Va bene il ritorno
di Saviano in Rai.
Relativamente a ‘Quello
che (non) ho’: c’era fin troppa roba. Inoltre,
tre giorni di fila sono troppi, ma è
anche vero che programmi che sono così diversi dallo standard non possono
essere programmati per troppe puntate. Una serata alla settimana per un mese sarebbe
più appropriato, purchè ogni puntata sia dimensionata in modo tale da creare
attrattiva. Indipendentemente dal format (ammesso e non concesso che possa
essere diverso dai precedenti programmi della coppia Fazio-Saviano) Endemol e
autori si mettano in testa che se i programmi di musica (o presunti tali come
Amici) non tirano particolarmente, momenti di musica d’autore in contesti
intelligenti (come Vieni via con me e Quello che non ho) funzionano. Meno
parole e, soprattutto alcune, affidate a “veicoli” efficaci (Laura Morante e
Elio Germano, per esempio) e più musica.
da: la Repubblica
Saviano, autunno a RaiTre: si prepara il contratto
Partono le
procedure per riportare Roberto Saviano in Rai. «La prossima settimana farò una
richiesta ufficiale per il contratto di Saviano, che dovrà poi essere
controfirmata dal direttore Di Bella», conferma Loris Mazzetti, assistente del
direttore di RaiTre e responsabile di Che
tempo che fa di Fazio. Il format è ancora allo studio, ma si parla già
della collocazione del programma: il prime time del lunedì di Rai Tre.
La pratica sarà
esaminata presto dal direttore delle Risorse Rai, Valerio Fiorespino, ma non
dovrebbero esserci ostacoli visto che lo è lo direttore generale Lorenza Lei a
vedere di buon occhio il ritorno di Saviano (insieme a Fazio fruttava 9 milioni
di di spettatori con Vieni via con me).
Di Bella ha già comunicato alla Lei la sua intenzione di avere lo scrittore «in
formazione, come uno dei punti di forza della rete nella prossima stagione
televisiva» e il dg Rai avrebbe dato il suo consenso. E Giancarlo Leone,
direttore dell’Intrattenimento Rai, ieri ha detto: «Non mi meraviglierei di
vedere Saviano nel lunedì di Fazio. Mi aspetto che avvenga, ma ufficializzarlo
spetta ad altri». Intanto, il direttore di La7, Paolo Ruffini, ribadisce che ‘Quello
che (non) ho’ «è stato un ottimo investimento sia per La7 che per gli
investitori pubblicitari».
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