lunedì 20 febbraio 2012

Maria De Filippi intervistata da la Repubblica: “Ora preparo il mio Sanremo” (con Mazzi)


da: la Repubblica

Maria De Filippi lancia la sfida “Ora preparo il mio Sanremo”
Hanno vinto i poteri forti, dicono quelli che hanno perso. La vittoria di Emma al 62° Festival di Sanremo era annunciata, dopo il secondo posto dell’anno scorso con i Modà; i ragazzi dei talent show sono imbattibili.
di Giuseppe Videtti

Il presenzialismo in tv paga, ma il concorrente è ben più temibile quando arriva da Amici. Brogli al televoto? «Non proprio, è difficile barare», dice un discografico che non vuole essere nominato, «ma si può stoppare il televoto al momento propizio, gli addetti hanno chiaro l’andamento dei risultati, bloccare il contatore cinque minuti prima o dopo può fare la differenza».
Ammette però che quando le tre super-finaliste (Emma, Arisa, Noemi) sono state rimandate in gara, la community di Amici si è schierata a falange per Emma.
Il talent di Maria De Filippi ha una storia dentro Sanremo: negli ultimi quattro anni ha vinto tre edizioni. E lei se la riprende. «Farò un Sanremo piccolino dentro Amici», dice la conduttrice, «rimetterò in gara tutti i concorrenti che hanno transitato per il Festival nelle serali che inizieranno a fine marzo». La finale non sarà proprio una cosetta, si disputerà con due serate all’Arena di Verona, direttore artistico Gianmarco Mazzi, che con Sanremo ha chiuso e riparte proprio dal “Sanremino” di Maria.

«Guardi che mica ho scritturato Mazzi», precisa la De Filippi «sono sei anni che mi sta dietro per portare la finale di Amici all’Arena, ora ritengo che abbiamo un cast che ci consenta di rischiare l’evento. E quando penso all’Arena, ho davanti agli occhi il concerto di Ligabue più che Sanremo».
Mazzi ha ormai un bel know how, potrebbe essere una risorsa per lei.
«Se arriva con un’idea stratosferica benvenuto. Per ora c’è solo l’Arena».
Non è che ha intenzione di scippare Sanremo alla Rai?
«Mediaset ormai non mi costringe neanche più alla controprogrammazione. E poi il mio sarà proprio “ino”, nove artisti che si scontrano sulle canzoni, nessuna sfida cruenta. Saranno i big della trasmissione; i giovani sono gli sfidanti dell’edizione in corso».
Proprio come Sanremo.
«La gestione del Festival è un apparato elefantiaco, difficilissimo da gestire, qualsiasi decisione si scontra con la burocrazia Rai. Noi, come sempre, ci muoveremo con più agibilità. I big saranno votati su iTunes e con le vecchie cartoline postali, come a Canzonissima, i due estremi della televisione generalista, la tradizione e la Rete»
Anche la Rai quest’anno ha tentato un Sanremo Social. Non è stato esattamente un successone.
«Non puoi imbrigliare il web a tuo piacimento, devi lasciarlo libero. Quello è il potere della community di Amici di cui lei parla. Alessandra Amoroso ha 870mila fans su Facebook, ma io non sto mai a ufficializzare questi dati. E’ un pubblico che segue le sue regole, naviga libero, guarda e twitta, non ci puoi scendere a patti».
Però garantisce una fidelizzazione che in termini di televoto paga.
«Indubbiamente, fermo restando che non puoi regolarlo, e se non regali emozioni ti ignora».
Riporterà in gara Marco Carta e Valerio Scanu, Karima e Antonino, insieme a Virginio, l’ultimo vincitore di Amici. Sembra che le ragazze abbiano decisamente una marcia in più.
«E’ vero, le donne hanno meno pudore, si mettono in gioco più facilmente. Emma piange a dirotto sul palco, Carone ha una sensibilità trattenuta, quando piange non lo vedi».
Lei per chi dei due tifava?
«Meno male che non si sono sfidati, sarebbe stato un casino vero. Ci siamo sentiti per tutta la settimana, quando riattaccavo con uno, chiamava l’altra. Pierdavide è il mio panda, ha una scrittura poetica e delicata che deve essere protetta da tv, discografici e impresari, meno male, che Dalla l’ha capito. Emma è istintiva, una che si dispera quando ha le sue pene d’amore e che ha annullato ogni impegno quando suo cugino è morto. Vengono dalla stessa edizione di Amici, non sono veri rivali».
Alcuni vincitori di Sanremo sono già finiti nell’ombra, come Scanu e Carta.
«Non esiste la formula magica per diventare una pop star. Carta si è messo a studiare con il maestro Vessicchio. Sembra presuntuoso, è solo indifeso, non ha una famiglia alle spalle come Emma, è cresciuto per strada. Deve riacchiappare il treno del successo, e io devo aiutarlo, mi sentirei uno straccio se non lo facessi; di me si fida, sa che non gli tolgo niente».
Qual è stato secondo lei il momento più alto del Festival?
«Celentano e Morandi nella serata finale. Adriano era disposto al confronto anche di fronte ai fischi, cosa che chi fa il suo mestiere non accetta mai. E’ stato un momento di grande televisione quando si sono seduti a cantare. La ricetta, come vede, è sempre molto semplice».
Quanto serve Sanremo a un vincitore di talent show?
«Un tempo, quando i talent erano considerati cheap, si andava al Festival per riabilitarsi. Ma ormai è acqua passata. Oggi in termini di vendite, come ha dimostrato la Amoroso, che all’Ariston è andata solo come ospite, non serve assolutamente a niente».
Alcuni contestano il fatto che lei continua a essere troppo protettiva con i suoi pupilli.
«Dicano quel che vogliono, io ho un magnifico rapporto con loro. Se avessero dei rancori non tornerebbero dove sono nati a fare il Sanremino. Volevano rimettersi le divise bianche e blu. Gli ho detto: “Ma no ragazzi, ora siete delle star”».

Nessun commento:

Posta un commento