In merito all’articolo
di Massimo Giannini (e non solo) ne la
Repubblica, in risposta alla reazione di Susanna Camusso su un presunto
incontro segreto con il premier Mario Monti (post sotto) a tema: articolo 18
dello Statuto dei lavoratori.
Non credo che la Repubblica si sia inventata incontri
segreti tra Mario Monti e il leader della Cgil Susanna Camusso.
Quanto meno, che
ci fosse un’intenzione di Monti di incontrarsi con la Camusso e che qualcuno si
sia mosso in tal senso. Perché farlo in segreto anziché alla luce del sole?!
Ma vivaddio! Per
non turbare i mercati!
Con ciò, questo “inevitabile”
“doveroso” articolo di Massimo Giannini
mi fa ridere.
Perché non si è
mai visto un quotidiano al mondo – tanto meno il quotidiano del gruppo
Espresso-la Repubblica – non avere una linea, delle opinioni su come
perseguirle. Non si è mai visto un quotidiano letto da giornalisti di altri
quotidiani, dalla classe politica e da altri osservatori, mettere qua e là degli
articoli senza una costruzione logica basata sulla propria linea editoriale che
è anche una linea politica precisa. Che è anche: “per noi, si dovrebbe fare così; per noi è accettabile così”.
Nulla è casuale. Tanto
meno gli articoli di opinioni (?) e fatti (?). In merito a queste due parole: ‘opinioni’
e ‘fatti’, Giannini farebbe meglio a leggersi ‘Sei lezioni di Ewdar Carr’.
Capirà che la distinzione tra fatti e opinioni è una bufala per chi gira con l’anello
al naso.
Gli articoli che
si susseguono da giorni nel quotidiano di De Benedetti sono – come sempre – la chiara
indicazione di una precisa linea politica. Nella fattispecie, la esprime –
guarda un po’ – proprio Massimo Giannini, quando respigendo le accuse di aver «orchestrato una qualche oscura e misteriosa
“campagna”», o di «far saltare la
trattativa con le parti sociali, per sabotarlo» aggiunge: «Solo libera e corretta informazione. Se poi
da tutto questo scaturirà un buon accordo per modernizzare il nostro mercato
del lavoro, senza far strage dei diritti ma estendendoli a chi non ne ha
alcuno, sarà tanto meglio per l´Italia.»
Io leggo questa
frase di Massimo Giannini – vice direttore di la Repubblica – come segue: si
può modificare l’articolo 18 se in cambio si danno garanzie ai lavoratori
precari, ai giovani, a coloro che sono buttati fuori dal mercato. Se si modernizza il mercato del lavoro.
E qui siamo al trucco.
Che intende Giannini per modernizzare il
mercato del lavoro. Perché questo è il punto. Mi punge vaghezza che la “modernizzazione”
del mercato del lavoro “accarezzi” le richieste dei capitali esteri. Il che, è
legittimo, ma non è detto che sia la
panacea.
Mi punge vaghezza
che la “modernizzazione” di Monti e Giannini sia diversa da quella della
Camusso. Che, sia chiaro, è da stabilire se sia in grado di comprendere che
siamo nel 2012 e che l’occupazione non si crea con slogan o alimentando
privilegi e sperequazioni che pagano, a distanza di anni, i lavoratori cui mancano
pochi anni per andare in pensione e i giovani privati di un mercato del lavoro.
Nel mentre che capiamo
la diversa concezione di “modernizzazione” de la Repubblica, pardon: di Massimo Giannini e della Camusso, gli
opinionisti di De Benedetti potrebbero ritornare a dedicarsi al PD.
Ah…già…Eugenio
Scalfari ha inziato domenica. Bacchettando alcuni deputati che vorrebbero
trasformare il Pd in un partito socialdemocratico.
Vai a capire che vuol dire per questi: socialdemocrazia. Ma vai anche a capire che vuol dire questa frase di Scalfari: “Il Pd è nato appena quattro anni fa come partito riformista e innovativo ed ha avuto il voto anche di molti liberali di sinistra ed ex azionisti come anch’io sono.
Vai a capire che vuol dire per questi: socialdemocrazia. Ma vai anche a capire che vuol dire questa frase di Scalfari: “Il Pd è nato appena quattro anni fa come partito riformista e innovativo ed ha avuto il voto anche di molti liberali di sinistra ed ex azionisti come anch’io sono.
Che significa. Che
“riformista e innovativo” è in antitesi a socialdemocratico? E “liberale di
sinistra” che roba sarebbe?
Sono certa che
Eugenio Scalfari mi “illuminerà” in tal senso. Non appena il quotidiano la
Repubblica (Giannini incluso) tornerà ad occuparsi in modo prioritario del
partito di Bersani. Le elezioni non sembrano vicine ma, un quotidiano come la Repubblica, sa che è bene “attrezzarsi”
in tempo….
Soprattutto se il
candidato del centro destra (nel quale colloco anche Casini) dovesse essere uno
dei ministri del governo Monti…
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