Cellulari: demonizzarli è inutile, proteggersi è
meglio
Non è difficile proteggersi dalle radiazioni emesse
dei cellulari. Basta adottare alcuni semplici accorgimenti, qui raccolti in un
decalogo
Circa 7 miliardi
di persone vivono oggi sul pianeta e il numero di utenze di telefonia mobile
attive è arrivato a fine 2011
a 5,9 miliardi. I dati arrivano dall'Itu (International
Telecommunications Union, agenzia Onu per le tlc), secondo cui la penetrazione
dei cellulari su scala mondiale è pari all'87% della popolazione. In questo
scenario, l'Italia si distingue come uno dei paesi a più alta penetrazione di
telefonia mobile: l'Italia è al 19mo posto nella classifica mondiale, con quasi
150 utenze per 100 abitanti (Itu, dicembre 2011).
La telefoniala
mobile è ormai ubiqua e difficilmente se ne può fare a meno. Di fronte a questa
certezza, si agitano da tempo numerosi interrogativi sull'impatto che le
microonde emesse dai celulari hanno sulla nostra salute. Tra luoghi comuni,
verità, leggende metropolitane... a chi dare retta? Ne abbiamo parlato con
Riccardo Staglianò, autore del libro-inchiesta
"Toglietevelo dalla testa" (fresco di stampa
per i tipi di Chiarelettere). Il giornalista racconta di avere intrapreso
l'indagine dopo aver letto sul manuale di istruzioni del proprio cellulare, il
consiglio di tenere l'apparecchio a distanza di 1,5 centimetri dal
corpo. Una dicitura che può capitare sotto gli occhi di tutti e che ha spinto
Staglianò ad affrontare un viaggio alla ricerca delle radici di questa sospetta
cautela.
Cellulari tra il
diavolo e l'acqua santa... Come possiamo formarci un'opinione corretta? «E' assurdo
demonizzare l'uso del telefono mobile, diventato ormai parte della nostra vita.
Meglio rivolgersi alla scienza e fare in modo che siano fornite ai cittadini
tutte le informazioni necessarie».
La scienza cosa dice a riguardo?
«L'Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro
il 31 maggio scorso ha incluso le
radiazioni emesse dai cellulari tra gli elementi "possibilmente
cancerogeni" (gruppo B2 nella classificazione Airc). E' stata una
svolta molto importante, sull'onda della quale il nostro Consiglio Superiore di
Sanità, il 15 novembre 2011,
ha emesso un parere che suggerisce l'adozione di cautele
nell'uso dei dispositivi, soprattutto da parte dei bambini».
E adesso cosa ci dovremmo aspettare?
«Nel 2012 ci si
aspetta che intervenga il ministro della Salute per trasformare quanto emerso
dagli studi della Iarc e dalle conclusioni del Consiglio Superiore di Sanità in
fatti concreti».
...Ad esempio?
«Ad esempio
nell'avvio di campagne di informazione rivolte alla cittadinanza e soprattutto
ai giovani, per diffondere un approccio consapevole e cautelativo nei confronti
dell'uso dei cellulari».
Come scrive il giornalista, Non è difficile proteggersi dalle radiazioni emesse dei cellulari. Basta adottare alcuni semplici accorgimenti. Ecco i consigli che dispensa a tutti coloro che fanno uso di telefonini:
Decalogo per un uso sicuro del cellulare
1. I bambini dovrebbero usare i cellulari solo per le emergenze. Meglio gli sms.
2. La distanza è vostra amica: auricolare (con il filo), vivavoce o sms ogni volta che è possibile.
3. Poche barre, molte radiazioni. Non chiamate quando c'è poco segnale.
4. Quando siete in movimento (auto, treno), il cellulare fatica ed emette più radiazioni.
5. Quando il telefono prova a connettersi emette più radiazioni: tenetelo lontano dalla testa sin quando l'altro non risponde.
6. Evitate di tenerlo a contatto con il corpo. Niente tasche dei pantaloni né taschini della camicia.
7. Accorciate le chiamate. Se proprio non potete, alternate orecchio.
8. Ogniqualvolta potete passare alla linea fissa, fatelo.
9. Non addormentatevi con il cellulare acceso sul cuscino o troppo vicino. Tantomeno lasciatelo fare ai vostri figli.
10. I telefoni non emettono tutti lo stesso livello di radiazioni. Anche se è un indicatore imperfetto, scegliete il modello con minore Sar (tasso di assorbimento specifico).
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