati hanno voglia di rimettersi in piedi, di ritornare ad avere una casa, di tornare a lavorare. Hanno bisogno di autorità locali e a livello centrale che si attivino con capacità e impegno affinché possano essere riprendersi la vita.
Ma hanno anche bisogno di sentire una presenza. Un concerto è anche questo: un modo di essere presente. Certo. Sarebbe meglio fare un concerto in mezzo a loro, ma credo sia logisticamente improponibile in questo momento. Si dovrà trovare tempo e modo per farlo.
Bisognerebbe capire che in certi momenti un concerto assume un significato che va oltre la beneficenza che, sì, ognuno può fare in modo diverso e senza pubblicità. Non resta che farla due volte. Privatamente: cioè senza annunciarla direttamente o indirettamente su Facebook e tramite la partecipazione a un concerto.
Ma c’è chi, a quanto pare non capisce. E si chiama Vasco Rossi. 

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