mercoledì 30 maggio 2012

Siria, regime di Bashar al Assad: la Francia non esclude l’intervento militare



Siria: Europa e Usa espellono ambasciatori. Francia non esclude intervento militare

La diplomazia internazionale volta le spalle al regime di Damasco. L’Italia, diversi altri paesi dell’Europa occidentale, Stati Uniti, Canada e Australia hanno espluso gli ambasciatori siriani.
La strage di Hula, in cui sono morte 108 persone, quasi la metà bambini, ha rappresentato un punto di rottura. L’inchiesta dell’Onu ha appurato che i miliziani irregolari di Bashar al Assad, i cosiddetti ‘spettri’, hanno effettuato esecuzioni sommarie casa per casa. E la comunità internazionale non sta più a guardare:
“L’azione militare non è esclusa – ha detto il Presidente francese François Hollande – a condizione che sia avviata nel rispetto del diritto internazionale, cioé con l’approvazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Tocca a me e gli altri a convincere russi e cinesi, ma anche trovare una soluzione che non sia necessariamente militare”.
L’inviato speciale di Onu e Lega araba Kofi Annan, incontrando Assad, ha ribadito la necessità di passi concreti per la totale deposizione delle armi.
“Le parole sono meravigliose, ma l’azione è meglio – ha sottolineato Annan – Quello che è importa è dimostrare, attraverso l’azione, un impegno reale per il piano di pace. E questo è ciò che la comunità internazionale sta chiedendo ora: azione, non parole”.
In attesa di una risposta da Damasco, interviene Washington: una ulteriore militarizzazione in Siria – ha detto il portavoce della casa Bianca -non è la strada giusta da percorrere, ma un’azione militare rimane sempre un’opzione. 

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