Blitz anche a Napoli: 4 irregolari su 5
Gli uomini della Finanza nei negozi e nei mercatini rionali
Ancora una volta incassi alle stelle
di Antonio Salvati
I numeri, alla
fine, sono quelli che fotografano meglio la situazione: a Napoli quattro
esercizi commerciali su cinque, l’82 per cento, non adempiono agli obblighi
fiscali previsti dalle legge. È questo il risultato della ventiquattrore di
controlli a tappeto condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza.
Verifiche iniziate di buon mattino nei mercatini rionali e terminati a notte
fonda nelle zone della cosiddetta «movida». Le irregolarità sono spalmate su
tutto il territorio del capoluogo campano, come a dire che non ci sono, o forse
non sono stati rilevati, quartieri dove l’allergia allo scontrino fiscale è più
marcata.
In divisa e in borghese, 250 baschi verdi hanno pattugliato le aree che ospitano i mercatini storici della città e i quartieri dello shopping. In totale sono stati controllati 386 esercizi commerciali e in 317 di questi sono state riscontrate irregolarità. Senza contare poi le «impennate» che hanno subito le vendite (scontrini emessi alla mano) nel mercatino di Porta Capuana, dove solo il 20% degli ambulanti era dotato di un misuratore fiscale. Stando ai risultati delle verifiche, la presenza dei finanzieri ha determinato una variazione media degli incassi del 133%, con un picco massimo del 985%. «È una di quelle battaglie che, nel corso di tutti questi anni, i governi centrali e le istituzioni avrebbero dovuto condurre per liberare risorse da destinare allo sviluppo del Paese», spiega il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano.
Un incremento degli evasori pari al 15%, visto che la percentuale nel 2011 si era fermata al 67%. Va detto però che questa variazione
potrebbe essere stata
provocata dalla massiccia operazione di controllo e dall’ingente numero di
uomini impiegati. In pratica, la percentuale di evasione a Napoli è rimasta,
tristemente, la stessa. Intensa è stata anche l’attività di repressione
dell’abusivismo commerciale e della contraffazione marchi per la tutela del
made in Italy. In due depositi sono stati sequestrati 4500 articoli
contraffatti, oltre 450 mila metri di tessuti introdotti di contrabbando e
quasi 55 mila articoli e giocattoli privi dei requisiti di sicurezza.
Operazioni che hanno portato a 17 denunce. «L’operazione della Finanza
contribuirà alla nascita di una maggiore educazione alla legalità e stroncherà
fenomeni quali abusivismo e contraffazione - spiega Pietro Russo, presidente di
Confcommercio Napoli - Questi controlli sono fondamentali per tutelare i
commercianti onesti». Passate al setaccio anche le aree della movida
napoletana, dove sono stati controllati 30 esercizi commerciali e dove sono
stati ascoltati 261 lavoratori, di cui 66 irregolari.In divisa e in borghese, 250 baschi verdi hanno pattugliato le aree che ospitano i mercatini storici della città e i quartieri dello shopping. In totale sono stati controllati 386 esercizi commerciali e in 317 di questi sono state riscontrate irregolarità. Senza contare poi le «impennate» che hanno subito le vendite (scontrini emessi alla mano) nel mercatino di Porta Capuana, dove solo il 20% degli ambulanti era dotato di un misuratore fiscale. Stando ai risultati delle verifiche, la presenza dei finanzieri ha determinato una variazione media degli incassi del 133%, con un picco massimo del 985%. «È una di quelle battaglie che, nel corso di tutti questi anni, i governi centrali e le istituzioni avrebbero dovuto condurre per liberare risorse da destinare allo sviluppo del Paese», spiega il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano.
Un incremento degli evasori pari al 15%, visto che la percentuale nel 2011 si era fermata al 67%. Va detto però che questa variazione
Nessun commento:
Posta un commento