Decreto svuota carceri: bagarre alla Camera, il
governo chiede la fiducia
Bagarre Svuotacarceri
Decreto blindato, governo subissato. Di fischi, urlacci e insulti. Tutta
colpa della questione di fiducia posta alla Camera sul cosiddetto 'Svuotacarceri': Lega
Nord e Italia dei valori, in un'insolita alleanza, si sono scagliate come una molla contro l'esecutivo di Mario Monti.
A far da parafulmini il 'povero' Piero Giarda, ministro per i Rapporti
con il parlamento (guarda il video).
VOTO FINALE MARTEDÌ 14. La fiducia sul testo, che è già stato approvato dal Senato, dev'essere quindi votata a Montecitorio il 9 febbraio dalle ore 12. E il voto finale è in calendario per martedì 14 dopo un dibattito che su richiesta del Carroccio è pronto a essere trasmesso in diretta televisiva.
Ma è stato l'annuncio della fiducia che ha fatto esplodere la bagarre in Aula.
VOTO FINALE MARTEDÌ 14. La fiducia sul testo, che è già stato approvato dal Senato, dev'essere quindi votata a Montecitorio il 9 febbraio dalle ore 12. E il voto finale è in calendario per martedì 14 dopo un dibattito che su richiesta del Carroccio è pronto a essere trasmesso in diretta televisiva.
Ma è stato l'annuncio della fiducia che ha fatto esplodere la bagarre in Aula.
La Severino: «Questione di tempi, nessun delinquente per le strade»
I padani, scatenati, hanno gridato «Vergogna!» e i dipietristi sono
rimasti fermi sulla loro posizione, ribadendo il 'no' al provvedimento. La
fiducia era già stata autorizzata dal Consiglio dei ministri sulle misure per
contrastare
il sovraffollamento delle carceri e ampliando la possibilità di detenzione domiciliare, consentendo l'uscita
progressiva dal carcere di circa 3.500 detenuti e innalzando fino a 18 mesi la
pena residua che si può scontare ai domiciliari.
I 500 EMENDAMENTI LEGHISTI IN COMMISSIONE. Il 7 febbraio l'ostruzionismo leghista in commissione Giustizia era
stato inflessibile: i deputati del Carroccio hanno parlato senza interruzione
fino a mezzanotte, hanno presentato oltre 500 emendamenti.
Un atteggiamento che avrebbe molto rallentato l'iter del provvedimento
alla Camera. Così, quando Giarda ha comunicato, con al fianco la Guardasigilli Paola Severino, all'Assemblea di Montecitorio la decisione di porre la fiducia - cancellando
emendamenti, sub-emendamenti e articoli aggiuntivi - è stato il finimondo.
Il ministro è a malapena riuscito a finire il suo breve intervento,
sopraffatto dalle urla dei deputati del Carroccio.
Sono servite a poco le spiegazioni del ministro Severino, secondo cui la fiducia «era assolutamente necessaria per un problema di tempi». E secondo la Guardasigilli, «nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per le strade italiane».
Sono servite a poco le spiegazioni del ministro Severino, secondo cui la fiducia «era assolutamente necessaria per un problema di tempi». E secondo la Guardasigilli, «nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per le strade italiane».
L'IDV: «TROPPE FIDUCIE, COME CON BERLUSCONI». Al no scontato della Lega, che con Maurizio Fugatti ha bollato come
«vergognosa» la fiducia posta dal governo, è pronto ad aggiungersi anche quello
dell'Idv.
«Ci costringete a votare ancora contro. Sono state chieste», ha spiegato il dipietrista Fabio Evangelisti, «troppe fiducie, con la stessa media del governo Berlusconi ma con la differenza che questo governo non è politico e quindi deve essere quanto mai attento alle esigenze del parlamento e dei deputati».
«Ci costringete a votare ancora contro. Sono state chieste», ha spiegato il dipietrista Fabio Evangelisti, «troppe fiducie, con la stessa media del governo Berlusconi ma con la differenza che questo governo non è politico e quindi deve essere quanto mai attento alle esigenze del parlamento e dei deputati».
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