da: http://www.repubblica.it/
Sviluppo, dai taxi alle farmacie
l'asse governo-partiti frena le liberalizzazioni
Molti degli emendamenti dei relatori e dei senatori
vengono incontro al costante pressing delle lobby. Sui temi forti si rischia il
dietrofront completo. Le nuove licenze dei tassisti tornano in capo ai sindaci.
L'Ici per la Chiesa non si farà subito ma con un emendamento
di Valentina Conte
Liberalizzazioni a rischio. Il testo del decreto Cresci-Italia, sommerso da migliaia di emendamenti in commissione Industria del Senato, prosegue il suo faticoso percorso tra le pressioni delle lobby e la complicata quadra politica. La versione che arriverà il Aula mercoledì prossimo per il voto - blindata in un maxi emendamento su cui il governo potrebbe porre la fiducia - rischia di essere migliorata solo in parte. Sui temi forti, si teme un dietrofront completo. Come per i taxi: la decisione su eventuali nuove licenze da mettere a bando torna in capo ai sindaci, così come l'extraterritorialità del servizio. Sulle farmacie crescono le resistenze per le nuove aperture, così i malumori su tariffe e preventivi dei professionisti. Intanto alcuni capitoli - Srl dei giovani e tribunale delle imprese (sul punto, ieri la presidente di Confindustria Marcegaglia ha incontrato il ministro della Giustizia) - sembrano privi di copertura finanziaria. Per quanto riguarda l'Ici delle onlus, le nuove norme che dovrebbero estendere il pagamento dell'imposta anche agli immobili della Chiesa usati a fini commerciali, seppur in modo non esclusivo, con tutta probabilità non saranno inserite nel decreto sulle semplificazioni fiscali che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare venerdì prossimo. Ma verrebbero affidate ad un emendamento ad hoc perché siano condivise anche dal Parlamento, nel successivo iter di conversione del decreto.
Trasporti
Indietro tutta sul capitolo "taxi". A decidere
eventuali nuove licenze saranno Comuni e Regioni "nell'ambito delle loro competenze".
Saltano
doppia licenza, licenze part-time, taxi stagionali. L'Autorità dei trasporti, che avrebbe dovuto "adeguare i livelli di offerta" e aumentare le licenze "sentiti i sindaci", viene limitata ad esprimere "un parere obbligatorio, non vincolante", a "monitorare e verificare" il servizio, le tariffe, la qualità, le esigenze delle città, fornendo una semplice analisi costi-benefici in base alla quale i sindaci possono adeguare il numero delle auto, bandendo concorsi straordinari. Qualora non lo facessero senza valide motivazioni, l'Autorità ricorrerà al Tar. Confermato il taxi ad uso collettivo e il servizio fuori città ma solo in base ad accordi sottoscritti dal sindaco con i Comuni interessati. Maggiore libertà nel fissare le tariffe, a partire da quelle predeterminate dal Comune. Sarà possibile usare la stessa vettura per più turni. L'Autorità dei trasporti avrà una dotazione di 5 milioni per il 2012, potrà erogare sanzioni amministrative e partire prima, entro il 31 maggio, senza interim con l'Authority per l'energia.
doppia licenza, licenze part-time, taxi stagionali. L'Autorità dei trasporti, che avrebbe dovuto "adeguare i livelli di offerta" e aumentare le licenze "sentiti i sindaci", viene limitata ad esprimere "un parere obbligatorio, non vincolante", a "monitorare e verificare" il servizio, le tariffe, la qualità, le esigenze delle città, fornendo una semplice analisi costi-benefici in base alla quale i sindaci possono adeguare il numero delle auto, bandendo concorsi straordinari. Qualora non lo facessero senza valide motivazioni, l'Autorità ricorrerà al Tar. Confermato il taxi ad uso collettivo e il servizio fuori città ma solo in base ad accordi sottoscritti dal sindaco con i Comuni interessati. Maggiore libertà nel fissare le tariffe, a partire da quelle predeterminate dal Comune. Sarà possibile usare la stessa vettura per più turni. L'Autorità dei trasporti avrà una dotazione di 5 milioni per il 2012, potrà erogare sanzioni amministrative e partire prima, entro il 31 maggio, senza interim con l'Authority per l'energia.
Class action
Rafforzata la
class action e definite multe corpose contro le clausole vessatorie a danno dei
consumatori. "L'azione di classe ha per oggetto l'accertamento della
responsabilità e la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni in
favore degli utenti consumatori", definisce nero su bianco l'emendamento
approvato. Il professionista o imprenditore che inserisce clausole vessatorie
nei contratti e che poi, una volta scoperto, non si attiene alle disposizioni
dell'Antitrust sarà multato: tra i 2 e i 20 mila euro per chi non rispetta le
decisioni, da 4 a
40 mila euro per chi fornisce informazioni o documentazioni non veritiere, da 5 a 50 mila euro per chi non
pubblica online e non diffonde i provvedimenti che certificano la vessatorietà.
