In merito al concerto pro-terremotati che si terrà il 25
giugno allo stadio Dall’Ara, così Vasco
Rossi da casa sua, cioè Facebook: “non
parteciperò a nessun concerto di beneficenza. Non amo quel modo di farla, poco
costoso e poco faticoso. Certo rispetto chi la fa così, ci crede ed è sincero. Ma
io penso che la beneficenza si debba fare tirando fuori i soldi dal proprio
portafoglio, senza troppo spettacolo e pubblicità”.
Bene. Vasco Rossi
sicuramente caccerà fuori i soldi dal portafoglio e farà concretamente un gesto
di solidarietà. Bene. Ciò che afferma contiene indubbie verità e ognuno ha un
suo modo di reagire e agire nei confronti di chi ha bisogno.
Però. Poiché c’era.
Su Facebook. Dove praticamente vive…
Poteva risparmiarsi
la frasetta di circostanza: “rispetto chi
la fa così, ci crede ed è sincero”.
Posto che, ci sarà
chi fa poco sforzo, caccia poco denaro e si fa pubblicità, un concerto non è solo un modo di farsi
pubblicità a spese di altri è anche una manifestazione
che dà presenza.
Gli emiliani terremotati hanno voglia di rimettersi in piedi, di ritornare ad avere una casa, di tornare a lavorare. Hanno bisogno di autorità locali e a livello centrale che si attivino con capacità e impegno affinché possano essere riprendersi la vita.
Gli emiliani terremotati hanno voglia di rimettersi in piedi, di ritornare ad avere una casa, di tornare a lavorare. Hanno bisogno di autorità locali e a livello centrale che si attivino con capacità e impegno affinché possano essere riprendersi la vita.
Ma hanno anche
bisogno di sentire una presenza. Un
concerto è anche questo: un modo di essere presente. Certo. Sarebbe meglio fare
un concerto in mezzo a loro, ma credo sia logisticamente improponibile in
questo momento. Si dovrà trovare tempo e modo per farlo.
Bisognerebbe
capire che in certi momenti un concerto assume un significato che va oltre la beneficenza
che, sì, ognuno può fare in modo diverso e senza pubblicità. Non resta che
farla due volte. Privatamente: cioè senza annunciarla direttamente o
indirettamente su Facebook e tramite la partecipazione a un concerto.
Ma c’è chi, a
quanto pare non capisce. E si chiama Vasco Rossi.
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