da: Corriere della
Sera
Milano, abusi sessuali in strada: «Ormai ce n'è uno
al giorno»
Il procuratore Forno: «Nell'ultimo mese denunciati 26
casi». Sette delle vittime sono minorenni
di Giuseppe Guastella e Gianni Santucci
Aggrediscono le
donne per strada, sui mezzi pubblici, negli androni dei palazzi, in discoteca e
poi scappano impedendo che le vittime possano identificarli: solo nell'ultimo
mese sono stati 26 i casi di violenza sessuale da «strada» denunciati alla
Procura della Repubblica. Nella maggior parte degli episodi, quasi uno al
giorno, si tratta di palpeggiamenti più o meno pesanti, ma in più di un terzo
le violenze sono state molto gravi. I dati (non comprendono le violenze che si
verificano in casa) in possesso del procuratore aggiunto Pietro Forno, che
guida il dipartimento che si occupa di reati sessuali, parlano di un trend in
costante aumento delle aggressioni commesse da parte di uomini «ignoti».
Tra il 24 aprile e
il 24 maggio, in procura sono stati aperti 26 fascicoli per violenze sessuali:
19 hanno avuto come vittime donne maggiorenni, gli altri sette minorenni. Nelle
tre settimane precedenti, le aggressioni a maggiorenni erano state solo 9,
mentre a minorenni erano state 3. Tra gli episodi più gravi quelli su ragazze
che, dopo essere state stordite in discoteca con droghe diluite nelle bevande,
al risveglio si rendono conto di essere state abusate. Un fenomeno che
preoccupa la Procura della Repubblica, tanto che Forno ha deciso di far
confluire i fascicoli che riguardano questo tipo di violenze ai sostituti
Gianluca Prisco e Cristiana Roveda,
invitando contemporaneamente tutti gli
altri pm del dipartimento a girare ai due colleghi tutti gli episodi che
assumono contorni analoghi.
La maggior parte
delle segnalazioni arriva dal Soccorso violenze sessuali (Svs), il servizio
realizzato grazie a una convenzione fra la Asl di Milano e la Fondazione Ca'
Granda del Policlinico, ma tante sono le denunce dirette delle vittime la cui
cooperazione, unita alle indagini delle forze dell'ordine, in un terzo dei casi
porta presto all'identificazione dei responsabili. Il coordinamento
investigativo, infatti, ha consentito l'identificazione di Luca Terranova, il trentenne
milanese arrestato inizialmente perché accusato di aver violentato
una tredicenne. La comparazione del suo dna con quello dei reperti biologici di
un'altra violenza sessuale, che a gennaio aveva avuto come vittima una donna di
40 anni aggredita nell'androne del palazzo, costretta ad entrare nel suo
appartamento e lì violentata ripetutamente, ha portato ieri alla notifica in
carcere di una seconda ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'uomo.
Lui, attraverso il legale Rossella Pulci (dello studio De Filippo-Pulci),
continua a dichiararsi «innocente e completamente estraneo ai fatti». La difesa
mette in luce alcune incongruenze tra le diverse versioni della denuncia
presentata dalla donna violentata a gennaio e attende che gli accertamenti sul
dna vengano messi a disposizione del consulente di parte, il professor Marzio
Capra.
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