lunedì 21 maggio 2012

Il paese reale: 12 milioni di abitazioni a rischio


Saperlo non è di conforto, ma almeno fa riflettere. Oltre 3 milioni di italiani vivono in zone ad elevato rischio di terremoto, solo una casa su 6 è costruita secondo criteri anti-sismici.  A voler essere pignoli, tutta Italia può mettersi a tremare all’improvviso, come il Giappone: ma a differenza dei giapponesi, l’80% delle nostre case non dispone di tecnologie anti-sisma. 
”Ben 3 milioni di persone abitano in zone ad alto rischio sismico, 21 milioni quelle che abitano in zone a rischio medio”. Ce lo ricordano le cassandre d’Italia, gli esperti del Consiglio Nazionale dei Geologi, che continuano a ripetere il mantra del rischio terremoto da quarant’anni. Per rimanere all’ultimo quinquennio, previdero l’Aquila (se si può dire “previsione” un allarme circostanziato da 6 mesi di sciame sismico d’intensità crescente) e non furono ascoltati. Nemmeno nella ricostruzione, tuttora inattuata.
Vale però la pena ricordare, con il presidente del Cng Gian Vito Graziano, la situazione reale, quella che non Le case “ballerine” sono 12 milioni. vogliamo ancora accettare: 725 comuni sull’orlo del terremoto (il 10% circa), altri 2.344 sono a medio rischio. In un anno, collezioniamo almeno 2mila (2000!) terremoti, ognuno composto in media da decine di scosse. Sicilia, Calabria, Toscana e Campania sono le regioni messe peggio: eppure il numero maggiore di vittime le hanno registrate l’Abruzzo e l’Emilia Romagna – tettonicamente attiva, ma considerata nel complesso a rischio medio-basso.
I terremoti sono pericolosi per la mancata prevenzione. I danni (e le vittime) dipendono da dove sono costruite le case e come. Non soltanto abbiamo costruito sui “punti caldi”, ma abbiamo lasciato tutto così com’era da secoli, ignorando gli allarmi e le scoperte della tecnologia. Il 60% delle case italiane (circa 7milioni e mezzo) e’ stato realizzato prima del 1971, prima della  legge antisismica del 1974. E le nuove costruzioni sono abusive (non rispettano i parametri di legge) in due casi su tre.
Se continueremo ad avere 8 case su 10 inadatte a resistere ai terremoti (anche quelli di terzo o quarto grado), continueremo a contare le vittime. Innocenti, come tutte le vittime delle catastrofi, e inconsapevoli. 

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