da: la Repubblica
Maria De Filippi lancia la sfida “Ora preparo il mio
Sanremo”
Hanno vinto i poteri forti, dicono quelli che hanno
perso. La vittoria di Emma al 62° Festival di Sanremo era annunciata, dopo il
secondo posto dell’anno scorso con i Modà; i ragazzi dei talent show sono
imbattibili.
di Giuseppe Videtti
Il presenzialismo
in tv paga, ma il concorrente è ben più temibile quando arriva da Amici. Brogli al televoto? «Non proprio, è difficile barare», dice un discografico che non vuole essere nominato,
«ma si può stoppare il televoto al
momento propizio, gli addetti hanno
chiaro l’andamento dei risultati, bloccare il contatore cinque minuti prima o dopo può fare la
differenza».
Ammette però che
quando le tre super-finaliste (Emma, Arisa, Noemi) sono state rimandate in gara, la community di Amici si è schierata a falange per Emma.
Il talent di Maria
De Filippi ha una storia dentro Sanremo: negli ultimi quattro anni ha vinto tre
edizioni. E lei se la riprende. «Farò un Sanremo piccolino dentro Amici», dice la conduttrice, «rimetterò
in gara tutti i concorrenti che hanno transitato per il Festival nelle serali
che inizieranno a fine marzo». La finale non sarà proprio una cosetta, si
disputerà con due serate all’Arena di Verona, direttore artistico Gianmarco
Mazzi, che con Sanremo ha chiuso e riparte proprio dal “Sanremino” di Maria.
«Guardi che mica ho scritturato Mazzi», precisa la
De Filippi «sono sei anni che mi sta
dietro per portare la finale di Amici
all’Arena, ora ritengo che abbiamo un cast che ci consenta di rischiare
l’evento. E quando penso all’Arena, ho davanti agli occhi il concerto di
Ligabue più che Sanremo».
Mazzi ha ormai un bel know how, potrebbe essere una
risorsa per lei.
«Se arriva con
un’idea stratosferica benvenuto. Per ora c’è solo l’Arena».
Non è che ha intenzione di scippare Sanremo alla Rai?
«Mediaset ormai
non mi costringe neanche più alla controprogrammazione. E poi il mio sarà
proprio “ino”, nove artisti che si scontrano sulle canzoni, nessuna sfida
cruenta. Saranno i big della trasmissione; i giovani sono gli sfidanti
dell’edizione in corso».
Proprio come Sanremo.
«La gestione del
Festival è un apparato elefantiaco, difficilissimo da gestire, qualsiasi
decisione si scontra con la burocrazia Rai. Noi, come sempre, ci muoveremo con
più agibilità. I big saranno votati su iTunes e con le vecchie cartoline
postali, come a Canzonissima, i due estremi della televisione generalista, la
tradizione e la Rete»
Anche la Rai quest’anno ha tentato un Sanremo Social.
Non è stato esattamente un successone.
«Non puoi
imbrigliare il web a tuo piacimento, devi lasciarlo libero. Quello è il potere
della community di Amici di cui lei
parla. Alessandra Amoroso ha 870mila
fans su Facebook, ma io non sto mai a ufficializzare questi dati. E’
un pubblico che segue le sue regole, naviga libero, guarda e twitta, non ci
puoi scendere a patti».
Però garantisce una fidelizzazione che in termini di
televoto paga.
«Indubbiamente,
fermo restando che non puoi regolarlo, e se non regali emozioni ti ignora».
Riporterà in gara Marco Carta e Valerio Scanu, Karima
e Antonino, insieme a Virginio, l’ultimo vincitore di Amici. Sembra che le
ragazze abbiano decisamente una marcia in più.
«E’ vero, le donne
hanno meno pudore, si mettono in gioco più facilmente. Emma piange a dirotto
sul palco, Carone ha una sensibilità trattenuta, quando piange non lo vedi».
Lei per chi dei due tifava?
«Meno male che non
si sono sfidati, sarebbe stato un casino vero. Ci siamo sentiti per tutta la
settimana, quando riattaccavo con uno, chiamava l’altra. Pierdavide è il mio
panda, ha una scrittura poetica e delicata che deve essere protetta da tv,
discografici e impresari, meno male, che Dalla l’ha capito. Emma è istintiva,
una che si dispera quando ha le sue pene d’amore e che ha annullato ogni
impegno quando suo cugino è morto. Vengono dalla stessa edizione di Amici, non sono veri rivali».
Alcuni vincitori di Sanremo sono già finiti
nell’ombra, come Scanu e Carta.
«Non esiste la
formula magica per diventare una pop star. Carta si è messo a studiare con il
maestro Vessicchio. Sembra presuntuoso, è solo indifeso, non ha una famiglia
alle spalle come Emma, è cresciuto per strada. Deve riacchiappare il treno del
successo, e io devo aiutarlo, mi sentirei uno straccio se non lo facessi; di me
si fida, sa che non gli tolgo niente».
Qual è stato secondo lei il momento più alto del
Festival?
«Celentano e
Morandi nella serata finale. Adriano era disposto al confronto anche di fronte
ai fischi, cosa che chi fa il suo mestiere non accetta mai. E’ stato un momento
di grande televisione quando si sono seduti a cantare. La ricetta, come vede, è
sempre molto semplice».
Quanto serve Sanremo a un vincitore di talent show?
«Un tempo, quando
i talent erano considerati cheap, si
andava al Festival per riabilitarsi. Ma ormai è acqua passata. Oggi in termini
di vendite, come ha dimostrato la Amoroso, che all’Ariston è andata solo come
ospite, non serve assolutamente a niente».
Alcuni contestano
il fatto che lei continua a essere troppo protettiva con i suoi pupilli.
«Dicano quel che
vogliono, io ho un magnifico rapporto con loro. Se avessero dei rancori non
tornerebbero dove sono nati a fare il Sanremino. Volevano rimettersi le divise
bianche e blu. Gli ho detto: “Ma no ragazzi, ora siete delle star”».
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