Sanremo, al festival delle donne (e delle polemiche)
vince ancora Maria De Filippi
Tra il predicatore
Celentano e la farfallina di Belen, il senso di Morandi per il Web e
l'intelligente simpatia di Papaleo, sul gradino più alto del podio è finita
Emma, un prodotto di 'Amici'. E' la terza volta negli ultimi quattro anni che
il talent show di Mediaset domina il festival
E’ stato il
Festival delle polemiche (tanto per cambiare), di Morandi e Celentano, di Belen
e Lorenza Lei, della finanza in Riviera e dei controllori inviati da Viale
Mazzini, delle donne belle che non ballano e di quelle che cantano, di Twitter
e dell’ignoranza 2.0 di Gianni Morandi. E’ stato il solito Festival, imbolsito
rito collettivo di un Paese stanco e sfiduciato, ma comunque un appuntamento
che nonostante il suo cronico anacronismo non va giudicato con la solita spocchia
finto snob di chi si ostina a non voler capire il Paese reale.
E visto che dovrebbe essere il Festival della canzone italiana, è bene
cominciare dalle canzoni. Ha vinto Emma,
il prodotto creato da quel dottor
Frankenstein della musica che è Maria De Filippi. E’ il trionfo di
Amici (terza vittoria in quattro anni dopo Marco Carta e Valerio Scanu) e di una concezione da centro commerciale
della canzone. La canzone di Emma
vorrebbe essere un
grido di denuncia sulla
crisi economica ma invece è
una summa di banalità demagogiche e antipolitiche e poi l’autore del testo (Kekko dei Modà, mica Pasolini) dovrebbe
spiegarci come è possibile che un uomo
che ha fatto due guerre abbia un figlio di trent’anni. Ma tant’è, le regole del televoto premiano quelli che nello slang internettaro sono chiamati “bimbiminkia“, eserciti di adolescenti fan sfegatati dell’eroe da talent di turno e che spendono una fortuna in sms pur di veder trionfare il loro beniamino. Sul podio con Emma, altre due donne: una sorprendente Arisa, che ha finalmente smesso di cantare canzoncine da terza elementare, e Noemi, il lato buono dei talent, voce graffiante e grinta mica da ridere (ma qualcuno la aiuti a scegliere vestiti e colore dei capelli, per carità!). La qualità media delle canzoni in gara quest’anno era più alta del solito, bisogna ammetterlo. Ma manca ancora moltissimo prima che le note che riecheggiano dal palco dell’Ariston raggiungano i gusti musicali della gente – sempre meno – che si ostina a comprare ancora i dischi.
che ha fatto due guerre abbia un figlio di trent’anni. Ma tant’è, le regole del televoto premiano quelli che nello slang internettaro sono chiamati “bimbiminkia“, eserciti di adolescenti fan sfegatati dell’eroe da talent di turno e che spendono una fortuna in sms pur di veder trionfare il loro beniamino. Sul podio con Emma, altre due donne: una sorprendente Arisa, che ha finalmente smesso di cantare canzoncine da terza elementare, e Noemi, il lato buono dei talent, voce graffiante e grinta mica da ridere (ma qualcuno la aiuti a scegliere vestiti e colore dei capelli, per carità!). La qualità media delle canzoni in gara quest’anno era più alta del solito, bisogna ammetterlo. Ma manca ancora moltissimo prima che le note che riecheggiano dal palco dell’Ariston raggiungano i gusti musicali della gente – sempre meno – che si ostina a comprare ancora i dischi.
Festival delle
donne,
in tutti i sensi. La farfallina di Belen ha
riempito le pagine dei giornali per giorni, così come le sue mutande vere o
presunte. E l’indignazione generale è stata così forte che persino Elsa Fornero
ha detto la sua. Con approccio tecnico, beninteso. Nello scontro epico tra
Rodriguez e Fornero è intervenuto anche Pier Luigi Bersani: “Mia figlia
sceglierebbe la Fornero”. Probabilmente è così, ma se chiedessimo al figlio,
invece?
E’ stato anche il secondo Festival
targato Morandi. Rispetto all’epoca Baudo sembra avanguardia pura, ma il
Gianni nazionale comincia a dare segni di cedimento e non siamo certi che la
sua seconda carriera da conduttore resterà nella storia come quella da
cantante: lento, macchinoso, non capisce un’acca di tecnologia e lo dimostra
ogni tre per due (“Potete inviare un sms con il portatile”, roba da primi anni
Novanta). E sarà anche il figlio proletario e progressista del ciabattino di
Monghidoro, ma ha pur sempre 67 anni e di progressista, in alcune sue affermazioni,
c’è davvero poco: “Io amo i gay” è stato il suo mantra fin da quando i Soliti
Idioti hanno offerto al pubblico un’esibizione che voleva essere moderna e
invece è risultata solo offensiva nei confronti degli omosessuali. La toppa di
Morandi è stata peggio del buco: mancava solo che dicesse che ha molti amici
gay, tutti sensibilissimi e con un innato buongusto. Cliché italici duri a
morire, ahinoi, soprattutto nella Rai di Lorenza la Cattolica, l’inviata
speciale del Vaticano a viale Mazzini. Ciliegina sulla torta in questo festival
dagli accenni omofobici, l’esibizione che ha aperto l’ultima serata: Daniel
Ezralow ha organizzato la Sagra del limone (non l’agrume ma la piacevole
pratica fatta di baci e pomiciate) con decine di coppie che sulle note di All you
need is love si scambiavano lingue e bacilli. Bene, nemmeno un bacio gay, che
anche per la legge dei grandi numeri ci stava tutto.
Ma non tutto è stato pessimo, ammettiamolo senza snobismo: Rocco Papaleo, per esempio, ha portato
quel tocco di intelligente leggerezza che non guasta mai durante una liturgia
così stantia. E poi Geppi Cucciari, ospite dell’ultima
serata, che secondo molti dovrebbe essere la conduttrice della prossima
edizione. Ha fatto ridere di gusto, come al solito, senza dover attingere al
facile repertorio comico del turpiloquio o dell’invettiva contro l’universo
intero.
Ultima menzione per Twitter.
Per cinque serate si sono dati appuntamento sul social network giornalisti, intellettuali
radical-chic, politici,
personaggi dello spettacolo, per commentare il Festival fino a notte fonda. Miracoli di Twitter, visto che è tutta
gente che fino a qualche mese fa avrebbe
messo mano alla pistola sentendo “Sanremo“. Forse, ora che non c’è più
Berlusconi, non ci vergogniamo più di essere pop, nazionalpopolari e
leggeri. Non è un male, affatto. E’ anche questo un piccolo segno del lento e
difficile ritorno alla normalità dell’Italia.
http://img59.imageshack.us/img59/6268/noemicovervanityfair082.jpg
RispondiEliminavell'intervista...foto bellissime t.
Ciao Tanias...grazie!
RispondiEliminabellissima la copertina
buona giornata!