da: la Repubblica
S&P, la Finanza nella sede dell'agenzia
Attiva anche la procura di Milano
Le Fiamme Gialle stanno effettuando accertamenti
negli uffici della società di rating che nei giorni scorsi ha abbassato il giudizio 1
su Francia, Italia e Spagna. Opera su incarico della procura di Trani. Nessun
contatto con la procura di Milano, che avrebbe avviato da tempo accertamenti
paralleli sull'operato del colosso statunitense
di Walter Galbiati
La Guardia di
Finanza sta compiendo verifiche nella sede milanese nell'agenzia di rating
Standard & Poor's, in via S. Giovanni sul Muro. Gli accertamenti sono stati
disposti dalla Procura della Repubblica di Trani che da tempo ha in corso
un'inchiesta nei riguardi di Standard e Poor's e Moody's accusate di aver
manipolato il mercato con "giudizi falsi, infondati o comunque
imprudenti" sul sistema economico-finanziario e bancario italiano.
Parallelamente, la procura di Milano avrebbe messo nel mirino i giudizi
espressi dalle principali case di rating statunitensi, ma non sono stati presi
contatti con i colleghi baresi.
Nell'inchiesta di Trani 2 vi sono sei indagati: tre analisti "con funzioni apicali" di S&P (Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer), uno di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie. I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di "manipolazione del mercato", anche di "abuso di informazioni privilegiate" per aver "elaborato e diffuso", nei mesi di "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano".
Nell'inchiesta di Trani 2 vi sono sei indagati: tre analisti "con funzioni apicali" di S&P (Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer), uno di Moody's e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie. I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di "manipolazione del mercato", anche di "abuso di informazioni privilegiate" per aver "elaborato e diffuso", nei mesi di "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano".
Le inchieste sono stranamente partite da Trani, dove le associazioni dei consumatori hanno inoltrato i loro esposti. Adusbef e Federconsumatori hanno accusato Moody's
di aver definito a rischio il sistema bancario per il tracollo della Grecia e Standard&Poor's di aver bollato negativamente la manovra finanziaria del governo a mercati aperti e prima della stessa presentazione al consiglio dei ministri. Le ipotesi di reato sono market abuse, la manipolazione del mercato finanziario e aggiotaggio informativo.
La procura di Trani basa la propria competenza 3 sul fatto di essere stato il primo (ed unico) ufficio del pm ad iscrivere la notizia di reato, ma difficIlmente potrà sostenere questa tesi in giudizio. Nell'ambito dell'inchiesta sono già state sentite numerose persone - tra cui l'ex premier Prodi, il governatore di Bankitalia Draghi e il ministro dell'Economia Tremonti - ed acquisita copiosa documentazione: per ultimo, appunto, le carte relative al procedimento di 'registrazione' delle Agenzie presso la Consob per verificare la sussistenza "dei requisiti e delle condizioni" per l'esercizio di attività di rating nei confronti di "entità italiane".
L'attivismo di Trani sul fronte finanziario, si è arricchito di recente con l'inchiesta sui titoli tossici venduti dalle banche, indagando niente meno che il vice direttore generale di Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola, e altri 7 ispettori Bankitalia, tutti coinvolti nell'inchiesta che ha portato al sequestro dei prodotti finanziari "tossici" messi sul mercato dal 2006 al 2008 dal Banco di Napoli (oggi gruppo Intesa San Paolo), e in un solo caso da Mps.
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