mercoledì 22 febbraio 2012

Governo Monti, bozza decreto fiscale: dal 2014 sconti a redditi bassi, non c’è l’Ici alla Chiesa


da: la Repubblica

Tasse, dal 2014 sconti a redditi bassi
nella bozza non c'è l'Ici alla Chiesa
All'esame del pre-Consiglio dei ministri il testo provvisorio del dl sulla semplificazione fiscale. Nel pacchetto anti-evasione, le liste selettive dei contribuenti infedeli, più controlli sulle onlus e multe fino al 40% sui capitali esportati. Possibile la rateazione flessibile dei debiti tributari

A partire dal 2014, cioè dall'anno successivo al pareggio di bilancio, le risorse che nel 2012 e nel 2013 arriveranno dalla lotta all'evasione fiscale verranno destinate a misure, anche non strutturali, a favore delle fasce deboli, con particolare riferimento all'incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico.

E' quanto si legge nell'articolo 15 della bozza del dl con le semplificazioni fiscali 1. Il decreto precisa che il taglio delle tasse, come altre misure di alleggerimento del carico fiscale, resta condizionato all'equilibrio dei conti e quindi al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, primo fra tutti il pareggio di bilancio. Il premier Mario Monti ha precisato che forse già venerdì il consiglio dei ministri potrebbe istituire il "fondo dove far confluire i ricavi dalla lotta all'evasione, in attesa di verificare la loro entità e la loro destinazione". Monti, parlando a Bruxelles 2, ha aggiunto di sperare che le misure di riduzione delle tasse possano essere adottate "anche prima del 2014". Per quanto riguarda invece l'emendamento sulle esenzioni dell'Ici per gli immobili delle società no profit, quindi anche quelli della Chiesa, il premier ha dichiarato che "è in dirittura di arrivo", ma non si sa ancora "se viaggerà nel decreto di venerdì
prossimo".

LA BOZZA DEL DECRETO FISCALE 3

Black list per chi non emette scontrino.
Il dl prevede che l'Agenzia delle entrate istituisca delle "liste selettive" nei quali saranno inseriti i contribuenti che "siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all'Agenzia stessa o al Corpo della Guardia di Finanza in ordine alla violazione dell'obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi".

Ici Chiesa e terzo settore. Nella bozza non è prevista l'introduzione dell'Imu (ex Ici) sugli immobili della Chiesa non esclusivamente dedicati al culto, annunciata nei giorni scorsi dal premier Mario Monti il quale ha però precisato che sulla questione la decisione del governo "è in dirittura d'arrivo". L'articolo 9 della bozza, dedicato al pacchetto delle misure anti-evasione, estende invece il potere di accesso degli ispettori fiscali per combattere le frodi Iva anche agli enti non commerciali ed alle agenzie onlus. L'obiettivo è stanare le finte onlus. Monti ha

Multe fino al 40% per chi esporta capitali. Chi verrà intercettato mentre porta capitali all'estero sarà punito con multe fino al 40% delle somme "espatriate". In particolare, l'articolo 12 della bozza del decreto prevede sanzioni dal 5% al 20% per importi fino a 10mila euro e dal 20% al 40% oltre i 10mila euro. Nel caso si tratti di contanti e si voglia pagare al momento della contestazione, il pagamento è in misura ridotta: al 5% sotto i 10mila euro e al 10% fino a 40mila euro. La sanzione non può essere, comunque, inferiore a 100 euro.

Pignoramenti "morbidi". I beni strumentali pignorati resteranno affidati in custodia ai titolari dell'azienda debitrice. Lo prevede l'articolo 13 della bozza del decreto legge fiscale, anche se il debitore è costituito in forma societaria e in ogni caso se nelle attività risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro. L'incanto del bene non può essere effettuato prima di 300 giorni dal pignoramento.

Debiti famiglie, morsa si allenta. Allentamento delle norme sulla riscossione anche per le famiglie: il pignoramento di parte dello stipendio può avvenire solo fino a un settimo (per importi fino a 5mila euro, a un decimo fino a 2mila euro).

No iscrizione ruolo per micro-debiti. "A decorrere dal 1° luglio 2012, non si procede all'accertamento, all'iscrizione a ruolo ed alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali, qualora l'ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superi, per ciascun credito, l'importo di euro 30, con riferimento a ogni periodo d'imposta. La disposizione non si applica qualora il credito derivi da ripetuta violazione degli obblighi di versamento relativi a un medesimo tributo".

Torna l'elenco clienti-fornitori. Salta la soglia di 3mila euro dello spesometro per le comunicazioni ai fini Iva e torna l'elenco clienti-fornitori. Lo prevede l'art.2 della bozza. "L'obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell'Iva per le quali è previsto l'obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell'importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate". "Per le operazioni per le quali non è previsto l'obbligo di emissione della fattura - si legge ancora - , la comunicazione deve essere effettuata qualora le operazioni siano di importo non inferiore a euro 3.600, comprensivo dell'Iva".

