Ha votato l'Italia, ma sembra la Grecia
Dura punizione per i partiti del centrodestra. Ma il
risultato è frammentato e i veri vincitori sono i grillini.
di Paolo Madron
Non ha vinto l'anti
politica, ha vinto la voglia di un'altra politica. E anche l'astensione - che
oltre alla dirompente avanzata dei
grillini è il dato saliente di
questa tornata amministrativa - va interpretata in questo senso.
Gli elettori, pur trattandosi di un voto parziale, hanno dato netta
l'indicazione di voltare pagina. E la nuova che si apre è profondamente diversa
da quella che l'ha preceduta.
ALFANO, IMPUTATO NUMERO UNO. Intanto è
venuto meno uno dei principali protagonisti, il centro destra. In primis il
Pdl, che da questa consultazione esce a pezzi. Un risultato peggiore anche
delle aspettative, che certo non facevano presagire nulla di buono.
Sul banco degli imputati finisce il segretario Alfano, segnale che
la sua breve stagione alla guida del partito - per la gioia di alcuni
suoi notabili che non lo hanno mai amato - volge al termine.
L'ex Guardasigilli ha compiuto molti errori, ma uno gli è stato esiziale: quello di non aver tagliato in modo netto, del resto era impresa ardua, il cordone ombelicale che lo legava a Berlusconi. E quando ha provato a farlo, dialogando con Bersani e Casini sulle riforme, è stato troppo tardi.
L'ex Guardasigilli ha compiuto molti errori, ma uno gli è stato esiziale: quello di non aver tagliato in modo netto, del resto era impresa ardua, il cordone ombelicale che lo legava a Berlusconi. E quando ha provato a farlo, dialogando con Bersani e Casini sulle riforme, è stato troppo tardi.
BOSSI BOCCIATO DAGLI ELETTORI. Non
aveva senso tenere ancorato il destino del Pdl a quello di un fondatore che,
uscito da palazzo Chigi, si è totalmente disinteressato della sua creatura,
fatto salvo quando si
trattava di schierarla come un cane da guardia a presidio
dei suoi personali interessi (frequenze tivù e legge anti corruzione).
Stesso destino, ma a causa dell'ondata di scandali che l'hanno sommersa,
è toccato alla Lega, eccezion fatta per Verona dove è stato riconfermato sindaco al primo turno Flavio
Tosi, ovvero colui che ancor più di
Maroni ha incarnato l'opposizione alla sciagurata e insostenibile gestione
di Bossi e dei suoi fedelissimi.
Per l'ex segretario del Carroccio, il verdetto delle urne è una bocciatura senza appello dell’intenzione di riprendere le redini del movimento.
Per l'ex segretario del Carroccio, il verdetto delle urne è una bocciatura senza appello dell’intenzione di riprendere le redini del movimento.
BERSANI PUÒ SCEGLIERE GLI ALLEATI. Esce
invece bene dal voto il centro sinistra, e ora Bersani può legittimamente confermare la sua centralità e può
guardare con maggior agio a come mettere a frutto il consenso guadagnato.
Dovendo scegliere, in prospettiva, tra un'alleanza con un Centro
sicuramente rafforzato dall'intensificarsi della diaspora pidiellina, o
spostare più a sinistra l'asse privilegiando come interlocutore Sel (che a
Genova ha portato al successo Doria) e l'Italia dei Valori con sui, salvo
sorprese, a Palermo andrà al ballottaggio per la poltrona di sindaco.
Bersani potrebbe essere tentato anche da una forzatura sul governo per
anticipare a ottobre la data del voto, ma il segretario del Pd la ritiene una
strada rischiosa e percorribile solo se Monti gliela imponesse insistendo con
provvedimenti destinati a erodere la sua base, come una riforma del lavoro con
troppa flessibilità in uscita.
GRILLO E I SUOI PER UNA POLITICA DIVERSA. L'ultima menzione ai veri vincitori di queste elezioni, Grillo e il
Movimento a 5 stelle. Catalogarli
nell'anti politica ci è sempre sembrato troppo riduttivo, una facile
semplificazione per esorcizzarne la dirompente portata.
Di certo Grillo e i suoi rappresentano un'Italia sin qui avulsa dalle
stanze del potere, ma ora desiderosa di imporre un diverso modo di fare politica: orizzontale e non verticale, frutto
di istanze collettive che trovano nella Rete luogo di incontro e confronto, con
un' idea della rappresentanza radicalmente diversa.
Difficile misurarne la tenuta, così come dire se siano la prefigurazione di una nuova organizzazione della società e delle istituzioni che ne veicolano il consenso.
Difficile misurarne la tenuta, così come dire se siano la prefigurazione di una nuova organizzazione della società e delle istituzioni che ne veicolano il consenso.
Di sicuro, sono l'indicazione
chiara che, dopo la Prima Repubblica, anche la Seconda, insieme con molti dei
suoi attori, è bella che morta. E per fortuna quello di domenica è stato
solo un voto amministrativo. Se fossimo andati alle urne per le politiche
saremmo alle prese con un risultato frammentato e confuso, da Paese
ingovernabile. Proprio come la Grecia.
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