venerdì 25 maggio 2012

Monti e Fornero: riforma pensioni, terrorismo sociale

E’ da un po’ che ci penso. Soprattutto da quando parlo con persone che mi raccontano di aver smesso di lavorare per aver accettato la proposta di esodo dall’azienda, ma non percepiranno la pensione a causa della riforma Fornero, e con persone che nei prossimi mesi saranno lasciate a casa. Anche per costoro: nessuno stipendio, nessuna pensione, perché non rientrano nei parametri stabiliti dall'ultima riforma.  

Come vivranno? Alcuni attingeranno ai risparmi, altri vivranno con un solo stipendio perché marito o moglie hanno ancora un’occupazione. E ci sarà chi non saprà dove sbattere la testa.
Per le persone oneste cui hanno insegnato che si studia, poi si lavora e infine arriva il tempo di riprendersi parte della vita per ciò che negli anni si era abbandonato, sapere di essere privati di un reddito o il doversi appoggiare a genitori anziani che non hanno certo pensioni d’oro è angosciante. Un paese che crea e consente situazioni di questo tipo è incivile, immorale, ingiusto.

Mi sto sempre più rendendo conto degli effetti della riforma pensionistica che è piombata improvvisamente sulla vita di molte persone e che è ormai stata archiviata dall’informazione standard. Unica vicenda di cui si parla è quella che riguarda i cosiddetti esodati, coloro che – per richiesta delle aziende – avevano raggiunto un accordo per un pensionamento anticipato e si sono trovati dal gennaio 2012 senza stipendio e senza pensione a causa dell’ignoranza, arroganza, superficialità, di Elsa Fornero. Nonché di Monti che, in qualità di presidente del consiglio è responsabile di tutti i decreti pensati e scritti con il sedere dai suoi ministri.

Nessuno più degli esodati si rende conto dell’ingiustizia di un governo che, indubbiamente, ha lavorato nei primi mesi come il precedente non ha mai fatto. Ma se dobbiamo riconoscere a Monti una diversità rispetto a governi precedenti, nel merito
delle azioni, delle soluzioni adottate, non si è di certo distinto per correttezza ed equità.

Credo però che una parte considerevole di italiani non abbia ancora appieno realizzata quali siano gli effetti della riforma pensata da una che NON HA MAI LAVORATO: Elsa Fornero. Sì, perché la gente che lavora da anni, ritiene che alcuni mestieri – come quello del docente universitario – non produca fatica. Fare il docente universitario (certo, potremmo elencare anche altre professioni) non logora né fisicamente, né mentalmente. Ergo: si può anche lasciare l’azienda – privata o pubblica – in età avanzata. Viceversa, la maggior parte delle attività svolte dagli italiani (escludo dal ragionamento i finti invalidi, gli assenteisti e specie simili), con le relative diversità per impegno fisico e mentale e in rapporto anche all’età di inizio occupazione, sono quello che possiamo effettivamente definire: LAVORO.
Per le italiane, in particolare, il LAVORO  è doppio: ufficio e casa. 
Oltre all’impegno fisico e mentale che negli anni logora chi effettivamente lavora, sarebbe opportuno non dimenticare quel vezzo filosofico secondo il quale: si lavora per vivere, non si vive per il lavoro. C’è un tempo in cui, chi ha dato, ha diritto di chiudere una fase della propria vita e iniziarne un’altra. Ovviamente, la pensione è un diritto e, come tale, ciò che ci spetta è in ragione di ciò che abbiamo accantonato. Nulla di più, nulla di meno.

Con l’arrivo del governo Monti, gli italiani sono stati sommersi dai seguenti messaggi “subliminali”: “siamo ad un passo dal baratro”, “rischiamo di fare la fine della Grecia”, “siamo vicini al fallimento” “ce lo impone l’Europa” “sono i mercati che ce lo chiedono”. Monti ha gonfiato la situazione critica del paese? Diciamo di no.
Ma la responsabilità delle merda – cioè la vicinanza al baratro – è di una classe politica che da decenni non governa e legifera ma lavora (sì, si tratta di un lavoro) per sprecare risorse, rubare soldi pubblici, anziché impiegare risorse per creare uno stato sociale efficiente e non clientelare. Gli italiani, innocenti con l’eccezione ahimè sostanziosa degli evasori fiscali, storditi dai messaggi “subliminali” non hanno compiutamente realizzato quale fosse la PERFETTA INGIUSTIZIA (in questo senso, Monti non teme confronti con presidenti del consiglio precedenti) della riforma pensionistica Fornero-Monti.
Soprattutto nei confronti di quei lavoratori cui mancano pochi anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione. In un colpo solo, senza cioè la necessaria gradualità, molti italiani si sono visti spostare di parecchi anni l’età pensionabile.

Ma la Fornero e Monti lo hanno fatto per il bene del paese. Per il bene dei nostri figli. Che però non trovano un lavoro stabile. Qualcuno deve ancora spiegarci come si possono creare posti di lavoro per i giovani se si allunga l’età pensionabile dei genitori.
Eppure, gli esodati, i prossimi lavoratori che si troveranno senza stipendio o pensione, coloro che si vedono allungare in un colpo solo l’età pensionabile senza scaglionamenti equi, nonché i giovani che non arriveranno mai a raggiungere l’età pensionabile perché iniziano ad avere un lavoro regolare dai 30 anni, devono essere soddisfatti del governo Monti-Fornero.

Che bella soddisfazione sapere che sei senza stipendio e senza pensione, e/o che stai lavorando da più di trent’anni e dovrai aspettare parecchi anni prima di lasciare il lavoro, ma, hai fatto felice l’Unione Europea.
Che bella soddisfazione sapere che hai fatto felice i Mercati. Hai sempre pensato in piccolo: al mercato, al supermercato. Piccolo ometto, piccola donna dalla mentalità ridotta. Pensa in grande: fai quello che si aspettano i Mercati.
Che bella soddisfazione sapere che non stai finendo nel baratro. E, allora, che posto è questo da dove guardo Monti e Fornero dal basso verso l’alto.
Ma dai. Ti abbiamo salvato dal fallimento. Tu. Proprio tu che hai lavorato, pagato le tasse e ti chiedi, perché mai rischiavo il fallimento? Tu, che hai i figli che non trovano un lavoro stabile, tu, che hai dei genitori cui badare, non ti senti soddisfatto di aver consentito a Monti e Fornero di fare ciò che si volevano i Mercati?
Lo hanno fatto per l’Italia; un  paese che non è per giovani e neppure per vecchi. E neppure per te. Che sei condannato all’ergastolo sociale: lavorerai, non potrai lasciare il posto ai tuoi figli e dovrai trovare i soldi per pagare una badante. E, preferibilmente, perché se hai fatto trenta fai trentuno: crepa prima di maturare le condizioni per la pensione.

E’ molto facile fare una riforma delle pensioni che allunghi – senza opportuni ed equi scaglionamenti – l’età pensionabile. E’ molto facile farlo per coloro CHE NON SANNO CHE CAZZO SIGNIFICHI LAVORARE.
Ingiustizia e iniquità portano a decisioni facili. E le decisioni facili non sono politica. Sono terrorismo sociale ai danni degli italiani onesti.
Se la necessità era fare cassa, ingiustizia per ingiustizia, il male minore era una misura all'Amato che dalla sera alla mattina rubò dai nostri conti correnti, che la riforma pensionistica Fornero-Monti che ruba per anni. 

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