Se i "talenti" conquistano il sabato sera
di Alessandra Comazzi
Italia’s Got
Talent di Canale 5 è il programma di intrattenimento più visto
dell’autunno-inverno 2011/12 tra tutte le reti generaliste, a parte Fiorello.
Ha ridato slancio al sabato sera Mediaset, che sembrava morto, ma era
evidentemente soltanto svenuto. Il programma condotto da Belen Rodriguez e da
Simone Annichiarico l’altra sera ha raggiunto il 28,43 di share, la percentuale
d’ascolto, e la più che rispettabile cifra di 6 milioni 796 mila spettatori.
Milly Carlucci con Ballando con le stelle si difende con onore ma deve
soccombere, 5 milioni 241 mila spettatori, 21,86 di share. Non c’è storia per
Serena Dandini su La7, né per i documentari del National Geographic su Raitre,
ancorché splendidi e introdotti da due bizzarri «testatori» di stranezze,
Davide Demichelis e Caterina Guzzanti. Una trasmissione originale che Raitre ha
completamente mandato allo sbaraglio. Per restar sul sabato. Ma anche la
domenica il varietà fatica, vedremo come sarà andata ieri la seconda puntata di
Chiambretti, lanciata dall’arrivo delle «Femen», le contestatrici ucraine che
contestano meglio a seno nudo. Fiorello, d’altronde, era dovuto sbarcare sul
lunedì, per realizzare il suo Più grande spettacolo dopo il weekend .
Dunque che cos’ha questo IGT per richiamare trenta persone sulle cento ipotetiche davanti alla tv? Con dati interessanti, oltre tutto. Come la composizione del pubblico giovane maschile:
i ragazzi tra i 20 e i 24 anni sono il 32 per cento; o la scolarizzazione ben distribuita, 25,7% di spettatori laureati. Il programma sta insomma raggiungendo quelle caratteristiche di trasversalità comuni ai grandi successi. Come il succitato Fiorello, certo, ma, nella quotidianità, Striscia la notizia , seguita indifferentemente dal colto e dall’inclita, da giovani vecchi bambini. O come Luciana Littizzetto, talmente universale da spostare l’orario d’inizio dei programmi sulle altre reti. «Quando il sogno diventa spettacolo», là c’è il regno di Italia’s Got Talent . Due conduttori giovani, lei molto simpatica, lui, il figlio di Walter Chiari che dopo molto prove poco entusiasmanti, pare cominci a sciogliersi. Tre giudici navigatissimi, Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, e una simpatica banda di concorrenti. Alcuni pazzerelloni e improponibili, vagamente stile Corrida , altri bravi, alcuni persino poetici, come, l’altra sera, i ballerini della Famiglia Brambilla.
Dunque che cos’ha questo IGT per richiamare trenta persone sulle cento ipotetiche davanti alla tv? Con dati interessanti, oltre tutto. Come la composizione del pubblico giovane maschile:
i ragazzi tra i 20 e i 24 anni sono il 32 per cento; o la scolarizzazione ben distribuita, 25,7% di spettatori laureati. Il programma sta insomma raggiungendo quelle caratteristiche di trasversalità comuni ai grandi successi. Come il succitato Fiorello, certo, ma, nella quotidianità, Striscia la notizia , seguita indifferentemente dal colto e dall’inclita, da giovani vecchi bambini. O come Luciana Littizzetto, talmente universale da spostare l’orario d’inizio dei programmi sulle altre reti. «Quando il sogno diventa spettacolo», là c’è il regno di Italia’s Got Talent . Due conduttori giovani, lei molto simpatica, lui, il figlio di Walter Chiari che dopo molto prove poco entusiasmanti, pare cominci a sciogliersi. Tre giudici navigatissimi, Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, e una simpatica banda di concorrenti. Alcuni pazzerelloni e improponibili, vagamente stile Corrida , altri bravi, alcuni persino poetici, come, l’altra sera, i ballerini della Famiglia Brambilla.
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