da: Libero
Gli
acuti di Noemi
«Vincere Sanremo
sa un po’ di sconfitta…che fatica cantare Battisti»
di Leonardo
Iannacci
Suggestivo che
l’incontro con Noemi, effervescente rossa in gara al Festival di Sanremo (14-18
febbraio) con il brano Sono solo parole,
cada in un giorno speciale. Non solo per lei, ma per l’intero mondo del rock
italiano che celebra il 7 febbraio 2012, il 60esimo compleanno di Vasco Rossi.
Non di uno qualunque. «Ehhh, bello no?» sottolinea la cantante romana che ride
e dimostra di non sentire affatto l’imminente emozione dell’Ariston. «Vasco? E’
Vasco! Come Sanremo è Sanremo. Basta la parola. Al Komandante auguro di
trascorrere i prossimi 60 anni così come ha vissuto i primi 60. Li ha
oltrepassati scrivendo roba incredibile su se stesso ma anche su tutti noi: le
sue canzoni sono specchi nei quali chiunque può rivedersi».
Vasco e Noemi, la
rossa più rossa della canzone italiana – più di Milva, più di Fiorella
Mannoia - hanno intrecciato una parte
importante delle rispettive vite professionali. Un annetto e mezzo fa la
simpatica Veronica Scopelliti, in arte Noemi, si trovò in uno studio di Bologna
per incidere un brano scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri. «Quasi non ci
credevo, era da sempre il mio idolo e aveva scelto la sottoscritta per quel
brano. Ero emozionata ma il Blasco mi fissò e disse: tranquilla…E io andai
leggera». Quel che ne saltò fuori fu Vuoto
a perdere, una delle canzoni del 2011, un successone da disco di platino,
poi colonna sonora del film Femmine
contro maschi. Vasco scrisse il testo poco prima di entrare in quella crisi
esistenziale e fisica che l’ha portato a un’estate di dolori. «Con una voce
simile, non poteva che finire così», ci confessò un giorno il rocker di Zocca, uno dal complimento
non facile. «Noemi è una tipa giusta,
una che interpreta come pochi, una che quando apre bocca conquista».
Sarà così anche a
Sanremo? Noemi – che dopo il Festival sarà in tour con le prime date a Roma (25
marzo) e Milano (5 aprile) – lo spera: «La canzone è stata scritta da Fabrizio
Moro e non parla dell’amore, non è una litania sanremese con le strofe
“amore-fiore-cuore”. Narra dell’incomunicabilità dei nostri giorni in un
rapporto che non prevede un lui e una lei. Il dialogo che non c’è è tra
genitori e figli, tra amici, tra fratelli… Ormai si comunica soltanto via
Facebook. E’ un brano sul limbo che divide la parola dall’azione. Spesso non
abbiamo il coraggio di fare il primo passo in un rapporto».
Quel che Noemi non
si aspettava certamente era l’ostacolo posto dall’incarognita vedova Battisti per l’interpretazione
di Amarsi
un po’, hit del grande Lucio
che la rossa romana interpreterà giovedì 16, nella serata dei duetti
internazionali, insieme alla jazzista
Sarah Jane Morris (il venerdì sera sarà invece accompagnata da Gaetano
Curreri): «Questa non l’ho proprio
capita, la signora mi sta facendo diventare matta. Io e Sara avevamo preparato il duetto alternando
la prima strofa in inglese alla seconda in italiano. Ci è stato imposto di
cambiare tutto! Stiamo rifacendo le
sequenze ed è una vera seccatura visto che il duetto farà parte della gara e io sarò parecchio penalizzata. Un
gesto per nulla carino anche nei
confronti della Morris, no?».
Il Sanremo dei
deliri e delle contraddizioni vedrà Adriano Celentano in primo piano, nelle
vesti di mattatore. Ma i cantanti non saranno messi un po’ in ombra? «Bah, ho
seguito il tira e molla, poi la mossa a sorpresa del compenso in beneficienza.
Non bisogna stupirsi di nulla. Fa tutto parte della kermesse, del battage
mediatico. Sanremo è così», filosofeggia Noemi. Che ammette: «Speranze di
sbancare l’Ariston? Ma no, spero di fare bella figura. Sa, certe volte, la vittoria
a Sanremo può far rima con la sconfitta».
Povera ragazza, la moglie di Battisti esagera. Le canzoni sono di tutti, l'arte non è degli artisti ma di tutti.
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