da: Famiglia Cristiana
Dall’Europa
solo lacrime di coccodrillo
di Roberto
Zichitella
Dal
1998 a oggi il Mediteranneo ha già inghiottito almeno 20 mila migranti. Quelli che hanno
perso la vita nel Canale di Sicilia sarebbero 6.800. “Purtroppo sono dati
approssimati per difetto”, chiarisce Gabriele Del Grande, lo scrittore e
giornalista toscano che dal 2006 ha creato il blog Fortess Europe (un
osservatorio sulle vittime della frontiera): fortesseurope.blogspot.it
La
tragedia di Lampedusa sta suscitando una reazione senza precedenti del mondo
politico italiano. Potrà essere l'occasione per affrontare seriamente il
problema degli sbarchi?
“Oggi vedo tante lacrime di coccodrillo da
parte di molti degli stessi politici che da anni sostengono politiche di repressione della libertà di movimento. Tragedie come
quella di oggi sono figlie di queste politiche. L'Europa e l'Italia stanno
chiudendo gli accessi ai visti per i cittadini della riva sud del Mediterraneo.
Ormai avere un visto per l'Italia è quasi impossibile, a volte un privilegio
riservato alle classi più benestanti. Agli altri non resta che affidarsi
ai trafficanti di uomini e venire a morire sotto le nostre coste, come
accade da 20 anni. Ogni anno va in scena lo stesso copione. Alcune migliaia di
giovani cercano di venire così e noi facciamo solo missioni di cordoglio, contiamo morti e non
facciamo nulla”.
La
creazione di corridoi umanitari può essere una soluzione?
“In parte sì, è una cosa fattibile, ma non c'è nessuna volontà di realizzarli.
Ricordo che l'Italia non ha nessun
progetto di reinserimento dei rifugiati come invece fanno da anni gli Stati
Uniti, la Svezia e la Germania. Negli
ultimi mesi questi Paesi hanno accolto migliaia di rifugiati siriani andandoli
a prendere direttamente nei campi profughi. Noi invece garantiamo asilo e la protezione solo ai superstiti, solo a chi si
salva dai naufragi. Inoltre molti dei giovani che arrivano dai noi non sono
profughi, ma solo persone che inseguono un lavoro e la speranza di un futuro
migliore”.
L'Europa
che cosa sta facendo?
I Paesi forti dell'Europa scaricano tutto
sui paesi della frontiera sud, come
Italia, Spagna e Grecia. Anche se poi gran parte dei rifugiati va in Svezia o
in Germania. Al momento, da parte dell'Europa, non vedo nessuna volontà di
aprire. Anzi noto un doppio binario nelle politiche sull'immigrazione.
Il
Mediterraneo viene pattugliato con navi da guerra per respingere gli
sbarchi, ma nello stesso tempo si apre alle frontiere dell'Est. Nel Sud si
muore in tragedie come quella di oggi, invece a Est si circola liebramente”.
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