Siria, Washington avverte la Russia
"Non escludiamo l'intervento militare"
Fonti dell'amministrazione Obama dicono alla Cnn che
al Pentagono è stato chiesto di studiare le possibili opzioni per portare aiuto
all'opposizione al regime di Assad. Mosca e Pechino avevano messo il veto su
una risoluzione Onu. Nella notte altra strage a Homs: 52 civili uccisi
Per la prima volta
l'Amministrazione Obama esamina anche l'opzione di un intervento militare in
Siria. Proprio mentre nella notte a Homs, altri civili - 52 secondo fonti degli
attivisti - muoiono sotto i bombardamenti governativi. L'annuncio arriva alle
19.30 di Washington la corrispondente dal Pentagono della Cnn, Barbara Starr,
che cita "due fonti" interne al governo. Al Pentagono sarebbe stato
chiesto di elaborare le possibili opzioni, nel caso si dovesse cercare di
portare un aiuto militare all'opposizione siriana. Restano privilegiate
"la via diplomatica ed economica", cioè le pressioni politiche della
comunità internazionale e le sanzioni. Tuttavia è la prima volta che Washington
fa trapelare che l'intervento militare non può essere escluso.
E' questa la reazione più forte dopo lo smacco subito dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza Onu, dove una risoluzione di condanna del regime di Assad è stata bocciata per i due veti della Russia e della Cina. L'accusa di Mosca era proprio che quella risoluzione (preparata dalla Lega araba) poteva porre le premesse di un futuro intervento militare nello stile di quello eseguito dalla Nato in Libia. L'ambasciatrice americana all'Onu Susan Rice aveva definito il veto "disgustoso", mentre il segretario di Stato Hillary Clinton aveva parlato di una "farsa".
Ora l'Amministrazione Obama reagisce mettendo in circolazioni proprio le voci che più preoccupano la Russia, che con l'Iran resta il più importante protettore estero del regime Assad. Di fronte alla repressione sanguinosa che prosegue soprattutto nella città di Homs, e con il bilancio delle vittime civili che cresce di giorno in giorno, la "soffiata" alla Cnn ha chiaramente il sapore di un avvertimento.
E' questa la reazione più forte dopo lo smacco subito dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza Onu, dove una risoluzione di condanna del regime di Assad è stata bocciata per i due veti della Russia e della Cina. L'accusa di Mosca era proprio che quella risoluzione (preparata dalla Lega araba) poteva porre le premesse di un futuro intervento militare nello stile di quello eseguito dalla Nato in Libia. L'ambasciatrice americana all'Onu Susan Rice aveva definito il veto "disgustoso", mentre il segretario di Stato Hillary Clinton aveva parlato di una "farsa".
Ora l'Amministrazione Obama reagisce mettendo in circolazioni proprio le voci che più preoccupano la Russia, che con l'Iran resta il più importante protettore estero del regime Assad. Di fronte alla repressione sanguinosa che prosegue soprattutto nella città di Homs, e con il bilancio delle vittime civili che cresce di giorno in giorno, la "soffiata" alla Cnn ha chiaramente il sapore di un avvertimento.
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