giovedì 3 ottobre 2013

Centinaia di immigrati morti al largo di Lampedusa: l’Europa che ci dà i compiti che fa?

da: Famiglia Cristiana

Dall’Europa solo lacrime di coccodrillo
di Roberto Zichitella

Dal 1998 a oggi il Mediteranneo ha già inghiottito almeno 20 mila  migranti. Quelli che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia sarebbero 6.800. “Purtroppo sono dati approssimati per difetto”, chiarisce Gabriele Del Grande, lo scrittore e giornalista toscano che dal 2006 ha creato il blog Fortess Europe (un osservatorio sulle vittime della frontiera): fortesseurope.blogspot.it

La tragedia di Lampedusa sta suscitando una reazione senza precedenti del mondo politico italiano. Potrà essere l'occasione per affrontare seriamente il problema degli sbarchi?
“Oggi vedo tante lacrime di coccodrillo da parte di molti degli stessi politici che da anni  sostengono politiche di repressione  della libertà di movimento. Tragedie come quella di oggi sono figlie di queste politiche. L'Europa e l'Italia stanno chiudendo gli accessi ai visti per i cittadini della riva sud del Mediterraneo. Ormai avere un visto per l'Italia è quasi impossibile, a volte un privilegio riservato alle classi più benestanti. Agli altri non resta che affidarsi
ai trafficanti di uomini  e venire a morire sotto le nostre coste, come accade da 20 anni. Ogni anno va in scena lo stesso copione. Alcune migliaia di giovani cercano di venire così e noi facciamo solo  missioni di cordoglio, contiamo morti e non facciamo nulla”.
La creazione di corridoi umanitari può essere una soluzione?
“In parte sì, è una cosa fattibile,  ma non c'è nessuna volontà di realizzarli. Ricordo che l'Italia  non ha nessun progetto di reinserimento dei rifugiati come invece fanno da anni gli Stati Uniti,  la Svezia e la Germania. Negli ultimi mesi questi Paesi hanno accolto migliaia di rifugiati siriani andandoli a prendere direttamente nei campi profughi. Noi invece garantiamo asilo e  la protezione solo ai superstiti, solo a chi si salva dai naufragi. Inoltre molti dei giovani che arrivano dai noi non sono profughi, ma solo persone che inseguono un lavoro e la speranza di un futuro migliore”.
L'Europa che cosa sta facendo?
I Paesi forti dell'Europa scaricano tutto sui paesi della frontiera  sud, come Italia, Spagna e Grecia. Anche se poi gran parte dei rifugiati va in Svezia o in Germania. Al momento, da parte dell'Europa, non vedo nessuna volontà di aprire. Anzi noto un doppio binario nelle politiche sull'immigrazione.

Il  Mediterraneo viene pattugliato con navi da guerra per respingere gli sbarchi, ma nello stesso tempo si apre alle frontiere dell'Est. Nel Sud si muore in tragedie come quella di oggi, invece a Est si circola liebramente”.

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