Banche
Il capitolo banche, tra i più scarni e meno liberalizzati dal Cresci-Italia, è ritoccato solo in minima parte. Le banche potranno continuare a condizionare il mutuo o il credito al consumo (novità dell'ultima ora) alla sottoscrizione di una polizza sulla vita. Se lo fanno, hanno però l'obbligo di accettare la polizza scelta dal cliente, tra quella reperita da lui stesso sul mercato e la doppia opzione presentata dalla banca (di compagnie a lei non riconducibili). La banca non potrà poi vincolare mutuo e apertura di conto corrente. L'obbligo sarà considerato una pratica commerciale scorretta, come quello di sottoscrivere una polizza erogata dalla stessa banca. Sarà infine gratuito il conto aperto per accreditare la pensione fino ai 1.500 euro.
Farmacie
Ancora non sciolto lo spinoso nodo delle farmacie. Se ne è discusso a lungo, ieri notte in commissione Industria. Ma la quadra politica non è stata ancora trovata. Lo scoglio maggiore riguarda le nuove aperture (se ne prevedono 5 mila in più con un ampliamento del 25% della pianta organica), considerate dannose dalla categoria. Il Pdl punta ad abbassare il quorum del decreto (una nuova farmacia ogni 3 mila abitanti) ad una ogni
Imprese
tribunali delle imprese e Srl ad un euro per gli under 35. Entrambi i capitoli rimangono per ora sospesi. Gli emendamenti dei relatori sono stati accantonati, in attesa di un parere della commissione Bilancio sull'effettiva copertura delle norme. La proposta è di portare da
Rete gas
Discussione ancora
aperta sulla separazione tra Eni e Snam. Il governo punterebbe ad uno scorporo
totale (ora Eni possiede il 52% di Snam), di reti, stoccaggio e rigassificatore
di Panigaglia. Almeno secondo quanto riferito ieri dal sottosegretario allo
Sviluppo economico Claudio De Vincenti, dopo una giornata di confusione e
smentite con voci di un possibile freno dell'esecutivo sugli stoccaggi. Sui
tempi, alcuni emendamenti (molti a firma Pd) chiedono un'accelerazione. Altre
posizioni convergono su un orizzonte più lungo. De Vincenti ha confermato la
tabella di marcia prevista nel decreto: sei mesi per il decreto del presidente
del Consiglio che fissi le modalità della procedura. "Due anni è il tempo
giusto per arrivare alla dismissione", ha però frenato la senatrice Vicari
(Pdl), relatrice del provvedimento. Per quanto riguarda la quota residuale di
Eni in Snam, quella prevista dal Cresci-Italia è il 20%, ma una direttiva
europea consentirebbe di scendere al 5% sul modello Enel-Terna. "Siamo
pronti a fare riferimento alla direttiva europea", ha aperto De Vincenti.
Assicurazioni
Molte novità in tema di Rc auto. A partire dalla stretta sulle frodi alle assicurazioni e sui risarcimenti facili ai furbetti del "colpo di frusta". Misure inserite con tutta evidenza per calmierare le tariffe dell'Rc auto, tenute alte proprio dai frequenti raggiri, dicono le compagnie. E dunque i danni di lievi entità causati da incidenti stradali non saranno più rimborsati, a meno che non siano certificati da esami medici obiettivi. Chi simula il danno - fisico e all'auto - rischierà il carcere da1 a 5 anni (oggi è da 6 mesi a
4 anni). Circolare senza Rc auto sarà ancora più rischioso: il nominativo passa
alla polizia e al prefetto, se non si paga entro 15 giorni dall'inserimento
dell'elenco di veicoli non coperti. Nascono due nuove banche dati, accanto a
quella dei sinistri presso l'Isvap: l'anagrafe testimoni e quella danneggiati.
Tra le buone notizie, il certificato di rischio sarà inviato solo online (più
veloce). Cancellato il taglio del 30% della somma risarcita, se l'auto è
riparata da officine di fiducia (non convenzionate con le compagnie). Pagare il
pieno con la carta, di credito o debito, sarà gratuito per benzinaio e cliente,
fino a 100 euro.
Assicurazioni
Molte novità in tema di Rc auto. A partire dalla stretta sulle frodi alle assicurazioni e sui risarcimenti facili ai furbetti del "colpo di frusta". Misure inserite con tutta evidenza per calmierare le tariffe dell'Rc auto, tenute alte proprio dai frequenti raggiri, dicono le compagnie. E dunque i danni di lievi entità causati da incidenti stradali non saranno più rimborsati, a meno che non siano certificati da esami medici obiettivi. Chi simula il danno - fisico e all'auto - rischierà il carcere da
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