lunedì 13 febbraio 2012

Art. 18, Monti e Camusso e l'articolo di Giannini in 'la Repubblica'


In merito all’articolo di Massimo Giannini (e non solo) ne la Repubblica, in risposta alla reazione di Susanna Camusso su un presunto incontro segreto con il premier Mario Monti (post sotto) a tema: articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Non credo che la Repubblica si sia inventata incontri segreti tra Mario Monti e il leader della Cgil Susanna Camusso.
Quanto meno, che ci fosse un’intenzione di Monti di incontrarsi con la Camusso e che qualcuno si sia mosso in tal senso. Perché farlo in segreto anziché alla luce del sole?!
Ma vivaddio! Per non turbare i mercati!

Con ciò, questo “inevitabile” “doveroso” articolo di Massimo Giannini mi fa ridere.
Perché non si è mai visto un quotidiano al mondo – tanto meno il quotidiano del gruppo Espresso-la Repubblica – non avere una linea, delle opinioni su come perseguirle. Non si è mai visto un quotidiano letto da giornalisti di altri quotidiani, dalla classe politica e da altri osservatori, mettere qua e là degli articoli senza una costruzione logica basata sulla propria linea editoriale che è anche una linea politica precisa. Che è anche: “per noi, si dovrebbe fare così; per noi è accettabile così”.
Nulla è casuale. Tanto meno gli articoli di opinioni (?) e fatti (?). In merito a queste due parole: ‘opinioni’ e ‘fatti’, Giannini farebbe meglio a leggersi ‘Sei lezioni di Ewdar Carr’. Capirà che la distinzione tra fatti e opinioni è una bufala per chi gira con l’anello al naso.
Gli articoli che si susseguono da giorni nel quotidiano di De Benedetti sono – come sempre – la chiara indicazione di una precisa linea politica. Nella fattispecie, la esprime – guarda un po’ – proprio Massimo Giannini, quando respigendo le accuse di aver «orchestrato una qualche oscura e misteriosa “campagna”», o di «far saltare la trattativa con le parti sociali, per sabotarlo» aggiunge: «Solo libera e corretta informazione. Se poi da tutto questo scaturirà un buon accordo per modernizzare il nostro mercato del lavoro, senza far strage dei diritti ma estendendoli a chi non ne ha alcuno, sarà tanto meglio per l´Italia.»
Io leggo questa frase di Massimo Giannini – vice direttore di la Repubblica – come segue: si può modificare l’articolo 18 se in cambio si danno garanzie ai lavoratori precari, ai giovani, a coloro che sono buttati fuori dal mercato. Se si modernizza il mercato del lavoro.
E qui siamo al trucco.

Che intende Giannini per modernizzare il mercato del lavoro. Perché questo è il punto. Mi punge vaghezza che la “modernizzazione” del mercato del lavoro “accarezzi” le richieste dei capitali esteri. Il che, è legittimo, ma  non è detto che sia la panacea.
Mi punge vaghezza che la “modernizzazione” di Monti e Giannini sia diversa da quella della Camusso. Che, sia chiaro, è da stabilire se sia in grado di comprendere che siamo nel 2012 e che l’occupazione non si crea con slogan o alimentando privilegi e sperequazioni che pagano, a distanza di anni, i lavoratori cui mancano pochi anni per andare in pensione e i giovani privati di un mercato del lavoro.

Nel mentre che capiamo la diversa concezione di “modernizzazione” de la Repubblica, pardon: di Massimo Giannini e della Camusso, gli opinionisti di De Benedetti potrebbero ritornare a dedicarsi al PD.
Ah…già…Eugenio Scalfari ha inziato domenica. Bacchettando alcuni deputati che vorrebbero trasformare il Pd in un partito socialdemocratico

Vai a capire che vuol dire per questi: socialdemocrazia. Ma vai anche a capire che vuol dire questa frase di Scalfari: “Il Pd è nato appena quattro anni fa come partito riformista e innovativo ed ha avuto il voto anche di molti liberali di sinistra ed ex azionisti come anch’io sono.
Che significa. Che “riformista e innovativo” è in antitesi a socialdemocratico? E “liberale di sinistra” che roba sarebbe?
Sono certa che Eugenio Scalfari mi “illuminerà” in tal senso. Non appena il quotidiano la Repubblica (Giannini incluso) tornerà ad occuparsi in modo prioritario del partito di Bersani. Le elezioni non sembrano vicine ma, un quotidiano come la Repubblica, sa che è bene “attrezzarsi” in tempo….
Soprattutto se il candidato del centro destra (nel quale colloco anche Casini) dovesse essere uno dei ministri del governo Monti…

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