mercoledì 29 febbraio 2012

Canal Grande di Antonio Dipollina: fiction Walter Chiari


da: la Repubblica

Un talento inestimabile dentro una persona che disprezza regole e convenzioni, o meglio non le ritiene minimamente importanti. Forse non è arrivata nel momento giusto la fiction Walter Chiari-Fino all’ultima risata (Raiuno). In epoca in cui fa capolino – incredibilmente – l’idea che se fai un guaio lo paghi, difficile parteggiare senza se e ma per l’istrione Walter, con tutta la comprensione umana, l’estrazione operaia, lo sfoggio affabulatorio di una cultura di suggestioni, raccolta qui e là.
Ma gli autori, e il produttore Barbareschi, tenevano assai all’eroe negletto: grandi ambiguità sulla consistenza delle vicende giudiziarie, sempre tra demonio e santità. La vita dell’attore esattamente come la vogliono i rotocalchi: c’è lo sfregio finale a Venezia, c’è la discesa agli inferi delle tv locali, non c’è il Beckett con Rascel. Scelte. Quasi inquietante Alessio Boni nel rendere somiglianza, ghigni, sorrisi, tragedie umane, amori da favola in una vita tra sogno e incubo. 

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