Paradisi fiscali, obbligo di comunicazione. Un'altra misura riguarda le imprese che operano con i paesi a fiscalità privilegiata, i cosiddetti paradisi fiscali. La comunicazione all'Agenzia delle entrate delle cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di operatori economici degli stati inseriti nella black list del fisco sarà obbligatoria solo se queste operazioni superano l'importo di 500 euro.

Rateazione flessibile dei debiti tributari. L'art. 1 della bozza del decreto fiscale recita: "Il debitore può chiedere che il piano di rateazione preveda, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno". Una volta ricevuta la richiesta di rateazione, l'agente della riscossione può iscrivere l'ipoteca "solo nel caso di mancato accoglimento dell'istanza, ovvero di decadenza". I piani di rateazione a rata costante, già emessi alla data di entrata in vigore del decreto, "non sono soggetti a modificazioni, salvo il caso di proroga".

Partite Iva inattive. L'articolo 9 del decreto prevede la cancellazione d'ufficio delle partite Iva inattive. L'Agenzia delle entrate contatterà i "soggetti titolari di partita Iva che, pur obbligati, non abbiano presentato la dichiarazione di cessazione di attività" per comunicare loro "la cessazione d'ufficio della partita Iva". Il contribuente interessato avrà 30 giorni di tempo, dalla data della comunicazione, per presentare eventuali chiarimenti. "La somma dovuta a titolo di sanzione per l'omessa presentazione della dichiarazione di cessazione di attività - prosegue la norma - è iscritta direttamente nei ruoli a titolo definitivo".

Verifica online delle partite Iva. Per "contrastare le frodi in materia di Iva, l'Agenzia delle Entrate rende disponibile a chiunque, con servizio di libero accesso, la possibilità di verificare puntualmente, mediante i dati disponibili in anagrafe tributaria, la validità del numero di partita Iva". Secondo quanto previsto dal dl, "il servizio fornisce le informazioni relative allo stato di attività della partita Iva inserita e alla denominazione del soggetto o al cognome e nome della persona fisica titolare".

Giochi e scommesse, ispettori-"giocatori". L'articolo 11 della bozza prevede la possibilità per il personale dei Monopoli, per polizia, carabinieri e fiamme gialle di "effettuare operazioni di gioco presso locali di scommesse o dove sono installati apparecchi" per "acquisire elementi di prova" su violazioni e divieto di gioco ai minori. Per questo tipo di operazioni è stabilito un fondo da 100mila euro l'anno. E' prevista la documentazione antimafia per chi richiede una concessione e anche per coniugi o parenti entro il terzo grado. Inoltre sarà vietato partecipare a gare, chiedere o mantenere concessioni in presenza di condanna, imputazione o avviso di garanzia a carico del richiedente, dei coniugi e dei parenti.

5xmille con requisiti sostanziali. "A decorrere dall'esercizio finanziario 2012, possono partecipare al riparto del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di scadenza, agli adempimenti richiesti per l'ammissione al contributo, abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento; presentino le domande di iscrizione e provvedano alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre". Lo prevede la bozza del dl fiscale.

Domicilio fiscale. Nella bozza, è prevista l' "eliminazione dell'obbligo di chiedere l'indicazione del domicilio fiscale negli atti presentati all'Amministrazione finanziaria".

Stretta su compensazione crediti Iva. Si riduce ulteriormente, da 10mila a 5mila euro, la soglia per l'invio preventivo all'amministrazione finanziaria della dichiarazione che attesti il diritto al credito Iva da portare in compensazione. Lo prevede il pacchetto anti-evasione contenuto nell'articolo 9 della bozza del dl semplificazioni fiscali. La norma produce i suoi effetti già sul credito 2011 e 2012.

Contributi "legge mancia", controlli su spesa. Giro di vite sui contributi che vengono assegnati ogni anno attraverso la cosiddetta "legge mancia". La bozza del dl fiscale prevede infatti l'adozione di un decreto del ministro dell'Economia, d'intesa con il ministro dell'Interno, per disciplinare "le modalità di certificazione dell'utilizzo dei contributi" e un controllo anche della Corte dei Conti sul "corretto utilizzo dei micro finanziamenti".

Accertamenti su falsi studi di settore. Il dl fiscale introduce nuove norme per l'accertamento dei
falsi studi di settore. Il provvedimento riguarda i casi di "omessa presentazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore o di indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi di settore non sussistenti, nonché di infedele compilazione dei predetti modelli che comporti una differenza superiore al 15 per cento, o comunque a euro 50mila, tra i ricavi o compensi stimati applicando gli studi di settore sulla base dei dati corretti e quelli stimati sulla base dei dati indicati in dichiarazione". La disposizione si applica con riferimento agli accertamenti notificati a partire dalla data di entrata in vigore del decreto.

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