da:
la Repubblica
Il Verdone furioso contro
Allen "La sua Roma finta mi fa piangere"
L'attore,
impegnato in teatro a Torino, durissimo contro l'ultimo film del regista
newyorkese: "La città che mostra non è mai esistita: voleva solo farsi una
vacanza". Poi l'atto d'accusa contro la capitale: "La amo tanto ma è
impossibile". E sul film di Sorrentino a cui parteciperà come attore:
"Lui si che rimetterà i puntini sulle i..."
di Claudia Morgoglione
"Il film di Woody Allen sulla mia città? Non fa per niente ridere,
anzi, fa
piagne: è un'opera assolutamente inutile, mostra una capitale che
non esiste, magari esistesse, e che secondo me non è mai esistita. Non sta né
il cielo né in terra: punto. Un'operazione solo turistica, la sua: si voleva
fare una vacanza e basta. E dire che tutto il cinema italiano gli è andato
dietro: poi si sono lamentati che sono stati quasi tutti tagliati al montaggio,
ma che si aspettavano? La realtà è che questa metropoli è rimasta la stessa che
si vede all'inizio di Roma di Federico Fellini: ricordi la scena, l'ingorgo sul
Grande raccordo anulare? Lo dico con dolore, ma siamo ancora a quel punto.
Almeno Fellini ci metteva pure la poesia, oggi invece resta dolo il
degrado".
LA ROMA DI WOODY: IMMAGINI 1- TRAILER 2
LA ROMA DI WOODY: IMMAGINI 1- TRAILER 2
E' un Carlo Verdone furioso, appassionato, senza peli sulla lingua, quello che parla a Repubblica.it da Torino, dove è impegnato nella registrazione della sua Cenerentola, una favola in diretta (trasmessa in diretta su RaiUno, in mondovisione, il 3 e 4 giugno). Lo spunto di questa conversazione viene da una sua intervista
a Sorrisi & canzoni, in cui ha definito l'alleniano To Rome with love
"il brutto film di uno che non ha capito niente di Roma. Una pellicola da
cartolina dei tabaccai". Parole che il regista e attore, simbolo vivente
della città, non smentisce. Anzi, rincara la dose: il suo è un atto d'accusa
che dall'autore newyorkese arriva fino ai politici locali.
"Mi dispiace dirlo di Woody, ma è così: la sua ultima fatica è un
presepe finto, in cui non ha fatto altro che giocare coi luoghi comuni. E' una
Roma vista con gli occhi degli americani, che quando viaggiano sperano di
trovarla così: gente bonacciona, un po' sguaiata, i monumenti, se mangia bbene...
Roma invece è una città piena di problemi, che amo tantissimo, che mi sta a
cuore, ma è diventata impossibile. E me ne sono accorto fino in fondo solo
adesso, in questa trasferta di lavoro di tre mesi a Torino".
Ci racconti allora il confronto tra queste due realtà italiane.
"La differenza è abissale. Io voglio bene alla mia città, ma vedere
come la trattiamo mi fa rabbrividire. Qui a Torino è tutto diverso: i monumenti
vengono esaltati con discrezione; ci sono gentilezza, ordine; mai un'auto in
doppia fila. Ed è una città viva, piena di eventi culturali, vivace anche di
notte. Roma invece ha solo una sterile movida fatta di bottiglie rotte fuori
dai locali, ma la realtà è che è una città in cui - lo dico con dolore - non
succede nulla. Anche con gli immigrati cambia tutto: qui a Torino si integrano
bene nel tessuto sociale".
Il suo atto d'accusa è forte.
Il suo atto d'accusa è forte.
"Ma quale altra capitale è così? Se un ristoratore ha una licenza
per un metro all'esterno, se ne prende dodici; se apre un locale, arrivano
cinque posteggiatori abusivi. Ci sono posti belli come Villa Sciarra ma anche
lì è tutto rotto, sulle statue dei patrioti trovi scritto 'str... chi legge'.
Non è cambiato nulla da come la raffiguravano Fellini, o Pasolini: e loro lo
facevano con l'occhio del poeta".
Difetti e problemi che il Verdone regista saprebbe raccontare con grande efficacia...
"La verità è che sono stanco, impegnarmi su questo mi farebbe troppo male: e infatti sempre di più sono tentato di non girare film a Roma. Dove peraltro non trovi mai il silenzio che serve su un set esterno: forse solo passeggiando al Verano, se non hai paura e sei in pace con Dio...".
Colpa dei cittadini e anche dei politici?
"Certo: per la paura di perdere voti non cambiano mai nulla.
Basterebbe mettere delle regole: nessuno lo fa. E il risultato e che viviamo un
nuovo scandalo ogni 24 ore. E loro continuano a dare un colpo al cerchio e uno
alla botte: basta!".
Per tutti questi motivi il film di Allen l'ha fatta arrabbiare.
"Certo: ha voluto solo farsi una vacanza romana. Ha dato al
pubblico americano quello che voleva vedere: una rappresentazione anche un po'
ignorante".
Lei quest'estate girerà come attore La grande bellezza di Paolo Sorrentino, ambientato a Roma: crede che la sua visione sarà un antidoto alla melassa alleniana?
"Non posso parlare del film, ovviamente. Ma ho la sensazione che la visione iperreale, psichedelica di un autore come Sorrentino rimetterà i puntini sulle 'i'".
DANY GUARDA CHE BELLO
RispondiEliminahttp://spettacolospettacolare.blogspot.it/2012/05/i-miserabili-ecco-lemozionante-teaser.html
Per quanto riguarda Carlo, non ha tutti i torti.
Io non mi perderò il suo Cenerentola una favola in diretta il 3 e il 4 giugno
Ciao Sara..non ho visto il film di Allen ma..a "naso" mi pare che Verdone possa averci preso...
RispondiEliminavengo a dare un'occhiata!
buona giornata!