giovedì 24 maggio 2012

Governo Monti, esodati: 5 miliardi per 65 mila lavoratori, esclusi gli altri 130 mila


da: Lettera 43

Esodati, pronti 5 miliardi
Salvaguardati 65 mila lavoratori. Restano fuori 130 mila.

Solo in pochi possono tirare un bel sospiro di sollievo. Una parte dell'esercito degli esodati, che temeva di restare senza lavoro e senza pensione, ha ricevuto una buona notizia il 23 maggio, gli altri restano appesi all'incertezza.
Nel giorno in cui la riforma del Lavoro ha superato l'esame della commissione del Senato, il ministro Elsa Fornero ha messo a punto una bozza di decreto che stanzia 5 miliardi e 70 milioni per salvaguardare 65 mila lavoratori tra il 2013 e il 2019.
Numeri che comunque non soddisfano tutti. Il Partito democratico ha sostenuto che serva di più, e anche il presidente della commissione Lavoro Silvano Moffa è stato piuttosto duro, stimando sulle 130 mila unità i lavoratori destinati a restare fuori dalle misure del decreto.
Paolo Ferrero, leader del Partito della rifondazione comunista, che ha attaccato duramente l'operato dell'esecutivo, minacciando uno sciopero generale.
Il decreto, composto da 8 articoli, è stato inviato a Mario Monti perché deve essere varato di concerto con il ministero dell'Economia.
25 MILA IN PENSIONE CON LE VECCHIE REGOLE. Per la mobilità il contingente numerico previsto per coloro che possono andare in pensione con le vecchie regole è di 25.590 persone mentre per la mobilità lunga si prevede che i beneficiari siano 3.460.
Per i fondi di solidarietà (a partire da quello del credito) i beneficiari sono 17.710 mentre i prosecutori volontari previsti sono 10.250.
I lavoratori esonerati dal servizio che possono andare in pensione con le vecchie regole sono 950 mentre i genitori in congedo per assistere figli disabili salvaguardati sono 150.
INCENTIVI ALL'ESODO: SALVAGUARDATE 6.890 PERSONE. Per accordi di incentivo all'esodo vengono salvaguardate 6.890 persone.
Il limite del fabbisogno complessivo è individuato nella legge di conversione del decreto Salva-Italia. Il totale delle risorse, pari a 5.070 milioni di euro, è così suddiviso: 240 milioni per l'anno 2013; 630 milioni per il 2014; 1.040 milioni per il 2015; 1.220 milioni per il 2016; 1.030 milioni per il 2017; 610 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019.
STESSE REGOLE PER LE MOBILITÀ ENTRO IL 4 DICEMBRE 2011. La possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è lasciata anche ai lavoratori che entro il 4 dicembre 2011 erano già in mobilità e che raggiungono i requisiti entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità.
La mobilità dura al massimo 36 mesi per i lavoratori ultracinquantenni ma 48 per gli over 50 del Mezzogiorno.
Possibilità di andare in pensione anche per coloro che hanno prestazioni a carico dei fondi di solidarietà.
Chi ha stipulato accordi entro il 4 dicembre per l'accesso a questi fondi può restare a carico del fondo fino a 62 anni di età.
REQUISITI DA OTTENERE ENTRO IL 2013. Per coloro che hanno avuto l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria e almeno un contributo versato al 4 dicembre i requisiti per la pensione con le vecchie regole devono essere ottenuti entro il 2013.
Stesso limite anche per i lavoratori che entro il 31 dicembre abbiano fatto accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative (e comunque senza la mobilità) che abbiano lasciato il lavoro entro la fine del 2011.
 


2 commenti:

  1. Leggo ovunque : gli esodati che temevano di restare ... NON E' UN TIMORE MA UNA REALTA'.
    DAL 1° APRILE SONO SENZA REDDITO !!!!E FINO A QUANDO?
    LO STATO (FORNERO) MI HA SCARICATA IN MEZZO ALLA STRADA . SI DEVE SAPERE COSA HA PROVOCATO IL MINISTRO DEL LAVORO INTERVENENDO CON L'ACCETTA SUL SISTEMA PENSIONISTICO.

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  2. La Fornero ha fatto terrorismo sociale. Un terrorismo che non è considerato reato..

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