lunedì 9 gennaio 2012

Marinella Venegoni, i colleghi “critici” e Emma Marrone


da: La Stampa

I furbetti di Twitter: cantino i cantanti, critichino i critici
di Marinella Venegoni  

Ho letto, su segnalazione di un cliente affezionato di On The Road, questa "conversazione inquietante" (così definita da Roberta Gigli, che ne ha scritto sul Forum di Mario Luzzatto Fegiz) apparsa su Twitter. Come avrebbe detto Gaber, nella mia esistenza oltre a perdermi Facebook mi perdo anche Twitter, dunque di tutto ciò non sapevo.
Ma andiamo per ordine. Ecco il famoso  racconto di Roberta: 
Twitter sarà pure un modo per essere sempre in contatto con tutti ma a volte rivela cose che, anche se sempre sospettate, non avevamo mai avuto il "piacere" di veder confermate così leggermente.....I protagonisti sono Lucio Presta, Luca Dondoni, Paolo Giordano, Emma Marrone...
Ieri, Lucio Presta, onnipotente agente, esterna su Twitter il suo malessere per l'interminabile soggiorno in Kenya: "Voglio tornare a casa, lavorare, stressarmi e rivedere partire i programmi, l'ansia degli ascolti, le discussioni, i nemici, gli amici"; Luca Dondoni, critico musicale, esprime la sua vicinanza all'amico: "aho! dì la verità: leoni, savana, yoga, la cena, a letto presto che "domani c'è il safari"... ma dopo una sett. che due maroni...". Presta: "Non vedo l'ora di entrare nella savana della sala stampa dell'ariston", Dondoni: "per come stanno andando le cose e quello che avete comunicato fino a oggi, fatti ancora un po' di savana". Interviene la Marrone: "raga... State calmi... Ci sono io... Andrà tutto bene...". Paolo Giordano, altro critico musicale, raccomanda: "Però in sala stampa devi essere 'cazzuta' come l'anno scorso...", ed Emma rassicura: "anche peggio... Spero che la Venegoni abbia degli amici all'unità coronarica..stavolta!!!".
Intanto svelare prima del 10 gennaio la presenza a Sanremo non è vietato? E poi...la sicumera con cui alcuni "artisti" si rivolgono agli addetti ai lavori sapendoli dalla propria parte a prescindere, e parlano sprezzantemente dei critici che li criticano, ci lascia senza parole... Se c'è qualcuno che ancora crede (illuso!)che l'ambiente musicale sia ambito prettamente "artistico" avrà una piccola delusione. ...mentre chi sa di intrallazzi, raccomandazioni,favoritismi, combine è ora che lo dica.... Mi piacerebbe, in vista dell'Anno Nuovo ritornare a parlare di musica fatta da gente che ha qualcosa da dire e non dai soliti incapaci protetti in alto, al sicuro dagli strali di chi li dovrebbe giudicare, tanto per invertire la tendenza...

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Non mi sono scandalizzata che Emma Marrone mi voglia mandare in unità coronarica, sono sicura che è una simpatica iperbole. Da ragazza di mondo che ha impostato la propria promozione sulla parola parlata (unica da lungo tempo in questo ambiente dove il silenzio degli emergenti o dei debuttanti si è fatto sempre più rumoroso), credo che la cosa più intelligente che Emma possa fare sia di cercare belle canzoni da cantare, perché lo spread fra quello che dice e quello che canta è stato finora quasi più inquietante di quello che ci tiene incatenati ogni mattina alle notizie economiche.
Sarò ben lieta, in caso di dibbbbattttito in sala stampa a Sanremo, di confrontarmi comunque con questa ragazza così "cazzuta" (e all'unità coronarica ci manderei sua sorella, casomai). 
Credo altresì che ogni giornalista che venga definito propriamente "critico musicale" debba augurarsi - e augurarle - una buona performance sanremese. Ma se tale performance sarà modesta, il suddetto critico dovrà mazzolare senza pietà, com'è nel suo ruolo (io leggo sempre meno pezzi critici, non so voi).
Dunque, i cantanti cantino, i critici critichino.
Dico ancora, per Roberta, che l'elenco dei concorrenti a Sanremo non è il terzo segreto di Fatima, dunque ci sono nomi ormai certi per la kermesse, ed Emma è uno di questi. Più scandalizzante, ma da sempre, sarebbe la complicità fra chi giudica e chi viene giudicato. Una cosa che davvero non si sopporta più (avendo già sopportato di tutto).

In quanto a Lucio Presta, lasciamolo lì nella sua vasca piena di latte d'asina del Kenia. 

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