da: Euronews
Orban minimizza critiche Ue
Viktor Orban fa
orecchie da mercante. Il Primo ministro ungherese, seduto al Parlamento di
Strasburgo difronte ai vertici dell’Unione Europea che lo accusa per riforme
antidemocratiche, minimizza la questione. Bruxelles ha avviato martedì 3
procedure d’infrazione contro Budapest.
“Chiediamo al
governo ungherese di dimostrare chiaramente il proprio attaccamento ai principi
di democrazia, libertà e legalità” ha detto il Presidente Barroso.
“L’Ungheria è un
esempio di quanto può accadere ovunque si concentrino una crisi, delle misure
autoritarie e una politica d’isolamento nazionalista” è stata la riflessione di
Guy Verhostadt.
“State andando
nella direzione di Chavez, di Castro e di tutti i governi totalitari e
autoritari di questo povero mondo” ha denunciato Daniel Cohn Bendit.
I rischi per
l’indipendenza della Banca Centrale Ungherese e per l’autorità di controllo dei
dati e dell’età di pensionamento della magistratura sono i punti criticati.
“Oggi ho inviato
una lettera al Presidente della Commissione Barroso nella quale ho espresso la
mia opinione. Ho detto che i problemi indicati dalla Commissione sono di facile
soluzione. Possono essere superati senza difficoltà” ha risposto Orban.
Dismessi i panni
da leader aggressivo che aveva sfoggiato durante la presidenza dell’Unione nel
primo semetre dell’anno scorso, Orban si è attenuto ad una composta
provocazione, dicendosi contento che la nuova Costituzione abbia attirato
l’attenzione dell’Europa.
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