L’uccisione
di Melissa Bassi e il ferimento d’altre cinque ragazze, che porteranno chissà
come e per quanti anni, i segni della devastazione provocata dallo scoppio di
tre bombole del gas, è atroce. E’ uno dei gesti più volenti nei confronti di
essere umani. Il dolore, la rabbia, sono diffusi e non finiranno se non saranno
trovati i colpevoli e assicurati alla giustizia, anche se questo, non riporterà
in vita Melissa.
Ma è pure
atroce che nel 2012 si sbatta ancora il “mostro” in prima pagina. Che vi siano
italiani che emettano una sentenza di colpevolezza e siano anche pronti al
linciaggio nei confronti di un uomo sottoposto a interrogatorio.
da: La
Stampa
Strage di
Brindisi, l'ex sospettato: "Ore da incubo, per fortuna è finita"
«Stanotte
non ho dormito bene»
di Guido
Ruotolo, Grazia Longo
L'hanno
accompagnato a casa stanotte, intorno alle due, due mezzo. "Ho perso la
percezione del tempo - dice l'ex sospettato eccellente che ci riceve nella sua
abitazione, nel quartiere Sant'Elia - e stanotte non ho mica dormito
bene".
Ha un sorriso ammaliante, la barba di due giorni e francamente a vederlo in faccia assomiglia molto poco all'artificiere ripreso dalla telecamera del chiosco, che pigia il bottone dell'innesco dell'ordigno, tre bombole di gas, davanti alla "Francesca Morvillo-Falcone". Il sospettato mantiene una sua serenità che colpisce. Solo in certi momenti ha uno scatto di rabbia, comprensibile naturalmente: "È stato un incubo".
Ci riceve nel suo salotto. Il tavolo è pieno delle sue cianfrusaglie elettroniche, di piccoli telecomandi per un televisore e grandi scatole con microchips, fili e strumenti tecnici. Si vede che anche quella stanza è stata perquisita dalle forze di polizia. Oggi il sospettato ha un solo grande desiderio: essere lasciato in pace. Tornare alla sua anonima vita quotidiana.
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