martedì 21 febbraio 2012

U.E, crisi Grecia: via libera agli aiuti da 130 miliardi di euro



Da Eurogruppo via libera ad accordo sui nuovi aiuti alla Grecia
Monti: un bel risultato per Atene, per l'Eurozona e speriamo anche per i mercati

Alle 4 del mattino, dopo 12 ore di discussioni (interrotte due volte da pause di un'ora e mezzo), i ministri delle Finanze dell'Eurozona hanno finalmente raggiunto, nella loro riunione di Bruxelles, un accordo per il via libera al secondo programma di aiuti pubblici da 130 miliardi di euro per la Grecia, da erogare fino al 2014, a cui si aggiungerà la cancellazione di una parte importante - pari a 107 miliardi di euro - del debito di Atene detenuto dai creditori privati. C'è voluta poi ancora più di un'ora per scrivere il comunicato dell'Eurogruppo, presentato alla conferenza stampa finale a partire dalle 5.20.

E' stato "un bel risultato per la Grecia, per l'Eurozona e, speriamo, per i mercati", ha commentato all'uscita il presidente del Consiglio Italiano, Mario Monti, che ha partecipato alla riunione nella sua qualità di ministro dell'Economia, insieme al viceministro Vittorio Grilli. C'è voluto "un lungo lavoro", ha aggiunto Monti, ma che dimostra che alla fine "l'Europa è anche in grado di funzionare".

La discussione si è protratta per quasi tutta la notte a causa delle nuove richieste avanzate ai creditori privati affinché accettassero un haircut (una riduzione del valore nominale dei buoni del tesoro greci da loro detenuti) maggiore del previsto. Il taglio alla fine è stato fissato al 53,5% invece del 50%.
Rispetto al valore reale attuale dei bond, la perdita di cui il settore privato si farà carico sarà superiore al 70%. E' stato leggermente corretto anche l'obiettivo di riduzione del debito pubblico greco, che dovrà scendere al 120,5% del Pil entro il 2020, invece che al 120% come precedentemente previsto.

Un contributo di 4,6 punti percentuali di riduzione del rapporto debito pubblico/Pil della Grecia nel 2020 (pari a 3,2 miliardi di euro di minori bisogni finanziari) verrà anche dal cosiddetto 'official sector'): un meccanismo, tecnicamente complicatissimo, riguardante i profitti generati dai bond greci in mano alla Banca centrale europea e alle banche centrali nazionali, che verranno indirettamente 'restituti' ad Atene. Da una parte, la Bce riverserà questi profitti sulle banche centrali nazionali, che a loro volta li daranno ai rispettivi governi. I governi, poi, li utilizzeranno per ridurre gli interessi pagati dalla Grecia per i prestiti del primo programma di aiuti. Quest'operazione ridurrà il rapporto debito/Pil della Grecia di 2,8 punti percentuali, e di circa 1,4 miliardi di euro i bisogni di finanziamento di Atene.

Dall'altra parte, i governi dell'Eurozona passeranno direttamente alla Grecia tutti i profitti futuri generati dai bond greci nei portafogli delle loro banche centrali nazionali fino al 2020. In questo caso, la diminuzione del rapporto debito/Piò sarà di 1,8 punti percentuali, con una riduzione del fabbisogno finanziario pari a 1,8 miliardi di euro.

Queste ulteriori riduzioni del debito greco, rispetto a quanto inizialmente previsto, si sono rese necessarie per compensare il 'gap' emerso dallo 'studio di sostenibilità' della Trojka (Commissione Ue, Bce, Fmi), secondo cui, nel migliore scenario con le ipotesi precedentemente sul tavolo, al 2020 il rapporto debito/Pil, oggi al 160%, sarebbe sceso al massimo fino al 129% (mentre l'Fmi, in particolare, considerava la soglia del 120% essenziale per dare il proprio via libera ai nuovi aiuti).

La maratona notturna ha permesso di compiere "progressi significativi", ha commentato alla fine la direttrice dell'Fmi, Christine Lagarde, dicendosi "soddisfatta dei risultati". La Grecia, ha spiegato, "aveva un debito molto importante con i creditori privati; l'accordo permette di ridurne il peso, consentendo ad Atene di impegnarsi a rendere più competitiva la propria economia, con le riforme strutturali del lavoro, dei servizi e del mercato dei prodotti, del sistema fiscale e di quello giudiziario, per affrontare, insomma le questioni di fondo della società e dell'economia del Paese". Anche il primo ministro greco, Lucas Papademos, presente al negoziato, si è detto "molto soddisfatto" del doppio accordo, sul programma di aiuti dell'Eurozona e sulla cancellazione parziale del debito privato.

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